Un clima di apprensione avvolge la comunità felina di Medassino, dove una serie inquietante di sparizioni e un brutale episodio di violenza hanno scosso l'opinione pubblica. L'Enpa di Voghera ha levato un grido d'allarme, rivelando la scomparsa di numerosi gatti e il drammatico ritrovamento di un felino, chiamato Miele, gravemente ferito da una trappola illegale. Questo tragico scenario ha fatto emergere il fondato sospetto che si stia perpetrando un'azione deliberata e spietata nei confronti delle colonie feline, che necessitano di protezione e sostegno. L'associazione animalista invita tutti i cittadini a rimanere vigili e a collaborare per porre fine a questa ondata di crudeltà.
La vicenda ha avuto inizio con la scoperta di Miele, un gatto parte di una colonia regolarmente registrata e curata dai volontari, intrappolato in un laccio da bracconiere, uno strumento di caccia proibito e barbaro. L'intervento provvidenziale dei volontari, che hanno condotto un'estenuante ricerca notturna, ha permesso di salvare Miele da una morte lenta e agonizzante. Le sue condizioni erano critiche, con il laccio stretto attorno al corpo, ma fortunatamente non ha riportato lesioni interne permanenti, sebbene il percorso di recupero sarà lungo e difficile.
Secondo quanto denunciato dall'Enpa di Voghera, questo non è un caso isolato. Nei giorni precedenti, la stessa colonia felina, situata ai margini della città, aveva già registrato la scomparsa di un numero allarmante di gatti, stimato tra i sette e gli otto esemplari. Tale sequenza di eventi suggerisce con forza che ci sia un individuo o un gruppo di persone intento a eliminare brutalmente questi animali, considerati forse come un fastidio. Maria Grazia Centelli, presidente dell'Enpa di Voghera, ha espresso profondo sdegno per la violenza riscontrata, sottolineando come l'uso di lacci in nylon causi una sofferenza indicibile agli animali. Queste affermazioni evidenziano una situazione di grave pericolo e la necessità di un'azione immediata per proteggere gli animali vulnerabili.
Miele è ora al sicuro presso il gattile dell'Enpa, dove riceve le cure necessarie per la sua riabilitazione. Nonostante lo scampato pericolo, i volontari rimangono scossi dall'accaduto e increduli per la sua sopravvivenza. La situazione ha spinto l'Enpa a pubblicare un accorato appello sui social media, non solo per denunciare gli orribili atti, ma anche per esprimere un profondo senso di frustrazione e rabbia nei confronti di coloro che commettono tali nefandezze. Il messaggio trasmette un'amara riflessione sulla malvagità che può colpire ogni creatura vivente, invitando a una maggiore sensibilità e rispetto.
In questo contesto allarmante, l'Enpa ha lanciato un forte appello alla cittadinanza, sollecitando chiunque abbia informazioni utili a farsi avanti e a collaborare con le autorità. Sebbene le immagini del ferimento di Miele siano state ritenute troppo cruente per una diffusione integrale, alcuni dettagli sono stati condivisi per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla gravità della situazione. La struttura dell'Enpa, intanto, si trova al limite delle proprie capacità, avendo accolto 97 animali dall'inizio dell'anno, con un aumento preoccupante di abbandoni e segnalazioni di sparizioni. La presidente Centelli ha ammonito che, se oggi la crudeltà si abbatte sugli animali, domani potrebbe estendersi a chiunque, evidenziando il legame tra la violenza verso gli animali e quella verso gli esseri umani. È imperativo che la comunità agisca congiuntamente per contrastare questa spirale di violenza e garantire un ambiente sicuro per tutti gli esseri viventi.
Nonostante la popolazione di tonno rosso nel Mar Mediterraneo abbia iniziato a mostrare segni di ripresa, grazie anche a stringenti regolamentazioni internazionali sulla pesca, il settore degli allevamenti intensivi in Italia sta vivendo un preoccupante boom, mettendo a rischio il delicato equilibrio raggiunto. Questa espansione, secondo un recente rapporto di Greenpeace Italia intitolato “Corsa all’oro rosso”, è caratterizzata da una notevole mancanza di chiarezza, norme adeguate e controlli efficaci, creando un ambiente propizio a pratiche insostenibili che potrebbero compromettere il futuro di questa specie.
Il rapporto di Greenpeace svela dati allarmanti riguardanti le strutture di allevamento. Benché il database ufficiale dell’ICCAT (Commissione Internazionale per la Conservazione dei Tonni dell'Atlantico) indichi l'esistenza di tredici impianti di ingrasso in Italia, solo una minima parte di questi fornisce coordinate geografiche accessibili, e ancora meno dichiarano la propria capacità produttiva effettiva. Particolarmente critico è il caso dei quattro impianti che, pur dichiarando l'80% della produzione totale italiana (circa 7.525 tonnellate), risultano intestati al Ministero dell’Agricoltura, il quale, tuttavia, sostiene che tali impianti non siano operativi. Questa discrepanza suggerisce l’esistenza di potenziali 'impianti fantasma', che potrebbero essere utilizzati per manipolare le quote di tonno e favorire interessi economici specifici, come sottolineato da Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace Italia. Ulteriore motivo di allarme è l'autorizzazione concessa a fine 2024 per un nuovo impianto di ingrasso a Battipaglia, gestito dalla società Tuna Sud, che ha ottenuto il via libera senza alcuna Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e, apparentemente, senza dipendenti né fatturato.
