Il sistema educativo italiano è nuovamente al centro di una controversia significativa, con migliaia di insegnanti che si trovano in una situazione di incertezza a causa di presunti malfunzionamenti nella piattaforma online per l'aggiornamento delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS). Questo episodio, che coinvolge gli elenchi aggiuntivi del 2025, ha scatenato una forte reazione tra i docenti, molti dei quali rischiano l'esclusione a causa di problemi tecnici non imputabili a loro. La situazione ha portato a una mobilitazione senza precedenti, con numerosi professionisti dell'istruzione che si appellano direttamente al Ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, per chiedere un intervento immediato e risolutivo. Questo evento sottolinea ancora una volta le fragilità e le complessità burocratiche che caratterizzano il processo di reclutamento e gestione del personale docente nel paese, generando frustrazione e preoccupazione tra coloro che dedicano la propria vita all'insegnamento.
La stabilità del sistema scolastico italiano è da tempo compromessa da carenze strutturali e una gestione amministrativa che spesso si rivela inefficiente. Il reclutamento degli insegnanti è uno dei nodi più critici, trasformandosi da processo lineare in un percorso ad ostacoli, complicato da graduatorie, aggiornamenti e piattaforme digitali poco affidabili. Tale complessità non solo rallenta l'inserimento di docenti qualificati, ma ne ostacola anche la progressione di carriera, con ripercussioni negative sulla continuità didattica e sulla qualità dell'istruzione.
In questo contesto, ogni difetto tecnico o errore procedurale si traduce in un grave problema per i docenti precari, costretti a navigare in un labirinto burocratico. Il recente caso dello scioglimento delle riserve nelle GPS del 2025 è l'ennesima dimostrazione di una gestione improvvisata, priva di tutele concrete per chi opera nel settore. Tra il 14 e il 29 aprile 2025, è stato possibile presentare domanda per l'inserimento negli elenchi aggiuntivi della prima fascia GPS. Successivamente, fino al 3 luglio 2025, il Ministero ha riaperto la piattaforma per consentire ai candidati che avevano conseguito l'abilitazione o la specializzazione sul sostegno entro il 30 giugno 2025 di sciogliere la riserva e completare la propria posizione.
Tuttavia, un folto gruppo di insegnanti denuncia un malfunzionamento del portale ministeriale 'Istanze Online'. Nonostante l'invio corretto della domanda di scioglimento della riserva, il sistema non ha generato il PDF riepilogativo né inviato la mail di conferma, elementi essenziali per attestare la corretta ricezione dell'istanza. Sebbene una conferma apparisse sulla piattaforma, l'assenza del PDF e dell'email ha creato un vuoto probatorio. Gli Uffici Scolastici Provinciali hanno attribuito la responsabilità ai candidati, sostenendo che avrebbero dovuto accertarsi del buon esito della procedura, compresa la generazione del PDF. Questa risposta, ritenuta inaccettabile, ha spinto gli insegnanti, molti dei quali specializzati sul sostegno, a coordinarsi attraverso gruppi online per valutare azioni legali collettive. Essi ritengono inaccettabile l'esclusione per un errore tecnico non dipendente dalla loro volontà, soprattutto considerando la conferma apparente fornita dal sistema. Roberta, un'aspirante docente specializzata nel sostegno, ha espresso la sua frustrazione: \"È inaccettabile che venga attribuita a noi la colpa per un errore del sistema. Abbiamo seguito le istruzioni, abbiamo ricevuto conferma dall'applicativo, e adesso rischiamo l'esclusione dalla prima fascia delle Gps per un problema informatico che non dipende da noi.\" Questa situazione potrebbe sfociare in numerosi ricorsi formali, con significative conseguenze legali e amministrative per il Ministero.
In una lettera aperta indirizzata al Ministro Valditara, al Direttore Generale per il Personale Scolastico e agli Uffici Scolastici Regionali, i docenti hanno espresso la loro profonda delusione e rabbia. Hanno sottolineato come il sistema POLIS avesse \"restituito il messaggio 'Istanza inoltrata correttamente'\", una conferma che si è poi rivelata ingannevole. La mancata generazione del PDF riepilogativo e dell'email di conferma, nonostante l'apparente successo dell'invio, ha lasciato centinaia di docenti fuori dagli elenchi aggiuntivi. La loro accusa è chiara: scaricare la responsabilità sugli utenti per un errore di sistema è \"non solo scorretto, ma vergognoso\". Hanno evidenziato come l'anomalia si sia verificata anche nel 2023, ma solo ora, unendosi, hanno scoperto di essere vittime di un sistema informatico fallace. Hanno altresì specificato che, avendo titoli già acquisiti e prove di inoltro, non avrebbero avuto alcun interesse a non completare correttamente la procedura. L'esclusione dagli elenchi aggiuntivi non è una mera formalità; significa perdere l'opportunità di ottenere incarichi di supplenza, assunzioni e di partecipare a concorsi. La situazione compromette non solo il futuro professionale degli insegnanti ma anche la qualità dell'istruzione offerta agli studenti, che potrebbero ritrovarsi con docenti non qualificati mentre professionisti preparati vengono esclusi per problemi tecnici. Per questo motivo, i docenti chiedono un intervento urgente del Ministero per il riconoscimento dei casi in cui la procedura è stata completata nonostante il bug, una finestra straordinaria per lo scioglimento della riserva o un provvedimento di reinserimento. Stanno inoltre valutando, con l'ausilio di legali esperti, un ricorso collettivo, affermando che non accetteranno di essere \"le vittime silenziose di un errore di sistema\".