Animali
Salvati in Somalia Dieci Cuccioli di Ghepardo Dalle Grinfie del Commercio Illegale
2025-09-05

Un gruppo di dieci cuccioli di ghepardo, nati in cattività e destinati a finire nelle mani del mercato illegale di animali esotici a livello internazionale, è stato fortunatamente tratto in salvo nella regione del Somaliland, un'area autonominatesi della Somalia. Questi esemplari giovanissimi hanno sopportato mesi di abusi e privazioni, ma ora sono stati affidati alle cure compassionevoli del Cheetah Conservation Fund (CCF).

Nonostante la loro condizione generale sia stabile, i cuccioli mostravano evidenti segni di grave malnutrizione e soffrivano di limitazioni motorie, conseguenza diretta di essere stati tenuti incatenati e confinati per lunghi periodi. Laurie Marker, la fondatrice del CCF, ha descritto situazioni strazianti: un cucciolo di otto mesi incapace di muoversi autonomamente dopo sei mesi di prigionia, e un altro di cinque mesi gravemente sottopeso, con ferite estese sul corpo e infestato da parassiti sottocutanei. Il processo di recupero è estremamente delicato e richiede un approccio graduale all'alimentazione per prevenire la sindrome da rialimentazione, una condizione pericolosa che può colpire anche gli esseri umani dopo periodi prolungati di fame.

Nel corso dell'operazione di salvataggio, avvenuta nel distretto settentrionale di Sallahley, due individui sono stati arrestati con l'accusa di detenzione illegale dei cuccioli. Il Direttore del Ministero dell'Ambiente, Abdinasir Hussein Said, ha rivelato che questi dieci ghepardi si aggiungono ai 109 animali già recuperati in precedenti interventi simili. Egli ha inoltre sottolineato l'importanza cruciale della collaborazione della cittadinanza nel denunciare qualsiasi attività sospetta legata al traffico di fauna selvatica. Il Somaliland funge da snodo cruciale per il commercio illecito di animali, con centinaia di ghepardi e leopardi che vengono prelevati dal Corno d'Africa e poi spediti verso i paesi del Golfo attraverso il Golfo di Aden. La detenzione di animali selvatici da parte di privati è proibita, e le autorità locali portano avanti con regolarità operazioni mirate a contrastare i trafficanti. Hussein ha evidenziato come la protezione della fauna nei suoi ambienti naturali sia fondamentale, non solo per il benessere degli animali ma anche per mantenere l'equilibrio dell'ecosistema. La separazione dei cuccioli dalle loro madri causa un trauma profondo e può condurre alla morte delle genitrici, aumentando ulteriormente la vulnerabilità dei piccoli. Gli esperti di conservazione, sia a livello locale che internazionale, lanciano l'allarme sull'incremento della domanda di animali esotici nei paesi del Golfo, un fattore che alimenta il commercio illecito e minaccia gravemente gli ecosistemi della regione.

La storia di questi dieci cuccioli di ghepardo salvati in Somalia è un potente promemoria della resilienza della vita e dell'importanza inestimabile degli sforzi congiunti per la conservazione. Nonostante abbiano affrontato indicibili sofferenze, la loro salvezza dimostra che l'impegno umano, quando guidato dalla compassione e dalla determinazione, può fare una differenza significativa. Questa vicenda ci invita a riflettere sulla nostra responsabilità collettiva nel proteggere le specie vulnerabili e i loro habitat, promuovendo un futuro in cui la fauna selvatica possa prosperare, libera dalle minacce del commercio illegale e dell'avidità umana. Sostenere le organizzazioni che combattono questo traffico disumano e sensibilizzare l'opinione pubblica sono passi essenziali per garantire giustizia per questi animali innocenti e preservare la biodiversità del nostro pianeta per le generazioni future.

Affrontare la Cinofobia: L'Iniziativa Online di ENPA Lecco Merate
2025-09-05

L'Associazione Nazionale Protezione Animali (ENPA) di Lecco Merate ha lanciato un'importante iniziativa per affrontare la diffusa problematica della paura o ansia nei confronti dei cani, comunemente nota come cinofobia. Attraverso un incontro virtuale, l'organizzazione mira a fornire supporto e strumenti pratici per aiutare individui a superare queste difficoltà, promuovendo una coesistenza più armoniosa tra esseri umani e animali domestici. Questo evento sottolinea l'impegno di ENPA non solo nella protezione degli animali, ma anche nel migliorare le relazioni tra le specie, riconoscendo l'impatto significativo che gli animali hanno sulla nostra vita quotidiana e la necessità di affrontare le barriere psicologiche che possono emergere.

L'appuntamento è fissato per martedì 24 settembre, alle ore 20, sulla piattaforma Google Meet. Il seminario, intitolato \"Aiuto, c'è un cane!\", sarà condotto dalla dottoressa Elisabetta Mariani, una figura professionale di spicco nel campo della biologia e della riabilitazione cinofila. Durante l'incontro, la dottoressa Mariani approfondirà le dinamiche fisiologiche e comportamentali che sottostanno alla paura dei cani, offrendo ai partecipanti una comprensione più profonda delle reazioni emotive e fisiche associate a questa fobia. L'obiettivo primario è quello di dotare gli spettatori di strategie efficaci per gestire e, ove possibile, superare il proprio timore, facilitando così un approccio più sereno e consapevole nei confronti dei nostri amici a quattro zampe.

L'iniziativa è pensata per un pubblico vasto e diversificato. Non solo è rivolta a coloro che vivono direttamente l'esperienza della cinofobia, ma anche a professionisti del settore, proprietari di cani desiderosi di comprendere meglio le interazioni uomo-animale, e semplici curiosi che intendono arricchire le proprie conoscenze su un tema così rilevante. La partecipazione all'evento prevede una quota di 25 euro, un contributo che sarà interamente destinato a sostenere le molteplici attività dell'associazione ENPA Lecco Merate. Questo approccio non solo rende l'evento accessibile, ma trasforma anche la partecipazione in un gesto di solidarietà verso la causa della protezione animale.

