Il mondo sta assistendo a una trasformazione radicale delle abitudini alimentari, con la “snackification” che guadagna terreno a discapito dei pasti tradizionali. Un rapporto di Euromonitor International, intitolato World Market for Snacks 2024, ha messo in luce come una porzione significativa della popolazione, in particolare in India, negli Stati Uniti e nel Regno Unito, prediliga gli spuntini a pranzi e cene completi, spesso per motivi economici. Questa tendenza ha spinto il mercato globale degli snack a cifre esorbitanti, raggiungendo i 680 miliardi di dollari nel 2024, con Nord America, Asia-Pacifico ed Europa Occidentale come principali motori di crescita.
In un'analisi approfondita, si rivela che la preferenza per i piccoli e frequenti spuntini è particolarmente diffusa tra le giovani generazioni. Il State of Snacking, uno studio del 2024 commissionato da Mondelēz International, ha evidenziato che il 71% della Generazione Z e dei Millennial opta per questa modalità di consumo. Questi giovani associano spesso lo snack a momenti di gratificazione personale, usandolo come mezzo per migliorare l'umore o gestire lo stress, oltre che per il semplice piacere del gusto.
Interpellata su questo fenomeno, la dottoressa Stefania Ruggeri, stimata ricercatrice e nutrizionista presso il CREA – Alimenti e Nutrizione, ha espresso una prospettiva critica. Secondo la sua autorevole opinione, l'abitudine di consumare tre pasti principali al giorno rimane un pilastro fondamentale per una salute ottimale. Saltare i pasti, in particolare la colazione, può innescare un disordine alimentare, spingendo verso scelte meno salutari e aumentando il rischio di sovrappeso, obesità e diabete di tipo 2, come dimostrato da numerosi studi scientifici. La regolarità nella distribuzione degli alimenti durante la giornata è cruciale per la funzione digestiva e metabolica.
La dottoressa Ruggeri ha inoltre messo in guardia contro la crescente offerta di “snack funzionali”, che nonostante il marketing che li dipinge come salutari, sono spesso prodotti ultra-processati, poveri di nutrienti essenziali e ricchi di additivi. Questi prodotti, a lungo andare, possono comportare seri rischi per la salute, tra cui un aumento del rischio cardiovascolare. Ha suggerito alternative più sane, come uno yogurt bianco con frutta secca e fresca, e ha sottolineato che l'eccessiva associazione del cibo al concetto di comfort food, dettata spesso da insoddisfazione emotiva, porta a un consumo sconsiderato di alimenti non benefici.
Il rischio più grande legato alla “snackification” non è solo l'aumento di peso e infiammazione, ma anche l'allontanamento da uno stile di vita alimentare consapevole e culturale, tipico della dieta mediterranea. Cucinare, condividere i pasti e prendersi il tempo per mangiare sono aspetti che contribuiscono al benessere generale, elementi che la frenesia dello snack rischia di cancellare.
La riflessione su questa crescente tendenza alimentare ci porta a considerare il valore profondo del pasto come un momento non solo di nutrimento fisico, ma anche di benessere psicologico e sociale. In un'epoca dove la velocità e la gratificazione immediata sembrano dominare, è fondamentale riscoprire il piacere e i benefici di un'alimentazione equilibrata e consapevole, che privilegi la qualità degli ingredienti e la ritualità del consumo. Investire tempo nella preparazione e nel godimento dei pasti non è solo una scelta salutare, ma un vero e proprio atto di cura verso se stessi e verso il proprio stile di vita.
Una nuova speranza emerge nella ricerca di alternative ai PFAS, le sostanze perfluoroalchiliche note per la loro persistenza e gli effetti nocivi su salute e ambiente. Un gruppo di scienziati dell'Università di Toronto ha compiuto un passo avanti significativo, ideando un materiale a base di silicone che offre prestazioni paragonabili a quelle dei PFAS, ma con rischi molto inferiori. Questa innovazione, dettagliata su Nature Communications, potrebbe rappresentare una svolta cruciale per numerosi settori, in particolare per i materiali a contatto con gli alimenti, riducendo l'impronta chimica dei prodotti di uso comune.
