Salute e Nutrizione
Avvisi di Richiamo per Provolone Selex e Code di Gambero IN's Mercato: Dettagli e Precauzioni
2025-09-02

Le principali catene di distribuzione hanno recentemente annunciato il ritiro di due prodotti alimentari a causa di potenziali rischi per la salute dei consumatori, dimostrando l'impegno costante nella tutela della sicurezza alimentare. Questi richiami sono stati prontamente comunicati per informare il pubblico sui lotti specifici interessati e sulle precauzioni da adottare.

Il primo avviso riguarda il Provolone Valpadana DOP, venduto con il marchio Selex. Questo formaggio è stato ritirato a causa della possibile presenza di Listeria monocytogenes, un batterio che può causare gravi infezioni. Il lotto specifico interessato è il 3018956, con scadenza fissata al 06/11/2025, e si presenta in confezioni da 250 grammi. Il prodotto è stato fabbricato da Alimenta Spa Società Unipersonale nello stabilimento di Noventa di Piave, Venezia. Si consiglia vivamente ai consumatori che hanno acquistato questo prodotto di non consumarlo e di riportarlo immediatamente al punto vendita per un rimborso o una sostituzione.

Il secondo richiamo concerne le code di gambero precotte surgelate, commercializzate da IN's Mercato sotto il marchio I Surgelati del Veliero. La ragione di questo ritiro è la rilevazione di solfiti in quantità superiori ai limiti consentiti dalla legge. Il lotto incriminato è il 5C22, con data di scadenza fissata al 31/03/2027, e si trova in confezioni da 500 grammi. Le code di gambero sono state prodotte da Castlerock Fisheries PVT LTD. L'azienda ha precisato che il richiamo interessa specificamente i punti vendita situati in alcune regioni, tra cui Friuli Venezia-Giulia, Veneto, Emilia-Romagna (ad eccezione della provincia di Parma), Marche (escluse le province di Ancona, Fermo e Macerata), Lombardia (solo la provincia di Mantova) e Toscana (solo la provincia di Pistoia). Anche in questo caso, è fondamentale che i consumatori che possiedono il prodotto indicato non lo consumino e lo restituiscano al negozio per la gestione del reso.

Questi episodi sottolineano l'importanza della vigilanza e della trasparenza nella catena alimentare. È fondamentale che sia le aziende produttrici che i distributori mantengano elevati standard di controllo qualità per garantire la salute pubblica. La pronta comunicazione e il ritiro dei prodotti non conformi sono passi cruciali per prevenire potenziali rischi per i consumatori, rafforzando la fiducia nel sistema di sicurezza alimentare e promuovendo una cultura di responsabilità condivisa.

Nuovo Allarme Richiamo Pasta Coop: Frammenti di Legno nella Pasta di Gragnano IGP Fior Fiore
2025-09-01

Ancora una volta, la sicurezza alimentare torna sotto i riflettori con un nuovo richiamo che coinvolge la pasta di semola di Gragnano IGP a marchio Fior Fiore, distribuita dai supermercati Coop. Il motivo di questa nuova allerta è la potenziale presenza di frammenti lignei all'interno delle confezioni, un problema che aveva già portato a un precedente richiamo pochi mesi fa. Questa situazione solleva interrogativi sulla filiera produttiva e sui controlli di qualità, evidenziando l'importanza di una vigilanza costante per tutelare la salute dei consumatori. Le autorità competenti e l'azienda produttrice stanno gestendo l'emergenza, invitando chiunque sia in possesso del lotto interessato a prendere le dovute precauzioni.

Il recente avviso di richiamo, emesso congiuntamente da Coop e dal suo fornitore, riguarda specificamente un lotto di pasta 'Calamari' da 500 grammi, identificato dal numero L251482 7. È importante notare che l'avviso diffuso da Coop non specifica il termine minimo di conservazione (TMC) del prodotto coinvolto. La pasta in questione è stata prodotta dalla Pastai Gragnanesi Società Cooperativa e la distribuzione di questo lotto è limitata ai punti vendita di Coop Alleanza 3.0, Unicoop Etruria e Coop Centro Italia.

