L'Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA) ha recentemente inviato una diffida al Comune di Manziana, chiedendo l'immediata cessazione di un'attività controversa che prevede la pesca di trote vive in occasione della festa di San Giovanni Battista. L'associazione animalista, attraverso il proprio ufficio legale e l'avvocato Claudia Ricci, ha espresso forte preoccupazione per la pratica che coinvolgerebbe anche bambini, esponendoli a scene di maltrattamento animale. Questa iniziativa, secondo ENPA, è non solo eticamente discutibile e diseducativa, ma rappresenta anche una violazione dei principi di benessere animale e potrebbe arrecare danni a un monumento storico. La richiesta è chiara: promuovere tradizioni che siano rispettose della vita e del patrimonio pubblico.
La controversia nasce da segnalazioni che indicano l'intenzione di organizzare un \"gioco\" in cui i partecipanti, inclusi i bambini più piccoli, pescherebbero trote vive nella fontana principale della piazza. Le trote, una volta catturate, verrebbero lasciate agonizzare in buste di plastica, un destino crudele e privo di qualsiasi considerazione per la vita animale. ENPA ha evidenziato come questa attività sia profondamente diseducativa, in quanto normalizza la sofferenza degli esseri viventi agli occhi dei minori, presentando la crudeltà come intrattenimento. Tale condotta è inoltre incompatibile con la normativa vigente sulla protezione degli animali, che impone il rispetto e la tutela degli esseri senzienti.
Oltre alle implicazioni etiche e legislative, l'associazione ha sollevato dubbi sulla sicurezza e l'integrità della fontana cinquecentesca, temendo che l'introduzione di animali e le attività connesse possano compromettere il suo valore storico e artistico. La diffida chiede al Comune di verificare se l'evento sia stato autorizzato o patrocinato e di adottare misure urgenti per impedirne lo svolgimento già da quest'anno. ENPA ha anche sollecitato l'introduzione di un regolamento comunale specifico per la tutela degli animali, sul modello di quanto già attuato in altre città, dimostrando un impegno proattivo verso politiche di benessere animale.
L'organizzazione ha concesso dieci giorni all'amministrazione comunale per fornire una risposta alla diffida, avvertendo che in caso di mancato riscontro si riserverà di intraprendere tutte le azioni legali necessarie, inclusa la mobilitazione delle autorità competenti per la protezione degli animali e dei beni culturali. Questa presa di posizione sottolinea l'importanza di promuovere una cultura di rispetto e sensibilità, invitando il Comune di Manziana a dimostrare coraggio culturale e a reinterpretare le proprie tradizioni in chiave moderna, senza sacrificare il valore della vita e l'integrità del patrimonio storico-artistico.
La ferma opposizione di ENPA mira a promuovere una revisione delle pratiche tradizionali, incoraggiando un approccio più etico e consapevole. L'associazione ribadisce che insegnare il rispetto per tutte le forme di vita è un principio fondamentale che dovrebbe guidare ogni comunità, suggerendo che la sensibilità culturale si misura anche nella capacità di evolvere e adattare le celebrazioni nel rispetto degli esseri viventi e del contesto storico-artistico.
Un drammatico episodio si è verificato a Genova, dove un giovane gabbiano reale è stato trovato gravemente ferito a causa di ami da pesca e lenze abbandonate. Questo sfortunato evento mette in luce la crescente problematica della convivenza tra la fauna selvatica e l'ambiente urbano, evidenziando le conseguenze devastanti dell'irresponsabilità umana. Il volatile è ora sotto le cure del Centro Recupero Animali Selvatici (Cras) di Enpa a Genova, in una lotta per la sua sopravvivenza. La vicenda solleva interrogativi urgenti sul rispetto degli ecosistemi urbani e sulla necessità di adottare comportamenti più consapevoli per la salvaguardia delle specie animali che popolano le nostre città.
I gabbiani reali, sebbene siano diventati una presenza comune nel paesaggio genovese, spesso sottovalutati o considerati invadenti, sono in realtà creature vulnerabili esposte a pericoli derivanti dalle attività umane. L'animale in questione è stato trovato in condizioni critiche, con due ami conficcati nel becco e nell'ala, e il corpo avvolto in una lenza, impedendogli ogni movimento. Questo scenario è quasi certamente il risultato della negligenza di coloro che lasciano attrezzi da pesca incustoditi vicino alle coste o ai moli cittadini.
Subito dopo il ritrovamento, il team del Cras Enpa di Genova è intervenuto prontamente per prestare soccorso al gabbiano. L'operazione per rimuovere gli ami e la lenza è stata estremamente delicata, ma cruciale per la stabilizzazione dell'animale. Attualmente, il gabbiano si trova sotto stretta osservazione medica. Sebbene non sia ancora fuori pericolo, la speranza di una piena ripresa e di vederlo tornare a librarsi nel cielo rimane viva tra gli operatori del centro. La sua guarigione dipende ora dalle cure intensive e dalla sua capacità di recupero.
