Il 7 settembre 2025, il cuore di Bormio si trasformerà in un grandioso scenario culinario, accogliendo l'attesissima edizione della 'Pizzoccherata più lunga d'Italia'. Un'imponente tavolata di ottocento metri, pronta a ospitare duemilaventisei partecipanti, si estenderà da Piazzetta S. Vitale fino a Piazza del Kuerc, offrendo un'esperienza gastronomica senza precedenti. Questo evento rappresenta una celebrazione autentica delle delizie culinarie valtellinesi, promettendo un'immersione totale nei sapori e nelle tradizioni della regione.
L'offerta gastronomica sarà guidata dai pizzoccheri, preparati con maestria da sedici ristoranti locali, ma non mancheranno altre specialità come il salamet, la slinzega della Contea, i formaggi tipici e la tradizionale torta di grano saraceno, insieme alle mele della Valtellina. Ogni piatto sarà esaltato dai pregiati vini del Consorzio di Tutela dei Vini di Valtellina, mentre la Birra Stelvio del Birrificio Reit, gadget ufficiale dell'evento, completerà l'esperienza. L'atmosfera sarà arricchita da musica dal vivo, balli popolari e dalle suggestive esibizioni dei Coscritti di Premana e dei musicisti della Val Monastero, creando un ambiente di festa e convivialità.
Questo appuntamento culinario è molto più di una semplice degustazione; è un vero e proprio rito collettivo che esalta il patrimonio culturale e gastronomico della Valtellina, unendo residenti e visitatori in un'unica grande festa. Nonostante l'incremento del costo dei biglietti a 35 euro a partire dal 1° settembre, la forte richiesta ha già portato al tutto esaurito per molti posti, sebbene sia prevista un'opzione senza glutine e la possibilità di utilizzare i buoni d'acquisto presso i ristoranti aderenti fino a gennaio 2026. La Pizzoccherata di Bormio si conferma così un'occasione imperdibile per vivere la generosità e l'ospitalità valtellinese, promuovendo il senso di comunità e la riscoperta delle radici.
La valorizzazione delle tradizioni culinarie e culturali, come la Pizzoccherata di Bormio, ci ricorda l'importanza di celebrare il patrimonio locale e di promuovere la convivialità. Eventi come questo non solo offrono un'occasione per gustare piatti prelibati, ma creano anche legami sociali, rafforzano l'identità di un territorio e ispirano un senso di appartenenza. È un richiamo a conservare e tramandare le nostre ricchezze culturali, affinché possano continuare a nutrire non solo il corpo, ma anche lo spirito delle future generazioni, invitando tutti a partecipare attivamente alla vita della comunità e alla scoperta di nuove, positive esperienze.
Un'analisi approfondita condotta da Altroconsumo ha esaminato un vasto assortimento di creme spalmabili alla nocciola disponibili sul mercato italiano, portando alla luce risultati inaspettati che sfidano le percezioni comuni sui prodotti più popolari. La ricerca ha messo in evidenza come la qualità nutrizionale e la composizione degli ingredienti siano fattori determinanti nella valutazione complessiva, offrendo ai consumatori una guida preziosa per scelte più consapevoli.
Il test ha incoronato la Zaini Emilia Crema Fondente come vincitrice indiscussa, assegnandole sia il titolo di \"Migliore del test\" che quello di \"Miglior acquisto\". Questo prodotto si è distinto grazie a un'elevata percentuale di nocciole, quasi il doppio rispetto ad altre creme più commercializzate, dimostrando che una maggiore concentrazione di ingredienti naturali può fare la differenza. Altre creme di qualità elevata includono Rigoni di Asiago Nocciolata Bio nelle sue versioni e Novi CremaNovi, tutte caratterizzate da una notevole presenza di nocciole.
Sorprendentemente, la Nutella, un pilastro nel mondo delle creme spalmabili, si è classificata nella fascia media, principalmente a causa del suo contenuto ridotto di nocciole e dell'alta percentuale di zuccheri e grassi. Questo risultato sottolinea come il nome e la popolarità non sempre coincidano con la superiorità qualitativa. La metodologia di valutazione di Altroconsumo ha preso in considerazione aspetti cruciali come la composizione nutrizionale, i risultati dei test sensoriali condotti da consumatori e la chiarezza delle informazioni sulle etichette, penalizzando i prodotti con additivi, dolcificanti artificiali e ingredienti ultra-processati.
Questa indagine ci invita a riflettere sull'importanza di fare scelte alimentari informate, privilegiando prodotti con ingredienti di qualità e composizioni più semplici. La tendenza a consumare prodotti industriali ricchi di zuccheri e grassi saturi è diffusa, ma esistono alternative valide che offrono un migliore equilibrio nutrizionale. Optare per creme spalmabili con una maggiore percentuale di nocciole e meno additivi, o addirittura considerare la preparazione casalinga, può contribuire significativamente al nostro benessere. In un'epoca in cui la consapevolezza alimentare è in crescita, è fondamentale supportare pratiche di consumo che promuovano la salute e la sostenibilità, incoraggiando l'industria a migliorare la qualità dei propri prodotti.
Una sentenza emessa da un giudice federale ha sonoramente respinto il tentativo dell'ex Presidente di sopprimere i finanziamenti per un ammontare di 2,2 miliardi di dollari destinati a centri di ricerca e campus universitari americani. La motivazione addotta per tale blocco, ovvero la presunta diffusione di antisemitismo, è stata categoricamente smentita dalla corte. Il giudice ha chiaramente indicato che l'accusa era un mero pretesto, uno “schermo” per mascherare un attacco di natura ideologica mirato contro le università, con Harvard in prima linea.
L'amministrazione Trump aveva giustificato la sospensione dei finanziamenti citando episodi di antisemitismo all'interno degli atenei. Tuttavia, l'ampia disamina di 84 pagine da parte del giudice ha rivelato che tali argomentazioni non possedevano alcuna base giuridica solida. È stato ribadito che nessun Presidente detiene l'autorità di interrompere arbitrariamente i fondi pubblici destinati all'avanzamento scientifico, culturale ed educativo, specialmente a livelli così elevati.
La vittoria conseguita dall'Università di Harvard, e dal suo rettore, trascende il mero aspetto economico. Essa costituisce un'affermazione potente e inequivocabile del principio secondo cui nessun leader politico può compromettere l'indipendenza e l'integrità accademica e scientifica per motivazioni politiche o ideologiche. Questa risoluzione stabilisce un precedente fondamentale non solo per le università statunitensi ma per la salvaguardia stessa del valore della ricerca e della cultura come beni universali, immuni da manipolazioni di potere. In sintesi, è stata la conoscenza a trionfare, mentre il populismo ha subito una sconfitta.