Juneau, Alaska: Allerta Massima per Inondazioni Glaciali Record dal Mendenhall

Juneau, la capitale dell'Alaska, si trova ad affrontare una situazione di emergenza imminente, con la minaccia di un'inondazione record dovuta al deflusso di acque piovane e neve sciolta da un bacino trattenuto dal ghiacciaio Mendenhall. Le autorità hanno emesso avvisi e avviato evacuazioni per i residenti nelle aree a rischio, mentre l'acqua ha già iniziato a fuoriuscire dalla diga di ghiaccio. Questa situazione eccezionale, che ha visto le inondazioni intensificarsi negli ultimi anni, evidenzia la crescente vulnerabilità della regione ai cambiamenti climatici e la necessità di adottare misure di protezione a lungo termine per salvaguardare la popolazione e le infrastrutture.
Il ghiacciaio Mendenhall, situato a circa 19 chilometri da Juneau, città di 30.000 abitanti e rinomata meta turistica, è il fulcro di questa crisi. Le case situate nella periferia della città, in prossimità del Lago Mendenhall e del Fiume Mendenhall, sono particolarmente esposte al rischio. Il Servizio Meteorologico Nazionale (NWS) ha annunciato che l'apice dell'inondazione è previsto tra le 8:00 e mezzogiorno ora locale, confermando che si tratterà di un evento senza precedenti in termini di portata e impatto.
Questa problematica delle inondazioni è divenuta una ricorrenza annuale a Juneau a partire dal 2011, causando danni significativi a numerose abitazioni. La causa principale risiede nel ritiro di un ghiacciaio minore adiacente al Mendenhall, fenomeno attribuito al riscaldamento globale. Questo ritiro ha generato un bacino che si riempie di acqua ogni primavera ed estate. Una volta raggiunta una pressione critica, l'acqua trova la sua via sotto o attorno alla barriera di ghiaccio formata dal Mendenhall, confluendo nel Lago Mendenhall e successivamente nel Fiume Mendenhall. Il livello dell'acqua ha registrato aumenti rapidi, raggiungendo fino a 1,22 metri al giorno in condizioni meteorologiche favorevoli.
Gli anni 2023 e 2024 hanno già visto Juneau affrontare inondazioni storiche, con il fiume Mendenhall che ha toccato un picco di 4,9 metri lo scorso agosto, superando il precedente record di 30 centimetri. Per l'anno in corso, le previsioni indicano che l'acqua potrebbe raggiungere tra 4,96 e 5,12 metri. L'anno scorso, quasi 300 proprietà sono state danneggiate. Secondo l'Università dell'Alaska Sudorientale e l'Alaska Climate Adaptation Science Center, un'inondazione di grandi dimensioni può rilasciare circa 15 miliardi di galloni d'acqua, una quantità equivalente a quasi 23.000 piscine olimpioniche. Durante l'alluvione dello scorso anno, la portata del Mendenhall era pari a circa la metà di quella delle Cascate del Niagara.
In risposta a queste preoccupazioni, le autorità cittadine, in collaborazione con enti statali, federali e tribali, hanno implementato un argine temporaneo lungo circa 4 chilometri della sponda del fiume. Questo argine, composto da 10.000 barriere 'Hesco', mira a proteggere oltre 460 proprietà da un evento di inondazione di 5,5 metri, come dichiarato dal responsabile delle emergenze, Ryan O'Shaughnessy. Parallelamente, il Corpo degli Ingegneri dell'Esercito degli Stati Uniti ha avviato un lungo studio per valutare soluzioni più stabili, come la costruzione di un argine permanente, un processo che ha però suscitato impazienza tra i residenti.
Le inondazioni continueranno a rappresentare una sfida per la comunità finché il ghiacciaio Mendenhall fungerà da diga naturale per il bacino. Secondo le stime dei ricercatori universitari e del centro scientifico, questa condizione potrebbe perdurare per altri 25-60 anni, sottolineando la necessità di pianificazioni a lungo termine e strategie di adattamento continuo per la resilienza della regione.