Questo incidente serve da monito e richiama l'attenzione sulla difficile coesistenza tra l'uomo e gli animali selvatici nelle aree urbane. I gabbiani, pur avendo dimostrato una notevole capacità di adattamento alla vita cittadina, pagano un prezzo salato per l'incuria e l'indifferenza umana. Rifiuti abbandonati, esche gettate senza criterio, ami e lenze lasciati incustoditi si trasformano in autentiche trappole mortali per queste creature. È imperativo che tutti, residenti e visitatori, riconoscano la propria responsabilità nel mantenere pulito e sicuro l'ambiente, non solo per il benessere umano, ma anche per quello della fauna selvatica che condivide con noi gli spazi urbani.
È fondamentale che la collettività prenda coscienza dell'impatto delle proprie azioni sull'ambiente circostante e sulla vita animale. Gestire correttamente i rifiuti, smaltire in modo responsabile gli attrezzi da pesca e adottare un comportamento rispettoso della natura sono passi essenziali per prevenire simili tragedie. L'episodio del gabbiano ferito a Genova deve stimolare una riflessione più ampia sulla protezione della biodiversità urbana e sull'importanza di garantire un ambiente sicuro e sostenibile per tutti gli esseri viventi.
Un clima di apprensione avvolge la comunità felina di Medassino, dove una serie inquietante di sparizioni e un brutale episodio di violenza hanno scosso l'opinione pubblica. L'Enpa di Voghera ha levato un grido d'allarme, rivelando la scomparsa di numerosi gatti e il drammatico ritrovamento di un felino, chiamato Miele, gravemente ferito da una trappola illegale. Questo tragico scenario ha fatto emergere il fondato sospetto che si stia perpetrando un'azione deliberata e spietata nei confronti delle colonie feline, che necessitano di protezione e sostegno. L'associazione animalista invita tutti i cittadini a rimanere vigili e a collaborare per porre fine a questa ondata di crudeltà.
La vicenda ha avuto inizio con la scoperta di Miele, un gatto parte di una colonia regolarmente registrata e curata dai volontari, intrappolato in un laccio da bracconiere, uno strumento di caccia proibito e barbaro. L'intervento provvidenziale dei volontari, che hanno condotto un'estenuante ricerca notturna, ha permesso di salvare Miele da una morte lenta e agonizzante. Le sue condizioni erano critiche, con il laccio stretto attorno al corpo, ma fortunatamente non ha riportato lesioni interne permanenti, sebbene il percorso di recupero sarà lungo e difficile.
Secondo quanto denunciato dall'Enpa di Voghera, questo non è un caso isolato. Nei giorni precedenti, la stessa colonia felina, situata ai margini della città, aveva già registrato la scomparsa di un numero allarmante di gatti, stimato tra i sette e gli otto esemplari. Tale sequenza di eventi suggerisce con forza che ci sia un individuo o un gruppo di persone intento a eliminare brutalmente questi animali, considerati forse come un fastidio. Maria Grazia Centelli, presidente dell'Enpa di Voghera, ha espresso profondo sdegno per la violenza riscontrata, sottolineando come l'uso di lacci in nylon causi una sofferenza indicibile agli animali. Queste affermazioni evidenziano una situazione di grave pericolo e la necessità di un'azione immediata per proteggere gli animali vulnerabili.
Miele è ora al sicuro presso il gattile dell'Enpa, dove riceve le cure necessarie per la sua riabilitazione. Nonostante lo scampato pericolo, i volontari rimangono scossi dall'accaduto e increduli per la sua sopravvivenza. La situazione ha spinto l'Enpa a pubblicare un accorato appello sui social media, non solo per denunciare gli orribili atti, ma anche per esprimere un profondo senso di frustrazione e rabbia nei confronti di coloro che commettono tali nefandezze. Il messaggio trasmette un'amara riflessione sulla malvagità che può colpire ogni creatura vivente, invitando a una maggiore sensibilità e rispetto.
In questo contesto allarmante, l'Enpa ha lanciato un forte appello alla cittadinanza, sollecitando chiunque abbia informazioni utili a farsi avanti e a collaborare con le autorità. Sebbene le immagini del ferimento di Miele siano state ritenute troppo cruente per una diffusione integrale, alcuni dettagli sono stati condivisi per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla gravità della situazione. La struttura dell'Enpa, intanto, si trova al limite delle proprie capacità, avendo accolto 97 animali dall'inizio dell'anno, con un aumento preoccupante di abbandoni e segnalazioni di sparizioni. La presidente Centelli ha ammonito che, se oggi la crudeltà si abbatte sugli animali, domani potrebbe estendersi a chiunque, evidenziando il legame tra la violenza verso gli animali e quella verso gli esseri umani. È imperativo che la comunità agisca congiuntamente per contrastare questa spirale di violenza e garantire un ambiente sicuro per tutti gli esseri viventi.