Salute e Nutrizione
San Benedetto ritira gli spot "CO2 impatto ZERO" e modifica le etichette delle bottiglie
2025-08-26

San Benedetto, noto marchio di acqua minerale, ha recentemente modificato le proprie comunicazioni commerciali, inclusi spot televisivi, packaging e sito web, eliminando la controversa dicitura 'CO2 impatto ZERO'. Questa decisione giunge a seguito di un'azione intrapresa dall'Antitrust, sollecitata da una segnalazione de Il Fatto Alimentare circa 300 giorni fa. La procedura ha portato all'eliminazione di affermazioni ambientali ingannevoli, note come 'green claim', che suggerivano un impatto ambientale nullo o addirittura positivo nella produzione delle bottiglie Ecogreen. Questo rappresenta un passo significativo verso una maggiore trasparenza e correttezza nella comunicazione ambientale da parte delle aziende.

La modifica è il risultato di un'intesa tra l'Antitrust e l'azienda, denominata tecnicamente 'moral suasion', che non implica un accertamento formale di scorrettezza. Questa metodologia è stata applicata per affrontare le asserzioni di impatto zero presenti nelle pubblicità e sulle etichette delle bottiglie di acqua minerale. L'Antitrust ha evidenziato come tali affermazioni fossero problematiche poiché, in realtà, ogni processo produttivo comporta un certo grado di impatto ambientale. La rimozione di questi 'green claim' si allinea con la direttiva europea sul greenwashing, che sottolinea l'importanza di una documentazione trasparente per le asserzioni ambientali, al fine di rassicurare i consumatori sulla loro validità.

Le precedenti comunicazioni di San Benedetto avevano creato la percezione che l'acqua minerale del marchio fosse più ecologica rispetto ad altre, influenzando così le decisioni di acquisto di milioni di consumatori. Tuttavia, la modifica di tali affermazioni non sarà immediatamente percepita da tutti, dato che solo una parte dei consumatori sarà a conoscenza delle nuove direttive. Sarebbe opportuno che le decisioni dell'Antitrust venissero amplificate attraverso campagne mediatiche a carico dell'azienda, per garantire che un numero maggiore di persone sia informato riguardo ai cambiamenti e possa fare scelte di consumo più consapevoli.

Questo episodio evidenzia la necessità per le aziende di adottare un approccio più responsabile nella comunicazione ambientale e per le autorità di vigilare affinché le pratiche di 'greenwashing' non inducano in errore i consumatori. La trasparenza e la veridicità delle informazioni fornite al pubblico sono fondamentali per costruire una fiducia duratura e per promuovere un consumo più sostenibile. Il percorso intrapreso da San Benedetto, seppur stimolato da un'azione esterna, rappresenta un precedente importante per il mercato, spingendo altre realtà a rivedere le proprie strategie di marketing sotto una lente di ingrandimento etica e ambientale.

Avvisi di Sicurezza Alimentare: Una Panoramica dei Recent Richiami di Prodotti in Italia
2025-08-25

Recentemente, il panorama della sicurezza alimentare in Italia è stato caratterizzato da una serie di richiami di prodotti, emessi sia dal Ministero della Salute che dalle principali catene di distribuzione. Questi avvisi, diramati a tutela della salute pubblica, hanno riguardato diverse categorie alimentari, evidenziando problematiche che vanno dalla contaminazione microbiologica alla presenza di sostanze indesiderate o allergeni non dichiarati. L'attenzione è massima per garantire che i consumatori siano prontamente informati sui potenziali rischi, permettendo loro di adottare le dovute precauzioni.

Tra i prodotti interessati, spiccano in particolare alcuni articoli di largo consumo. Le crostatine senza glutine a marchio Conad Alimentum sono state richiamate per la potenziale presenza di muffe. Il lotto specifico, L.12825A con scadenza 08/02/2026, è stato prodotto dall'azienda Il Mangiar Sano Spa SB, con sede a Castelfranco Veneto, Treviso. Questo sottolinea l'importanza di controlli rigorosi lungo tutta la catena di produzione, specialmente per prodotti destinati a persone con esigenze dietetiche particolari come quelle celiache.

Un altro richiamo significativo ha riguardato il pesto di pistacchio a marchio Delizie dal Sole di Eurospin. Tre lotti (D2501784, D2501816 e D2501824) con termine minimo di conservazione fissato al 30/06/2026 sono stati ritirati a causa della presenza di aflatossine, sostanze prodotte da funghi che possono essere tossiche se assunte in quantità elevate. Il produttore responsabile è Marullo Spa, situato a Belpasso, Catania.

Anche il settore caseario non è stato immune da problemi. Un lotto di pecorino Via Cava del Caseificio di Sorano è stato richiamato a causa della rilevazione di Listeria monocytogenes, un batterio che può causare gravi infezioni. Il prodotto, venduto in forme intere con lotto 80T e scadenza 01/2026, proviene dalla Società Cooperativa Consorzio Caseificio di Sorano Società Agricola, con stabilimento a Sorano, Grosseto. Analogamente, la mozzarella fiordilatte a marchio Cerniero – Fattoria dei Calanchi è stata oggetto di richiamo per sospetta contaminazione da Escherichia coli STEC, interessando diversi lotti con scadenze tra il 19/08/2025 e il 26/08/2025, prodotti dall'Azienda Agricola Fattoria dei Calanchi di Atri, Teramo.

