Acque italiane: Un terzo dei campioni oltre i limiti di legge, un allarme per mari e laghi




Preservare le nostre acque: un impegno urgente per l'Italia.
Il quadro generale dell'inquinamento: dati preoccupanti da Legambiente
Le recenti analisi effettuate da Legambiente, nell'ambito delle sue iniziative estive Goletta Verde e Goletta dei Laghi, hanno evidenziato una situazione critica per le acque italiane. Su quasi quattrocento prelievi, circa il 34% ha mostrato livelli di inquinamento superiori ai limiti consentiti dalla normativa. Specificamente, il 35% dei siti costieri analizzati dalla Goletta Verde presentava contaminazioni significative, mentre per i laghi, un preoccupante 30% dei campioni raccolti dalla Goletta dei Laghi era fuori norma. Questi dati complessivi delineano un quadro di grave stress per gli ecosistemi acquatici della penisola, mettendo in luce le sfide poste dall'inquinamento e dalla maladepurazione.
I punti critici: fiumi e canali sotto accusa
Le foci dei corsi d'acqua, dove fiumi e canali sfociano in mare o nei laghi, rappresentano i punti più vulnerabili in termini di inquinamento. Oltre la metà dei campioni prelevati in queste aree ha superato i limiti di legge, un dato particolarmente allarmante se si considera che molte di queste zone sono prossime a spiagge libere e non sono soggette a monitoraggi ufficiali per la balneabilità. Questa lacuna nei controlli consente a tratti costieri significativi di rimanere non sorvegliati, aggravando il rischio per la salute pubblica e l'ambiente. A complicare ulteriormente il quadro, si aggiunge l'incremento delle temperature superficiali del Mediterraneo, che hanno raggiunto valori record, influenzando negativamente la biodiversità marina e contribuendo a fenomeni meteorologici estremi.
La situazione del mare e delle foci fluviali
Dalle indagini lungo i circa 7.500 chilometri di costa italiana, è emerso che un terzo dei punti campionati presentava un grado di inquinamento significativo. Le foci fluviali si sono rivelate le aree più compromesse, con oltre la metà dei campioni che superava i limiti di legge. È particolarmente preoccupante il fatto che la maggior parte di queste foci non sia monitorata dalle autorità competenti per la balneazione, una situazione che, come sottolinea Legambiente, evidenzia una disparità tra le analisi finalizzate alla balneazione e quelle volte a individuare la scarsa o assente depurazione che minaccia la qualità marina.
La condizione dei laghi e le microplastiche
Per quanto riguarda i laghi, i test condotti da Goletta dei Laghi su 125 campioni hanno rivelato che quasi un terzo superava i limiti legali di inquinamento microbiologico. Nonostante le analisi chimico-fisiche su alcuni laghi abbiano mostrato valori entro i limiti, l'attenzione è stata nuovamente posta sulla problematica delle microplastiche, in particolare durante la tappa nazionale sul Lago d'Orta. Questo evidenzia come, oltre all'inquinamento da scarichi, anche la presenza di microplastiche rappresenti una minaccia crescente per gli ecosistemi lacustri, richiedendo interventi mirati per la loro mitigazione.
Il problema cronico della depurazione inadeguata
Una delle principali cause dell'inquinamento delle acque italiane è la maladepurazione. Una quota significativa della popolazione non è collegata a sistemi di trattamento delle acque reflue o è servita da impianti non adeguati. Questo si traduce in milioni di abitanti equivalenti i cui scarichi non vengono trattati correttamente, contribuendo direttamente alla contaminazione di mari e laghi. L'Italia è anche soggetta a pesanti sanzioni europee per la non conformità alla Direttiva Acque Reflue, con milioni di euro già versati in multe. Questa situazione sottolinea la necessità impellente di investire e migliorare le infrastrutture di depurazione in tutto il paese.
Le richieste di Legambiente per un futuro sostenibile
Di fronte a questo scenario allarmante, Legambiente lancia un appello per l'adozione di un piano nazionale che protegga le acque costiere e interne. Le richieste includono una gestione integrata delle risorse idriche, l'implementazione di strategie di adattamento alla crisi climatica, l'aumento dei finanziamenti per modernizzare i sistemi di depurazione e promuovere il riutilizzo delle acque reflue. L'associazione sollecita inoltre maggiori controlli nei punti critici e lo sviluppo di energie rinnovabili in mare, come l'eolico offshore, con procedure autorizzative più rapide. Nonostante il quadro generale sia critico, emergono anche segnali positivi, come l'avvistamento di delfini e l'impegno di unità cinofile nella ricerca di nidi di tartarughe marine, che ricordano l'importanza di perseverare negli sforzi per la tutela dell'ambiente marino. Tuttavia, il messaggio rimane chiaro: senza un'azione decisa e strutturale, il futuro delle acque italiane e degli ecosistemi correlati è seriamente compromesso.