Islanda: Faro Globale della Pace per il Sedicesimo Anno Consecutivo, Italia al 33° Posto





L'ultima edizione del Global Peace Index, relativa al 2025, ha nuovamente riconosciuto l'Islanda come la nazione più serena del pianeta. Questo primato, mantenuto con costanza dal 2008, è il risultato di un profondo senso di coesione sociale, tassi di criminalità estremamente contenuti e una politica di difesa quasi inesistente. Il rapporto evidenzia come in Islanda la percezione di sicurezza sia intrinseca alla vita quotidiana, manifestandosi in scene di bambini che riposano all'aperto o persone che passeggiano senza timori durante la notte. La reciproca fiducia e le avanzate politiche di uguaglianza di genere rafforzano ulteriormente questa armonia, posizionando il paese tra i leader mondiali per parità di diritti. Questo quadro è completato da servizi pubblici di alta qualità e solide istituzioni, che insieme contribuiscono a un'atmosfera di tranquillità diffusa.
Per chi visita l'Islanda, questa sensazione di pace è palpabile in ogni esperienza, dalle immersioni nelle sorgenti geotermiche, dove è comune conversare amichevolmente con gli abitanti, alle escursioni nelle selvagge Highlands, fino alla partecipazione a eventi culturali a Reykjavík. Il senso di comunità e la sicurezza pervadono ogni momento, rendendo l'esperienza turistica profondamente rilassante e autentica.
La classifica del Global Peace Index 2025 non si limita all'Islanda, ma riconosce anche altre nazioni per i loro notevoli livelli di tranquillità. L'Irlanda si è guadagnata il secondo posto, frutto di una straordinaria trasformazione da terra di conflitti a simbolo di neutralità e accoglienza. Sul terzo gradino del podio troviamo la Nuova Zelanda, dove severe normative sulle armi, paesaggi incontaminati e un forte spirito comunitario garantiscono una vita pacifica e protetta. A seguire, l'Austria conferma la sua storica neutralità militare e l'investimento nel benessere interno, mentre la Svizzera continua a dimostrare un equilibrio esemplare tra stabilità politica e elevata qualità della vita. Queste nazioni rappresentano esempi luminosi di come sia possibile costruire società resilienti e serene.
Il rapporto evidenzia anche un trend preoccupante: dal 2008, la condizione globale di pace è diminuita del 5,4%, e il divario tra i paesi più e meno pacifici è aumentato di oltre il 10%. Russia e Ucraina si trovano agli ultimi posti della classifica, mentre gli Stati Uniti si posizionano al 128° posto, penalizzati da un alto grado di militarizzazione. L'Italia, pur migliorando di una posizione rispetto all'anno precedente, si colloca al 33° posto, un risultato che invita a riflettere. Pur non essendo tra le nazioni più turbolente, l'Italia è lontana dai vertici, sintomo di fragilità strutturali in termini di sicurezza, stabilità politica e fiducia nelle istituzioni. Fattori come la criminalità organizzata, le tensioni sociali e l'incidenza delle spese militari in un contesto geopolitico instabile contribuiscono a questo piazzamento. Sebbene l'Italia sia più pacifica della Francia (74° posto), non raggiunge il livello di Germania (20° posto) o Spagna (25° posto), posizionandosi in una \"terra di mezzo\".
Il concetto di \"Pace Positiva\" è fondamentale per comprendere i risultati di queste nazioni: si tratta di un insieme di strutture e attitudini che promuovono la prosperità, il benessere e la resilienza. Un approccio che non solo genera maggiore sicurezza, ma anche crescita economica e un'elevata qualità della vita. La posizione dell'Italia, dietro a paesi come la Slovenia e la Croazia, dovrebbe stimolare una profonda riflessione su come tradurre il ricco potenziale culturale e democratico del paese in una pace più solida e percepita a livello sociale.