Ambiente
Il Ponte sullo Stretto e la Verità sulle Affermazioni Geologiche: Una Risposta Definitiva
2025-08-13
Questo articolo approfondisce la risposta ufficiale della Società Stretto di Messina alle recenti affermazioni riguardanti la sicurezza e la progettazione del Ponte sullo Stretto. Esplora le smentite sulle presunte convenzioni con l'INGV e le rassicurazioni sui rigorosi standard antisismici adottati, basati su studi geologici e sismici dettagliati.

Ponte sullo Stretto: la scienza parla chiaro, smentite le inesattezze

La smentita sulla presunta convenzione con l'INGV: chiarezza e collaborazione continua

La Società Stretto di Messina ha categoricamente smentito le recenti asserzioni dell'Onorevole Bonelli riguardo una presunta \"convenzione da 250 mila euro\" stipulata con l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). La società ha invece ribadito la solida e duratura collaborazione con l'INGV e il Contraente Generale, partnership che proseguirà attivamente anche nella fase di sviluppo della progettazione esecutiva dell'opera. Questo conferma un impegno congiunto verso la massima sicurezza e affidabilità del progetto.

Precisione ingegneristica: le accelerazioni massime nel progetto del Ponte

Il comunicato della Società Stretto di Messina ha anche precisato le informazioni tecniche relative alla resistenza sismica del ponte, confutando le dichiarazioni del Professor Doglioni. È stato chiarito che il progetto del ponte prevede accelerazioni massime superiori a 1,5 g, considerate al limite di integrità strutturale, e non 0,58 g come erroneamente affermato. Documenti ufficiali sul sito della Società mostrano un confronto tra lo spettro di progetto dell'opera e gli spettri registrati durante terremoti storici come quelli dell'Aquila e di Amatrice, evidenziando come le accelerazioni di progetto superino significativamente quelle reali per le frequenze rilevanti per la struttura del ponte. Queste evidenze rendono infondate le preoccupazioni espresse.

Geologia e sismicità: una mappatura completa per la massima sicurezza strutturale

Per quanto concerne gli aspetti geologici e sismici, il progetto definitivo del ponte è supportato da oltre 300 elaborati geologici, frutto di una vasta e aggiornata documentazione a diverse scale grafiche. Questa documentazione è stata realizzata attraverso circa 400 indagini specifiche, che includono sondaggi geologici, geotecnici e sismici. Tutte le faglie presenti nell'area dello Stretto di Messina sono state identificate, catalogate e sono costantemente monitorate, comprese quelle situate sul versante calabrese. La progettazione ha garantito che i punti di contatto della struttura con il terreno siano stati posizionati evitando accuratamente le faglie attive, sulla base di approfonditi studi geosismotettonici.

Juneau, Alaska: Allerta Massima per Inondazioni Glaciali Record dal Mendenhall
2025-08-13

Juneau, la capitale dell'Alaska, si trova ad affrontare una situazione di emergenza imminente, con la minaccia di un'inondazione record dovuta al deflusso di acque piovane e neve sciolta da un bacino trattenuto dal ghiacciaio Mendenhall. Le autorità hanno emesso avvisi e avviato evacuazioni per i residenti nelle aree a rischio, mentre l'acqua ha già iniziato a fuoriuscire dalla diga di ghiaccio. Questa situazione eccezionale, che ha visto le inondazioni intensificarsi negli ultimi anni, evidenzia la crescente vulnerabilità della regione ai cambiamenti climatici e la necessità di adottare misure di protezione a lungo termine per salvaguardare la popolazione e le infrastrutture.

Il ghiacciaio Mendenhall, situato a circa 19 chilometri da Juneau, città di 30.000 abitanti e rinomata meta turistica, è il fulcro di questa crisi. Le case situate nella periferia della città, in prossimità del Lago Mendenhall e del Fiume Mendenhall, sono particolarmente esposte al rischio. Il Servizio Meteorologico Nazionale (NWS) ha annunciato che l'apice dell'inondazione è previsto tra le 8:00 e mezzogiorno ora locale, confermando che si tratterà di un evento senza precedenti in termini di portata e impatto.

Questa problematica delle inondazioni è divenuta una ricorrenza annuale a Juneau a partire dal 2011, causando danni significativi a numerose abitazioni. La causa principale risiede nel ritiro di un ghiacciaio minore adiacente al Mendenhall, fenomeno attribuito al riscaldamento globale. Questo ritiro ha generato un bacino che si riempie di acqua ogni primavera ed estate. Una volta raggiunta una pressione critica, l'acqua trova la sua via sotto o attorno alla barriera di ghiaccio formata dal Mendenhall, confluendo nel Lago Mendenhall e successivamente nel Fiume Mendenhall. Il livello dell'acqua ha registrato aumenti rapidi, raggiungendo fino a 1,22 metri al giorno in condizioni meteorologiche favorevoli.

Gli anni 2023 e 2024 hanno già visto Juneau affrontare inondazioni storiche, con il fiume Mendenhall che ha toccato un picco di 4,9 metri lo scorso agosto, superando il precedente record di 30 centimetri. Per l'anno in corso, le previsioni indicano che l'acqua potrebbe raggiungere tra 4,96 e 5,12 metri. L'anno scorso, quasi 300 proprietà sono state danneggiate. Secondo l'Università dell'Alaska Sudorientale e l'Alaska Climate Adaptation Science Center, un'inondazione di grandi dimensioni può rilasciare circa 15 miliardi di galloni d'acqua, una quantità equivalente a quasi 23.000 piscine olimpioniche. Durante l'alluvione dello scorso anno, la portata del Mendenhall era pari a circa la metà di quella delle Cascate del Niagara.

