Mutui Verdi: Opportunità e Sfide nel Panorama Bancario Italiano

Il settore finanziario italiano si trova al centro di un'analisi approfondita riguardo l'offerta di mutui ecologici, volti a sostenere l'acquisto o la riqualificazione di immobili con elevata efficienza energetica. L'iniziativa europea per i mutui ad alta efficienza energetica (EEMI) mira a facilitare l'accesso a finanziamenti vantaggiosi per le abitazioni in classi energetiche A o B, o per interventi di miglioramento energetico. Tuttavia, un'indagine ha messo in luce come le banche italiane si stiano adattando a queste direttive, rivelando un quadro variegato tra adempimento e ostacoli, evidenziando la necessità di maggiore chiarezza e conformità nelle procedure bancarie.
Per comprendere appieno la situazione, un'indagine ha simulato l'approccio di clienti tipo presso 79 filiali di 11 istituti bancari in otto città italiane di rilievo: Bari, Bologna, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma e Torino. La ricerca si è concentrata su una coppia con un reddito mensile di 3.800 euro, interessata a un finanziamento di 210.000 euro su 30 anni per un immobile del valore di 300.000 euro, classificato in classe energetica B. L'obiettivo era valutare se le banche che aderiscono all'iniziativa europea offrissero concretamente mutui agevolati, garantendo trasparenza e rispetto delle normative vigenti.
L'indagine, condotta tra maggio e giugno 2025, ha visto i \"clienti misteriosi\" visitare filiali di banche rinomate per la loro presunta offerta di mutui verdi, inclusi grandi nomi come Intesa Sanpaolo, BNL, Unicredit e Mediobanca Premier. Nonostante le aspettative, il risultato ha mostrato che, su 79 richieste, solo 56 hanno portato a un'offerta di mutuo verde (pari all'82%), mentre 12 hanno proposto mutui ordinari. Undici agenzie hanno addirittura rifiutato di fornire preventivi senza documentazione reddituale o proposte d'acquisto firmate, contravvenendo alle normative. È emerso che alcuni dei maggiori gruppi bancari, come Unicredit e Intesa Sanpaolo, si sono mostrati meno propensi a promuovere attivamente l'opzione verde, spesso indirizzando i clienti verso finanziamenti standard anche in presenza dei requisiti per un mutuo agevolato.
Analizzando le offerte più vantaggiose, si osserva che i mutui verdi presentano in media un tasso d'interesse inferiore dello 0,30% rispetto ai loro corrispettivi tradizionali. Ad esempio, il Mutuo Domus Green Under 46 di Intesa Sanpaolo offre un TAEG del 2,77% (con una rata di 842,92 euro), significativamente più vantaggioso del 3,32% della versione standard (rata 899,02 euro). Analogamente, per i tassi variabili, il Mutuo Arancio Variabile Green di ING si rivela più conveniente con un TAEG del 2,45% rispetto al 2,67% della versione non ecologica, traducendosi in un risparmio mensile di circa 22 euro. Questi dati confermano il potenziale beneficio economico dei mutui verdi, pur sottolineando le incongruenze nel comportamento degli istituti di credito.
Un aspetto critico emerso dall'indagine riguarda la scarsa trasparenza delle banche. In 16 casi su 68 offerte, il foglio informativo obbligatorio per legge non è stato consegnato. In alcuni contesti, le agenzie si sono limitate a suggerire di consultare il sito web o comparatori online, ignorando la prassi di fornire informazioni complete e per iscritto. Solo una filiale, Credem a Torino, ha rispettato pienamente gli obblighi di documentazione. Ulteriori irregolarità riguardano l'abbinamento del mutuo all'apertura di un conto corrente, una pratica vietata dal Codice del Consumo ma riscontrata nel 65% delle agenzie. Inoltre, in oltre il 40% dei casi, è stata imposta la sottoscrizione di una polizza casa dello stesso istituto, malgrado il cliente abbia il diritto di scegliere autonomamente sul mercato. Solo in due circostanze è stata presentata la polizza vita come obbligatoria. Queste violazioni sottolineano la necessità di maggiore vigilanza e un maggiore rispetto dei diritti dei consumatori nel mercato dei mutui.