Acqua in Bottiglia: Le Migliori e le Peggiori Secondo il Test di Altroconsumo

In Italia, nonostante l'acqua di rubinetto sia ampiamente garantita per la sua sicurezza, una parte consistente della popolazione predilige l'acqua in bottiglia. Recenti studi, inclusi quelli dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS), confermano l'eccellente qualità dell'acqua potabile nazionale, con oltre il 99% dei campioni conformi agli standard sanitari. Tuttavia, la percezione pubblica rimane scettica, portando a un consumo elevato di acque minerali. Questo report approfondisce i risultati di un'analisi di Altroconsumo sulle acque minerali più vendute, mettendo in luce aspetti cruciali riguardo la loro purezza e la potenziale presenza di contaminanti, come il TFA, una sostanza preoccupante appartenente alla famiglia dei PFAS.
Dettagli dell'Indagine Sull'Acqua in Bottiglia
Un'approfondita indagine condotta da Altroconsumo ha esaminato un campione di 21 delle acque minerali più diffuse sul mercato italiano. I parametri di valutazione hanno incluso la composizione chimico-fisica, la ricerca di contaminanti ambientali (con particolare attenzione a PFAS e TFA), la presenza di sostanze derivanti dagli imballaggi, l'impatto ecologico del packaging e la chiarezza delle etichette.
I risultati hanno evidenziato la superiorità dell'acqua Blues Sant'Antonio, distribuita da Eurospin, che ha ottenuto il massimo punteggio, qualificandosi come 'Miglior Acquisto' per la sua eccellente qualità e il prezzo vantaggioso. Tra le altre marche che si sono distinte positivamente figurano S. Bernardo naturale, Conad Valpura, Vera e San Benedetto Eco Green Benedicta. Queste acque sono state lodate per la loro composizione bilanciata e l'assenza di TFA, fornendo opzioni affidabili per i consumatori.
Al contrario, alcune marche note hanno mostrato delle criticità. In particolare, Levissima e Fiuggi sono state segnalate per la presenza di arsenico a livelli considerati eccessivi. Levissima ha anche mostrato tracce di TFA. Anche Panna, Esselunga Ulmeta e Saguaro (Lidl) hanno ricevuto valutazioni inferiori a causa di varie contaminazioni.
La scoperta del TFA nelle acque minerali solleva questioni importanti. Sebbene non esistano ancora regolamenti specifici per i limiti di TFA nell'acqua minerale, Altroconsumo ha esortato le autorità italiane ed europee a stabilire soglie legali per proteggere la salute dei consumatori. Il TFA, un derivato dei PFAS, è riconosciuto per la sua persistenza nell'ambiente e i potenziali effetti dannosi sulla salute, inclusi rischi per il fegato e il sistema riproduttivo.
A seguito della pubblicazione dei risultati, Federazione Mineracqua, l'organizzazione che rappresenta i produttori di acque minerali, ha espresso riserve sull'accuratezza metodologica dell'indagine di Altroconsumo. Hanno sottolineato la rigorosa filiera di controlli che garantisce la sicurezza delle acque minerali, dalla fonte al prodotto imbottigliato, e hanno contestato l'interpretazione allarmistica dei dati relativi a TFA, metalli e nitrati, sostenendo che tali sostanze sono spesso presenti naturalmente o a livelli ben al di sotto delle soglie di rischio, e che alcune delle interpretazioni di Altroconsumo potrebbero essere fuorvianti per il pubblico.
Considerazioni Finali per i Consumatori
In un contesto in cui la trasparenza e la sicurezza alimentare sono sempre più al centro dell'attenzione, è fondamentale che i consumatori siano ben informati. La scelta di un'acqua in bottiglia dovrebbe andare oltre il semplice costo, considerando attentamente la sua qualità e purezza. Le indagini di associazioni come Altroconsumo, sebbene talvolta contestate, offrono spunti preziosi per una scelta consapevole. È auspicabile che in futuro vengano stabiliti limiti legali chiari per sostanze emergentemente problematiche come il TFA, garantendo così una maggiore tutela per la salute pubblica.