Questo non è un episodio isolato; già nel febbraio precedente, il Ministero della Salute e Coop avevano dovuto richiamare due lotti differenti della medesima pasta di Gragnano IGP Fior Fiore, sempre nel formato 'Calamari' e per la stessa problematica legata alla presenza di frammenti di legno. Questa ripetizione del difetto in lotti diversi suggerisce la necessità di un'indagine approfondita sui processi produttivi per identificare e correggere la causa radice del problema.

A titolo precauzionale, le catene di supermercati raccomandano vivamente ai consumatori di astenersi dal consumo della pasta appartenente al lotto indicato. Chiunque abbia acquistato il prodotto richiamato può riportarlo al punto vendita dove è stato acquistato per ottenere un rimborso completo. Per ulteriori informazioni e chiarimenti, è stato messo a disposizione un numero verde dedicato.

La frequenza di tali richiami evidenzia l'importanza della trasparenza e della prontezza nell'informare i cittadini su potenziali rischi legati ai prodotti alimentari. La collaborazione tra distributori, produttori e autorità sanitarie è fondamentale per garantire che gli alimenti che arrivano sulle nostre tavole siano sicuri e conformi agli standard di qualità.

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Chiarezza sulle Etichette: Il Dibattito sui Prodotti "Plant-Based" di Beretta
2025-09-01

La comprensione delle etichette alimentari è fondamentale per i consumatori, eppure, la terminologia talvolta ambigua può generare incertezze. Recentemente, un caso riguardante un prodotto affettato del marchio Beretta etichettato come 'plant based' ha messo in evidenza la necessità di maggiore chiarezza. Una consumatrice ha notato la presenza di uova tra gli ingredienti, suscitando interrogativi sulla veridicità della dicitura 'plant based'. Questa situazione ha riaperto il dibattito sulla definizione e l'uso di termini come 'plant based' e 'vegano' nell'industria alimentare, sottolineando come la mancanza di una normativa univoca possa confondere chi cerca prodotti specifici per ragioni etiche, salutistiche o allergiche.

Dettagli della Controversia sul Prodotto Beretta

Il 1° settembre 2025, una lettrice ha segnalato a una redazione specializzata in fatti alimentari il suo stupore nel trovare uova tra gli ingredienti di un affettato di lenticchie rosse Beretta, nonostante sulla confezione fosse ben visibile la dicitura 'plant based'. La consumatrice, Loredana, ha espresso preoccupazione per la potenziale scorrettezza di tale etichettatura, specialmente in relazione a possibili allergie. La risposta dell'azienda Beretta ha chiarito che il termine 'plant based' fa parte del loro logo rivisitato per contraddistinguere prodotti a base vegetale, ma non necessariamente privi di ogni componente animale. L'azienda ha precisato che in Europa, la dicitura 'plant based' è interpretata letteralmente come 'a base vegetale' e non come sinonimo di 'vegano'. Hanno inoltre sottolineato che la lista completa degli ingredienti, inclusa la presenza dell'uovo come allergene, è sempre dichiarata e graficamente evidenziata come richiesto dalla legge. Beretta ha ringraziato per la segnalazione, impegnandosi a valutare come rendere ancora più evidente la composizione del prodotto attraverso il packaging, per evitare futuri malintesi.

Questo episodio evidenzia la crescente necessità di un linguaggio più preciso e regolamentato nel settore alimentare. Come consumatori, dovremmo essere sempre vigili e approfondire la lettura delle etichette, andando oltre le diciture di marketing. Allo stesso tempo, è un monito per le aziende a comunicare con la massima trasparenza, garantendo che le informazioni fornite siano inequivocabili e allineate alle aspettative del pubblico. Solo attraverso un dialogo aperto e una chiara regolamentazione sarà possibile costruire una maggiore fiducia tra produttori e consumatori, assicurando scelte alimentari consapevoli e sicure per tutti.

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