Il salame toscano sottovuoto a marchio Bontà Toscane ha visto il richiamo di un lotto (25104) con scadenze tra il 12/11/2025 e il 10/12/2025, sempre per sospetta presenza di Listeria monocytogenes. Questo prodotto è fabbricato da Bontà Toscane Srl a Sansepolcro, Arezzo. Infine, gli udon senza condimento a marchio Sukina, importati dalla coreana Samjin Globalnet Co. Ltd, sono stati ritirati dai supermercati Esselunga e Carrefour per la possibile presenza di corpi estranei, con lotto corrispondente al TMC del 24.08.2026. Anche gli scampi 30-40 a marchio A/S Læsø Fiskeindustri, venduti presso Iperal, sono stati richiamati per la presunta presenza di anidride solforosa non dichiarata, con lotto 20250725 e produzione in Danimarca.

In sintesi, i recenti richiami di prodotti alimentari da parte delle autorità e dei distributori italiani evidenziano una vigilanza costante per la sicurezza dei consumatori. Le diverse tipologie di rischio riscontrate, da batteri patogeni a contaminanti chimici e fisici, rafforzano la necessità di un monitoraggio continuo e di procedure di controllo qualità rigorose. La trasparenza nell'informazione ai cittadini rimane una priorità assoluta in questi casi.

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Additivi Plastici e Fertilità Maschile: Una Minaccia Globale in Crescita Accelerata
2025-08-25

Il mondo si trova di fronte a una crisi silenziosa ma profondamente allarmante: il drastico calo della fertilità maschile, un fenomeno che si sta accelerando a un ritmo preoccupante. Questa tendenza, evidenziata da numerosi studi scientifici, suggerisce una connessione diretta con l'esposizione diffusa a certe sostanze chimiche presenti nell'ambiente, in particolare quelle derivanti dagli additivi plastici. Gli ftalati e i bisfenoli, ampiamente utilizzati nella produzione di materiali plastici, sono stati identificati come i principali responsabili di questa alterazione ormonale, con conseguenze significative sulla salute riproduttiva.

La gravità di questa situazione è tale da richiedere un'attenzione globale e un'azione tempestiva. Nonostante le evidenze scientifiche e le ripetute denunce da parte degli esperti, la risposta politica e normativa a livello internazionale e nazionale è stata finora insufficiente. Urge un impegno concreto per ridurre l'esposizione a queste sostanze nocive e per promuovere alternative più sicure, al fine di salvaguardare la salute delle generazioni attuali e future.

Il Declino Globale della Fertilità Maschile

Negli ultimi cinquant'anni, la concentrazione media di spermatozoi negli uomini ha registrato una diminuzione costante. Questo calo, inizialmente stimato intorno all'1% annuo, ha subito un'accelerazione significativa a partire dal 2000, raggiungendo oltre il 2% all'anno. Ricercatori come Shanna Swan, una figura di spicco nel campo della medicina ambientale, hanno sottolineato come fattori tradizionali quali l'obesità o l'invecchiamento della popolazione non siano sufficienti a spiegare l'entità di questo fenomeno globale. La ricerca scientifica punta invece il dito verso le tossine ambientali, in grado di alterare il delicato equilibrio ormonale.

Gli studi condotti da Swan e dal suo team hanno rivelato un quadro allarmante. Una meta-analisi iniziale del 2017 aveva già evidenziato una riduzione del quasi 60% nella conta spermatica tra il 1973 e il 2011 in regioni come Nord America, Europa e Australia. Un successivo aggiornamento, esteso fino al 2018 e includente dati da Africa, Asia e Sud America, ha confermato la portata globale del problema, con un declino persistente e marcato in tutte le aree geografiche. La velocità di questa diminuzione, in particolare quella registrata dopo il 2000, sottolinea l'urgenza di comprendere e affrontare le cause sottostanti per mitigare gli impatti futuri sulla capacità riproduttiva umana.

L'Impatto degli Additivi Plastici e le Azioni Necessarie

La correlazione tra l'esponenziale crescita dell'uso della plastica a partire dal secondo dopoguerra e il declino della fertilità maschile non è casuale. In particolare, due categorie di additivi plastici, gli ftalati e i bisfenoli, sono stati identificati come interferenti endocrini chiave. Gli ftalati, che conferiscono flessibilità alla plastica, possono ridurre i livelli di testosterone, mentre i bisfenoli, che rendono la plastica rigida, possono aumentare gli estrogeni, sbilanciando l'equilibrio ormonale. L'esposizione a queste sostanze, soprattutto durante la gravidanza, è stata collegata a anomalie anatomiche nei feti maschili, note come “sindrome da ftalati”, e a una ridotta conta spermatica in età adulta.

La minaccia rappresentata dall'inquinamento chimico, paragonata per gravità ai cambiamenti climatici ma meno riconosciuta a livello pubblico e politico, richiede un'azione decisa. Nonostante l'urgenza, i negoziati internazionali per un trattato globale sulla plastica si sono spesso arenati, a causa della resistenza dei paesi produttori. A livello europeo e italiano, sebbene siano state introdotte alcune restrizioni su specifici ftalati e bisfenoli in prodotti sensibili, il quadro normativo rimane frammentato e spesso aggirato con l'introduzione di sostanze analoghe non ancora regolamentate. Per i consumatori, è fondamentale adottare comportamenti consapevoli, come preferire contenitori in vetro o acciaio, evitare il riscaldamento di cibi in plastica e limitare il consumo di alimenti confezionati, contribuendo così a ridurre l'esposizione a questi pericolosi interferenti endocrini.

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