La straordinaria stabilità dei PFAS deriva da un legame eccezionalmente forte tra atomi di carbonio e fluoro, conferendo loro proprietà idrorepellenti e oleorepellenti uniche. Tuttavia, proprio questa robustezza li rende quasi indistruttibili, meritandosi l'appellativo di 'sostanze per sempre' a causa della loro persistenza nell'ambiente e negli organismi. Trovare un sostituto all'altezza di questa unicità chimica è stata finora una sfida complessa. Il silicone, o polidimetildisiloxano (PDMS), è già impiegato in diverse applicazioni per la sua biocompatibilità, ma non ha mai eguagliato l'efficacia dei PFAS.
I ricercatori canadesi hanno preso spunto dal PDMS per superare questo limite. Utilizzando una tecnica innovativa denominata 'nanoscale fletching', ispirata alla struttura delle frecce, hanno cercato di potenziare le capacità idro-oleorepellenti del silicone. Il processo prevede l'introduzione di molecole di PFAS estremamente ridotte, composte da un solo atomo di carbonio e tre di fluoro (CF3), che si legano al PDMS. Questo approccio crea un materiale ibrido in cui il piccolo PFAS forma una sorta di 'nuvola' intorno al silicone, migliorandone le proprietà senza incorrere nei rischi associati ai PFAS a catena lunga.
La sicurezza di questo nuovo materiale risiede nella dimensione minima delle molecole di PFAS impiegate. È ampiamente riconosciuto che la pericolosità dei composti perfluoroalchilici è direttamente proporzionale alla lunghezza della loro catena: molecole più corte si degradano più facilmente e presentano minori rischi di accumulo biologico. I test condotti dal team di Toronto su tessuti rivestiti con questo nuovo ibrido hanno dimostrato un'impermeabilizzazione paragonabile a quella ottenuta con i PFAS tradizionali, raggiungendo un punteggio medio di sei sulla scala ufficiale dell'American Association of Textile Chemists and Colorists. Questo risultato è significativo poiché eguaglia le prestazioni dei rivestimenti convenzionali a base di PFAS, ma con un impiego di sostanze molto meno problematiche e in quantità nettamente inferiori.
Sebbene il materiale non sia completamente privo di PFAS, rappresenta un compromesso eccellente, minimizzando l'uso di composti dannosi e sfruttando la biocompatibilità del silicone. Questa scoperta segna un progresso notevole verso soluzioni più ecologiche e sicure, soprattutto in un contesto dove l'eliminazione totale dei PFAS è un obiettivo ambizioso ma irrinunciabile. L'applicazione di questo rivestimento nei prodotti di consumo e, in particolare, nei materiali a contatto con gli alimenti, potrebbe contribuire in modo significativo alla tutela della salute pubblica e dell'ambiente.
Il Ministero della Salute ha recentemente divulgato un'importante notifica riguardante il richiamo di un lotto specifico di quattro diverse tipologie di mozzarella destinate alla pizza, commercializzate sotto il marchio Latteria Soligo. Tale provvedimento è stato adottato in seguito alla scoperta di inquinanti in una porzione del latte utilizzato per la fabbricazione di questi prodotti, rendendoli inadatti al consumo umano. I formaggi in questione appartengono al lotto di produzione identificato con il codice 25080600 e presentano una scadenza fissata al 31/08/2025. Le varianti interessate includono la mozzarella per pizza in formato 'filone' da 1 kg, 'julienne' da 1,5 kg, 'cubettata' da 2 kg e 'filone cube' da 1 kg, tutte prodotte dallo stabilimento Latteria Soligo Sac situato in via 1° settembre 32, a Soligo, in provincia di Treviso.
A garanzia della sicurezza dei consumatori, si raccomanda vivamente di non consumare i prodotti di mozzarella menzionati, qualora in possesso di quelli con il numero di lotto e la data di scadenza specificati. Coloro che avessero acquistato tali mozzarelle sono invitati a riportarle al negozio di acquisto per ottenere un rimborso o una sostituzione. Questa azione di richiamo sottolinea l'importanza dei controlli sulla qualità e la sicurezza alimentare, volti a tutelare la salute pubblica e a mantenere la fiducia dei consumatori nei prodotti alimentari disponibili sul mercato.
La vigilanza e la trasparenza nelle comunicazioni relative ai richiami alimentari sono fondamentali per un sistema di sicurezza alimentare efficace. Questo evento ribadisce l'impegno costante delle autorità e dei produttori responsabili nel garantire che solo prodotti sicuri e conformi agli standard di qualità raggiungano le tavole dei consumatori. È un promemoria che la sicurezza alimentare è una responsabilità collettiva, che richiede attenzione e prontezza sia da parte delle istituzioni che dei cittadini, per preservare il benessere di tutti.