La penisola balcanica sta vivendo un periodo di estrema difficoltà a causa di una serie di incendi boschivi, aggravati dalle condizioni climatiche aride e dalle temperature eccezionalmente elevate. Questa situazione ha messo a dura prova le capacità di risposta delle nazioni coinvolte, richiedendo un coordinamento internazionale e l'intervento di forze specializzate.Le fiamme divorano i Balcani: una lotta senza quartiere contro l'inferno estivo
La persistente minaccia del fuoco in Montenegro e gli sforzi congiunti per il contenimento
L'emergenza legata agli incendi nel Montenegro continua a tenere alta l'allerta, nonostante si osservino segnali di un lieve miglioramento. Questo progresso è attribuibile all'ingente dispiegamento di risorse e al significativo supporto ricevuto da squadre di vigili del fuoco e protezione civile provenienti da diverse nazioni confinanti, oltre che dall'Austria. Si attende inoltre l'arrivo di un elicottero ungherese, previsto per oggi, che dovrebbe fornire ulteriore assistenza nelle operazioni di spegnimento. I media locali riferiscono che numerosi roghi, precedentemente fuori controllo, sono stati ora circoscritti e messi sotto sorveglianza nelle vicinanze della capitale Podgorica e nei comuni di Niksic, Bjelo Polje, Danilovgrad e Savnik. Purtroppo, la violenza di questi eventi ha già causato una tragedia: un militare ha perso la vita ieri in un incidente che ha coinvolto un'autocisterna adibita al trasporto d'acqua, durante le attività di spegnimento di un incendio nei pressi di Podgorica.
Il caldo estremo alimenta i roghi: un'epidemia di incendi nei Balcani
Le condizioni meteorologiche eccezionalmente avverse, caratterizzate da un'ondata di calore torrido e persistente siccità, con temperature che superano i 40°C, hanno scatenato una vasta serie di incendi in tutta la regione balcanica. Paesi come la Macedonia del Nord, l'Albania, la Croazia e la Grecia sono tutti alle prese con focolai estesi, che richiedono un'azione immediata e coordinata. In queste aree, numerose squadre di soccorso sono incessantemente impegnate in prima linea per contrastare la furia delle fiamme e proteggere le comunità.
La tragedia si abbatte sull'Albania: decine di focolai e la prima vittima
In Albania, l'escalation degli incendi ha raggiunto un punto critico, con un tragico epilogo che ha visto la prima vittima. Un anziano di 80 anni è deceduto per asfissia nella regione di Elbasan, dopo che un rogo, iniziato accidentalmente nel suo cortile, si è propagato in modo incontrollabile, coinvolgendo anche abitazioni vicine. La situazione nel Paese rimane estremamente grave, con decine di focolai attivi. I media locali riportano che sette villaggi nella regione sono stati colpiti dalle fiamme, tra cui Gramsh, dove la distruzione di vaste aree boschive e zone residenziali è stata significativa. Le squadre di emergenza dei comuni limitrofi, insieme al personale militare, sono intervenute per contenere l'avanzata del fuoco, e le autorità hanno disposto evacuazioni precauzionali per garantire la sicurezza dei residenti. Nel distretto di Valona, nella prefettura di Delvina, quattro persone hanno richiesto assistenza medica a causa dell'intenso fumo. Qui, gli elicotteri antincendio hanno iniziato le operazioni di spegnimento. Il Ministro della Difesa, Pirro Vengu, ha comunicato l'impiego di tre elicotteri a Gramsh e due a Delvina. Durante tutta la notte, le operazioni di spegnimento sono proseguite senza sosta per circoscrivere il perimetro degli incendi, in particolare nelle vicinanze delle aree residenziali e dei parchi nazionali, a testimonianza della gravità della situazione in tutto il territorio albanese.
Un fronte di lotta unito: il dispiegamento di risorse e l'assistenza internazionale
Nelle ultime 24 ore, sono stati registrati ben 50 nuovi focolai in Albania, di cui 27 rimangono attivi, rappresentando una sfida immane per le squadre di intervento. Le operazioni sono particolarmente intense nelle aree di Scutari, Fier, Kukes e Coriza, dove la maggior parte degli incendi è comunque sotto controllo, a dimostrazione dell'efficacia degli sforzi congiunti. Oltre agli elicotteri dell'esercito albanese, il Paese ha ricevuto un prezioso aiuto internazionale: due elicotteri dalla Repubblica Ceca, altri due dalla Slovacchia e due aerei antincendio dalla Grecia sono giunti in soccorso, rafforzando significativamente la capacità di risposta e la speranza di contenere questa devastante ondata di incendi. Questo sforzo congiunto evidenzia la solidarietà e la cooperazione tra le nazioni di fronte a catastrofi di tale portata.