Dall'ENPA sottolineano l'importanza di tale iniziativa in un contesto sociale in cui la presenza dei cani nelle città e nelle abitazioni è in costante crescita. La convivenza pacifica e rispettosa è un pilastro fondamentale per il benessere di entrambi, umani e animali. Comprendere le interazioni, superare le paure e promuovere una cultura di rispetto reciproco sono passi essenziali per costruire una società più inclusiva e consapevole. L'evento si propone quindi come un'occasione preziosa per acquisire nuove prospettive e migliorare il rapporto con il mondo animale, a beneficio di tutti.

Questa iniziativa di ENPA Lecco Merate rappresenta un significativo passo avanti nella sensibilizzazione e nel supporto alla comunità riguardo alle interazioni tra uomo e cane. Offrendo una piattaforma per l'educazione e il confronto, l'associazione non solo affronta una problematica specifica come la cinofobia, ma rafforza anche il suo ruolo di promotore di una convivenza armonica e rispettosa, evidenziando come la conoscenza e la comprensione siano chiavi fondamentali per superare le barriere e costruire un futuro migliore per tutte le creature.

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Appello dell'Enpa di Rovereto al CAI: Ripensare l'Accesso degli Animali nei Rifugi Montani
2025-09-05
Questa relazione illustra la vibrante richiesta dell'Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa) di Rovereto, indirizzata al Club Alpino Italiano (CAI), per un'urgente revisione delle policy che limitano l'accesso degli animali domestici, segnatamente i cani, all'interno delle strutture di ricovero montane. Il dibattito si accende attorno alla necessit\u00e0 di adattare i regolamenti attuali a una societ\u00e0 in continua evoluzione, dove la sensibilit\u00e0 verso gli esseri viventi \u00e8 in costante crescita. Attraverso l'analisi di episodi concreti e un confronto con le pratiche di salvataggio, l'Enpa sottolinea l'importanza di garantire un riparo sicuro a tutti, indipendentemente dalla specie, in scenari di pericolo in alta quota.

Verso un'Alpinismo Inclusivo: L'Urgenza di Regole Adattate per Animali e Umani nei Rifugi.

L'Appello Ufficiale dell'Enpa di Rovereto per un Cambiamento Epocale

L'Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa) di Rovereto ha ufficialmente sollecitato il Club Alpino Italiano (CAI) a riconsiderare e aggiornare le direttive che vietano la presenza di cani all'interno dei rifugi e dei bivacchi situati nelle zone montane. Questa iniziativa nasce da una crescente consapevolezza e da specifici avvenimenti che hanno evidenziato le lacune delle normative attuali. L'obiettivo principale \u00e8 quello di promuovere un approccio pi\u00f9 inclusivo e sicuro per tutti gli frequentatori della montagna, animali compresi, soprattutto in situazioni di pericolo o emergenza.

Episodi Emblematici: Quando le Regole Mettano a Rischio la Sicurezza

La richiesta dell'Enpa non \u00e8 astratta, ma si fonda su recenti e preoccupanti incidenti. Uno dei casi pi\u00f9 eclatanti riguarda due escursionisti e la loro cagnolina che, colti di sorpresa da una forte tempesta con grandine e freddo intenso, sono stati respinti da un rifugio in Val di Fumo, lasciando l'animale in una condizione di evidente disagio. Non si tratta di un caso isolato: gi\u00e0 in passato, nel 2023, due giovani donne furono costrette a riprendere il cammino in orario notturno da un bivacco, avendo rifiutato di lasciare il proprio cane all'esterno. Questi eventi sollevano interrogativi cruciali sulla flessibilit\u00e0 e l'umanit\u00e0 delle attuali disposizioni, suggerendo che le regole esistenti necessitino di un'urgente revisione.

Un Dibattito sull'Obsoletit\u00e0 delle Normative e la Sensibilit\u00e0 Contemporenea

Per l'associazione animalista, \u00e8 indiscutibile che le attuali regolamentazioni siano superate e non pi\u00f9 in linea con la sensibilit\u00e0 moderna della societ\u00e0. L'Enpa di Rovereto sostiene fermamente che, in situazioni di estrema necessit\u00e0, chiunque, sia umano che animale, debba avere il diritto di trovare un rifugio sicuro. Un rifugio, per sua stessa natura, non pu\u00f2 e non deve negare protezione a chi la cerca disperatamente. Questo principio fondamentale dovrebbe prevalere su qualsiasi rigidit\u00e0 normativa, garantendo che le strutture montane siano veri e propri baluardi di sicurezza e accoglienza per tutti.

L'Esempio del Soccorso: Un Modello di Inclusivit\u00e0 Senza Distinzioni di Specie

Nella sua missiva al CAI, l'Enpa ha anche citato l'operato di enti come i Vigili del Fuoco e il Soccorso Alpino, che nelle loro operazioni di salvataggio non operano alcuna discriminazione basata sulla specie. Il dolore e la sofferenza, sottolinea l'Enpa, sono esperienze universali che trascendono le differenze tra esseri viventi. \u00c8 quindi giunto il momento che anche i regolamenti del CAI riconoscano questa realt\u00e0 inequivocabile, abbracciando un'ottica di maggiore empatia e comprensione. L'associazione attende con fiducia una risposta, fiduciosa che la societ\u00e0 civile, in costante evoluzione, possa ispirare anche un cambiamento nelle norme, soprattutto quando si tratta di garantire protezione e aiuto a chi ne ha pi\u00f9 bisogno.

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