Il Mar Caspio si Restringe: Un Allarme Ambientale ed Economico Crescente

Le autorità dell'Azerbaigian hanno sollevato un allarme significativo riguardo al rapido declino del livello delle acque nel Mar Caspio. Questo fenomeno, che sta già avendo ripercussioni considerevoli sulle attività portuali e sulle spedizioni di idrocarburi, costituisce una seria minaccia per le popolazioni di storioni e foche, mettendo a rischio la loro sopravvivenza. Rauf Hajiyev, viceministro dell'Ecologia azero, ha evidenziato come, sebbene il ritiro delle acque sia in atto da decenni, il ritmo stia pericolosamente accelerando. La contrazione della linea costiera sta alterando drasticamente le condizioni naturali, compromettendo le attività economiche e creando nuove problematiche per il progresso sostenibile della regione. I dati rivelano un calo di 0,93 metri negli ultimi cinque anni, 1,5 metri nell'ultimo decennio e 2,5 metri negli ultimi trent'anni, con una stima attuale di diminuzione tra i 20 e i 30 centimetri annuali. Tale situazione sta rendendo sempre più ardua la navigazione delle imbarcazioni nel porto di Baku, riducendo le capacità di carico e incrementando i costi operativi. Gli esperti attribuiscono questa problematica principalmente ai mutamenti climatici, sebbene l'Azerbaigian indichi anche la costruzione di dighe sul fiume Volga da parte della Russia, fiume che contribuisce per l'80% all'afflusso idrico del Caspio, come concausa. Oltre agli effetti economici, la diminuzione del livello delle acque sta compromettendo zone umide e lagune, mettendo a repentaglio la vita di specie marine già vulnerabili, come le foche del Caspio. Un ulteriore calo di cinque metri del livello del mare comporterebbe la perdita dell'81% dei siti riproduttivi delle foche, come sottolineato da Hajiyev. La crisi coinvolge circa quattro milioni di persone che abitano lungo le coste azere e quindici milioni nell'intera regione del Caspio, rendendola una questione di vasta portata che necessita di soluzioni immediate e concertate a livello internazionale.
L'Impatto Critico sulla Navigazione e sull'Economia Regionale
Il progressivo abbassamento del Mar Caspio sta generando gravi ostacoli per il trasporto marittimo, con immediate ripercussioni economiche. La navigazione nel porto di Baku è diventata più complessa, comportando una riduzione della capacità di carico e un aumento dei costi logistici. Questa situazione ha già avuto un impatto tangibile sul volume del commercio, in particolare per le spedizioni di petrolio, come confermato dai dati relativi al terminal di Dubendi, che ha registrato una flessione nel primo semestre del 2025. Le operazioni di dragaggio sono state intensificate nel tentativo di mitigare gli effetti negativi sul trasporto marittimo, ma si tratta di una soluzione temporanea e costosa che non risolve la causa radice del problema.
La diminuzione del livello delle acque compromette non solo le rotte esistenti ma anche lo sviluppo di nuove vie di comunicazione e commercio che potrebbero collegare l'Europa all'Asia centrale. Il calo di 0,93 metri negli ultimi cinque anni, 1,5 metri nell'ultimo decennio e 2,5 metri negli ultimi trent'anni evidenzia una tendenza preoccupante, con una velocità di declino stimata tra i 20 e i 30 centimetri all'anno. Questo scenario impone alle nazioni rivierasche la necessità di rivedere le proprie strategie economiche e infrastrutturali per adattarsi a un ambiente marino in continua mutazione. L'Azerbaigian, fortemente dipendente dal Mar Caspio per il transito di risorse energetiche, si trova ad affrontare sfide considerevoli che potrebbero influenzare la sua crescita economica e la sua posizione geostrategica. La diminuzione della profondità delle acque rende meno efficienti le operazioni di carico e scarico, rallentando i tempi di attesa per le navi e aumentando i costi complessivi per le compagnie di trasporto, che potrebbero dover ridurre la quantità di merci trasportate per evitare incagliamenti o danni alle imbarcazioni. L'attuale crisi del Mar Caspio richiede quindi una risposta rapida e coordinata, non solo per preservare la navigazione, ma per garantire la stabilità economica di un'intera regione.
Le Conseguenze Devastanti sull'Ecosistema del Caspio
Oltre alle significative implicazioni economiche, la drastica diminuzione del livello del Mar Caspio sta provocando danni irreparabili all'ecosistema, mettendo a serio rischio la biodiversità unica di questa vasta massa d'acqua interna. La ritirata delle acque sta progressivamente distruggendo habitat naturali cruciali come le zone umide e le lagune, che fungono da aree di riproduzione e alimentazione per numerose specie. Questo fenomeno minaccia in particolare la sopravvivenza di specie endemiche e già vulnerabili, come le foche del Caspio, la cui popolazione è già in declino e che rischia di perdere una percentuale significativa dei suoi siti riproduttivi qualora il livello del mare dovesse continuare a scendere.
Gli esperti attribuiscono il problema principalmente ai cambiamenti climatici globali, che influenzano i regimi di precipitazione e l'evaporazione nella regione, ma l'Azerbaigian solleva anche preoccupazioni circa l'impatto delle dighe costruite sul fiume Volga dalla Russia. Il Volga, che apporta l'80% dell'acqua al Caspio, è vitale per il mantenimento dell'equilibrio idrico. Qualsiasi alterazione del suo flusso può avere effetti catastrofici sul lago. La perdita di habitat e la diminuzione delle popolazioni di specie chiave come lo storione, noto per la produzione di caviale, non solo compromettono l'equilibrio ecologico, ma hanno anche gravi ripercussioni sulle attività di pesca e sull'economia locale, che dipendono da queste risorse. La crisi ecologica del Mar Caspio è una questione di vasta portata, coinvolgendo circa quattro milioni di persone che risiedono lungo la costa azera e quindici milioni nell'intera regione caspica. Questo scenario evidenzia l'urgenza di una collaborazione internazionale per adottare misure efficaci di conservazione e gestione delle risorse idriche, al fine di salvaguardare questo ecosistema unico e prevenire una catastrofe ambientale di proporzioni inimmaginabili.