Danimarca Azzerata l'IVA sui Libri: Un Faro per l'Europa nella Lotta alla Crisi della Lettura

La Danimarca ha recentemente preso una decisione significativa nel panorama culturale e educativo, annunciando l'abolizione dell'Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) sui libri. Questa mossa ambiziosa, che prima gravava con un'aliquota del 25% – tra le più elevate a livello globale – mira a contrastare quello che il ministro della Cultura, Jakob Engel-Schmidt, ha definito una preoccupante “crisi della lettura”. L'obiettivo primario di questa iniziativa è rivitalizzare l'interesse per la lettura tra i cittadini, con un'enfasi particolare sui giovani, promuovendo il libro non solo come oggetto di consumo, ma come pilastro fondamentale per lo sviluppo personale e collettivo. L'investimento annuale previsto per questa politica, stimato in circa 44 milioni di euro, evidenzia l'impegno del governo danese nel considerare la cultura un bene primario, meritevole di un sostegno economico diretto.
I dati forniti dall'OCSE rivelano una situazione allarmante: un quarto degli adolescenti danesi di quindici anni fatica a comprendere testi semplici. Questa statistica ha spinto Copenaghen ad agire con prontezza, includendo il provvedimento nel disegno di legge di bilancio. Tale misura non si limita a un vantaggio economico per i consumatori, ma assume un forte valore simbolico, riaffermando la centralità del libro nella società. La Danimarca non è un caso isolato in Europa; paesi come l'Irlanda, la Repubblica Ceca e il Regno Unito hanno già implementato politiche di azzeramento dell'IVA sui libri, mentre altre nazioni come la Svezia e la Finlandia applicano aliquote ridotte. Anche la Norvegia, pur non essendo membro dell'Unione Europea, ha esentato i libri da qualsiasi tassazione, evidenziando una tendenza crescente verso il riconoscimento del libro come bene culturale essenziale.
In Italia, nonostante un'IVA sui libri già ridotta al 4%, la propensione alla lettura rimane un punto dolente. Le statistiche Istat indicano che meno del 40% degli italiani legge almeno un libro all'anno al di fuori degli ambiti scolastici o professionali. Questo dato suggerisce che la questione non è puramente economica, ma chiama in causa strategie più ampie di promozione della lettura, specialmente tra i più giovani. L'esempio danese offre un modello replicabile, dimostrando come le istituzioni possano intervenire attivamente per sostenere la cultura. L'eliminazione dell'imposta è un passo concreto per abbattere le barriere economiche, ma è fondamentale che tale iniziativa sia affiancata da politiche culturali integrate. Ciò include il potenziamento delle biblioteche scolastiche, l'implementazione di programmi educativi incentrati sulla lettura e l'adozione di misure volte a rendere il libro più accessibile e attraente per tutte le fasce d'età. La speranza è che l'approccio danese possa ispirare altri governi europei a considerare politiche simili, promuovendo un ambiente più favorevole alla diffusione della cultura e alla formazione di futuri lettori.
L'iniziativa della Danimarca rappresenta un passo fondamentale verso il riconoscimento del valore inestimabile della lettura e della cultura nella formazione di una società consapevole e critica. L'abbattimento delle barriere economiche all'accesso ai libri, sebbene significativo, è solo un tassello di una strategia più complessa che deve includere investimenti nell'educazione e nella promozione culturale per stimolare un genuino interesse verso il sapere.