In risposta a queste preoccupazioni, le autorità cittadine, in collaborazione con enti statali, federali e tribali, hanno implementato un argine temporaneo lungo circa 4 chilometri della sponda del fiume. Questo argine, composto da 10.000 barriere 'Hesco', mira a proteggere oltre 460 proprietà da un evento di inondazione di 5,5 metri, come dichiarato dal responsabile delle emergenze, Ryan O'Shaughnessy. Parallelamente, il Corpo degli Ingegneri dell'Esercito degli Stati Uniti ha avviato un lungo studio per valutare soluzioni più stabili, come la costruzione di un argine permanente, un processo che ha però suscitato impazienza tra i residenti.

Le inondazioni continueranno a rappresentare una sfida per la comunità finché il ghiacciaio Mendenhall fungerà da diga naturale per il bacino. Secondo le stime dei ricercatori universitari e del centro scientifico, questa condizione potrebbe perdurare per altri 25-60 anni, sottolineando la necessità di pianificazioni a lungo termine e strategie di adattamento continuo per la resilienza della regione.

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Incendi Devastanti in Portogallo: Una Lotta Senza Tregua Contro le Fiamme
2025-08-13

Il Portogallo sta affrontando una crisi senza precedenti, con ampie porzioni del suo territorio, specialmente nelle regioni centrali e settentrionali, divorate da imponenti incendi. La lotta contro questi roghi vede impegnati migliaia di operatori delle forze dell'ordine e numerosi mezzi aerei, in uno sforzo titanico per salvaguardare vite umane e beni. La disperazione e la solidarietà emergono tra le comunità colpite, che si stringono per sostenere gli sforzi di contenimento, mentre il governo risponde alle preoccupazioni sulla disponibilità di risorse.

Le recenti catastrofi naturali hanno sollevato interrogativi sulla preparazione del paese e sulle sue capacità di risposta, evidenziando la vulnerabilità delle aree boschive a fronte di condizioni climatiche avverse. La memoria degli incendi passati, che hanno causato immense perdite, rende ancora più pressante la necessità di azioni rapide ed efficaci per prevenire ulteriori devastazioni e proteggere il patrimonio naturale del Portogallo.

L'Assedio del Fuoco: Panoramica e Impegno

La nazione portoghese è attualmente assediata da un flagello di fuoco, con cinque incendi di grandi dimensioni che stanno bruciando incessantemente nel nord e nel cuore del paese. Questa emergenza vede in prima linea un impressionante schieramento di oltre 1.800 pompieri, supportati da una flotta di circa venti aerei, tutti impegnati in una lotta disperata per domare le fiamme. L'incendio più vorace, quello di Trancoso, attivo da sabato scorso, ha dimostrato una pericolosa resilienza; forti raffiche di vento hanno, infatti, generato nuovi focolai durante la notte, mettendo in grave pericolo i villaggi circostanti. Nella vicina Aldeia Nova, gli abitanti, avvolti da un denso fumo che offuscava le strade acciottolate, hanno collaborato attivamente con i vigili del fuoco, dimostrando una commovente solidarietà di fronte alla minaccia.

Un altro fronte critico si è aperto nella provincia di Arganil, dove un nuovo rogo minaccia il pittoresco borgo di Piódão, nel distretto di Coimbra. Questo insediamento, famoso per le sue distintive case in scisto e la sua attrattiva turistica, è ora circondato dalle fiamme. Sebbene alcuni villaggi nelle vicinanze siano già stati evacuati, Piódão resiste, con oltre 400 vigili del fuoco, 129 veicoli e nove mezzi aerei che tentano disperatamente di salvare il sito. Residenti e visitatori si sono radunati nella piazza centrale, mentre le autorità hanno consigliato ai più vulnerabili di cercare rifugio nella chiesa locale. Questa situazione sottolinea la gravità dell'emergenza e la straordinaria mobilitazione di risorse e persone per contenere la furia degli incendi, che mettono a dura prova la resistenza delle comunità e la capacità di risposta del paese.

La Risposta Nazionale e il Prezzo della Devastazione

Il Portogallo si trova ad affrontare una situazione complessa, con la necessità di ricorrere a supporti esterni, come due Canadair marocchini, per sopperire alla momentanea indisponibilità di parte della sua flotta aerea antincendio. Di fronte alle crescenti critiche riguardo l'adeguatezza delle risorse a disposizione, il Primo Ministro ha assicurato un impegno massimo da parte del governo, sottolineando come sia stata mobilitata una forza di 15.000 unità e che ogni risorsa disponibile sia in stato di allerta elevatissimo. Queste dichiarazioni cercano di rassicurare una popolazione provata e di difendere l'operato delle istituzioni di fronte a un'emergenza di vaste proporzioni.

Il bilancio degli incendi boschivi dall'inizio dell'anno è allarmante, con oltre 63.000 ettari di territorio già distrutti, secondo i dati provvisori dell'Istituto Nazionale di Gestione Forestale. Questa cifra, sebbene inferiore ai tragici eventi del 2017, quando quasi mezzo milione di ettari andarono in fumo causando oltre cento vittime, rimane un serio monito sulla vulnerabilità del paese e sull'impatto devastante del cambiamento climatico. La gestione degli incendi e la prevenzione diventano quindi priorità assolute per il Portogallo, che si trova a dover bilanciare la risposta immediata con strategie a lungo termine per proteggere il suo ambiente e le sue comunità da future catastrofi.

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