Di fronte a questa situazione, Greenpeace ha lanciato un forte appello per l'introduzione di regole chiare e condivise nella gestione degli allevamenti di tonno rosso. L'obiettivo è prevenire che questa 'corsa all'oro rosso' si trasformi in un'opportunità per pochi individui senza scrupoli, a discapito degli ecosistemi marini e delle specie ittiche già sotto pressione. Esiste il serio rischio che i finanziamenti pubblici destinati all'acquacoltura, inclusi i fondi europei, vengano dirottati verso un sistema opaco e potenzialmente fraudolento, del tutto privo di principi di sostenibilità ambientale. La salvaguardia del tonno rosso e, più in generale, degli ecosistemi marini, richiede un impegno deciso da parte delle istituzioni per anteporre la tutela ambientale al mero profitto, garantendo una gestione responsabile e trasparente delle risorse naturali per le generazioni future.
Il gattile di Monza si trova ad affrontare una situazione critica senza precedenti. Con l'arrivo della stagione estiva, l'emergenza gatti ha raggiunto il suo apice, con oltre cento mici in cerca di un rifugio sicuro e di una famiglia amorevole. Questo afflusso massiccio di animali abbandonati e bisognosi sta mettendo a dura prova le risorse dell'Enpa di Monza e Brianza e la dedizione instancabile dei suoi volontari. La carenza di adozioni, tipica del periodo delle vacanze, aggrava ulteriormente la situazione, rendendo indispensabile un aiuto concreto da parte di tutti.
All'inizio di agosto, la struttura di accoglienza felina di Monza, sotto la gestione dell'Enpa di Monza e Brianza, ha registrato un allarmante superamento della soglia di 110 gatti ospitati. Questo picco, senza precedenti, è il risultato di un'intensa stagione estiva caratterizzata da numerosi abbandoni e ritrovamenti di cuccioli indifesi. Il 7 agosto 2025, l'associazione ha lanciato un accorato appello per sensibilizzare l'opinione pubblica e sollecitare un aiuto concreto.
Nelle ultime settimane di luglio, sono giunti al rifugio otto nuovi gattini, ognuno con la propria toccante storia. Tra questi, Viola e Giglio sono stati scoperti abbandonati in uno scatolone lungo una pista ciclabile ad Agrate Brianza. La piccola Lemon Soda è l'unica sopravvissuta di una cucciolata rinvenuta a Muggiò, mentre Doja Cat, una gatta rossa a pelo lungo, è stata ritrovata in un campo dopo essere stata ignobilmente scaricata. La storia di Luigina, una gattina tigrata spaventata e sola, trovata in un parcheggio a Giussano, è stata seguita dal felice ritrovamento dei suoi quattro fratellini. Infine, tre minuscole gattine, di età compresa tra i 15 giorni e un mese, sono apparse misteriosamente in un giardino privato, sempre a Giussano. Questi episodi evidenziano la fragilità di queste creature e l'importanza vitale del rifugio come unica speranza di sopravvivenza.
Di fronte a questa emergenza, l'Enpa di Monza e Brianza ha ribadito l'urgente necessità di adozioni e donazioni. Il rallentamento delle adozioni durante il periodo estivo, unito all'aumento dei costi per il mantenimento degli animali, rende la situazione insostenibile. Si invita chiunque abbia la possibilità di adottare a considerare l'opportunità di offrire una casa a uno dei tanti gatti e gattini che attendono con ansia una famiglia. Per coloro che non possono adottare, anche una piccola donazione, in particolare di cibo specifico per gattini, può fare una grande differenza. È inoltre possibile contribuire attraverso le Wishlist Amazon dedicate ai gatti e all'Asilo dei Cuccioli, offrendo un supporto diretto e mirato. L'elenco completo dei gatti disponibili per l'adozione è consultabile sul sito web dell'Enpa di Monza, fornendo a potenziali adottanti tutte le informazioni necessarie per dare una seconda possibilità a questi adorabili amici a quattro zampe.
Questa situazione drammatica ci ricorda l'importanza della responsabilità individuale e collettiva nei confronti degli animali. L'abbandono estivo non è solo un problema logistico per le associazioni, ma una profonda ferita sociale che rivela la mancanza di empatia e consapevolezza. Ognuno di noi può fare la differenza, sia adottando, sia supportando le attività di volontariato, sia semplicemente sensibilizzando amici e conoscenti. È fondamentale comprendere che un animale non è un oggetto di cui disfarsi alla prima difficoltà, ma un essere vivente che merita amore, rispetto e una casa per tutta la vita. Sostenere il gattile di Monza significa sostenere un principio di civiltà e compassione che dovrebbe guidare ogni nostra azione.