Tragedia nell'Acquacoltura Cilena: Due Vite Perdute negli Allevamenti di Salmone

Le recenti tragedie negli allevamenti di salmone in Cile hanno messo in luce una problematica complessa e dolorosa che va ben oltre il solo impatto ambientale. Le morti di due lavoratori subacquei in un lasso di tempo così breve non sono soltanto eventi isolati, ma il campanello d'allarme di un sistema produttivo in cui la ricerca del profitto spesso prevale sulla sicurezza e il benessere dei dipendenti. Questo scenario impone una riflessione profonda sulle responsabilità delle grandi aziende del settore e sull'urgenza di interventi concreti per tutelare chi opera in condizioni di alto rischio.
Parallelamente, l'attenzione si sposta sulle criticità intrinseche dell'acquacoltura intensiva, che non solo compromette gli ecosistemi marini, ma espone anche gli esseri umani a pericoli inaccettabili. La pressione costante per aumentare la produzione e la mancanza di controlli adeguati si traducono in un ambiente di lavoro precario, dove le vite dei subacquei sono messe a repentaglio da guasti alle attrezzature, condizioni climatiche avverse e tempi di recupero insufficienti. È fondamentale che le autorità e le imprese agiscano prontamente per porre fine a queste dinamiche e garantire un futuro più sostenibile e sicuro per tutti.
L'Ombra della Morte sugli Allevamenti di Salmone Cileni
In una singola settimana, due subacquei hanno perso la vita in Cile mentre svolgevano mansioni di manutenzione presso allevamenti di salmone, portando il totale degli incidenti mortali a 44 dal 2004. Entrambi i lavoratori erano impiegati da subappaltatori di importanti aziende del settore, come Blumar e Australis Mar, contesti in cui le garanzie di sicurezza non sembrano essere adeguate.
Questi eventi tragici si sono verificati a fine luglio, a pochi giorni di distanza l'uno dall'altro. Il primo incidente ha avuto luogo presso il centro di allevamento Canalad di Australis, nella regione di Aysén, mentre il secondo è avvenuto nel centro Bahía León di Blumar, nella regione di Magallanes. Le vittime erano entrambe dipendenti della società di servizi marittimi Trapén, un'azienda che collabora anche con altri giganti dell'acquacoltura cilena. Sebbene le aziende abbiano espresso cordoglio e promesso piena collaborazione con le autorità, l'Associazione dei Sub Professionisti del Cile ha evidenziato che, tra il 2004 e il 2022, si sono registrati ben 245 incidenti subacquei negli allevamenti di salmone cileni, con 44 esiti fatali, a dimostrazione di una pericolosità sistemica.
Rischi e Implicazioni di un Settore Controverso
L'industria del salmone in Cile, pur essendo tra le più grandi a livello globale, è da tempo oggetto di severe critiche per le sue pratiche lavorative e i danni ambientali. Gli allevamenti sono spesso situati in aree remote e con condizioni climatiche estreme, dove le operazioni subacquee espongono i lavoratori a pericoli come ipotermia, problemi di decompressione, malfunzionamenti delle attrezzature e imprevisti legati alle correnti marine. Le immersioni di manutenzione, essenziali per il funzionamento degli impianti, sono spesso eseguite sotto la pressione di scadenze stringenti, che possono portare a una riduzione delle pause e dei controlli di sicurezza.
Oltre ai rischi per i lavoratori, gli allevamenti intensivi di salmone contribuiscono significativamente all'inquinamento delle acque, a causa di residui di mangimi, antibiotici e rifiuti organici. Questi fattori favoriscono la diffusione di malattie e parassiti, con conseguenze devastanti anche per la fauna selvatica. Le recenti morti non sono eventi isolati, ma il sintomo di una falla strutturale nella sicurezza sul lavoro. Nonostante l'esistenza di protocolli e regolamenti, la loro applicazione appare insufficiente, rendendo questo settore insostenibile sia dal punto di vista umano che ambientale. Questo modello produttivo, basato sullo sfruttamento degli operai, degli oceani e delle comunità, genera un'ampia filiera di responsabilità che si estende ai rivenditori globali, i quali beneficiano indirettamente di queste condizioni. Per contrastare tale situazione, le associazioni ambientaliste esortano i consumatori a non sostenere l'allevamento intensivo di salmone, per promuovere un cambiamento radicale nel settore.