Chiarimenti sullo Yogurt Greco: Latte Scremato e Denominazione "Intero"





La questione della classificazione e degli ingredienti dello yogurt greco ha generato interrogativi, in particolare riguardo all'apparente contraddizione tra l'etichetta 'intero' e l'uso di latte scremato. Questo dilemma, sollevato da un consumatore attento, mette in luce la complessità delle normative alimentari e le pratiche produttive nel settore lattiero-caseario. La risposta fornita da un esperto del settore chiarisce che la denominazione di un prodotto non sempre riflette direttamente l'ingrediente di partenza, ma piuttosto il contenuto finale e le tradizioni consolidate. La comprensione di queste dinamiche è fondamentale per i consumatori che desiderano fare scelte informate.
Un recente quesito ha posto in evidenza una curiosità diffusa tra i consumatori di yogurt greco. Un acquirente di un prodotto a marchio Esselunga si è interrogato sulla legittimità della dicitura 'Yogurt greco intero bianco' sul coperchio, a fronte della menzione 'latte scremato' nell'elenco degli ingredienti. Questo ha generato perplessità, dato che il termine 'intero' suggerirebbe l'impiego di latte non scremato.
Roberto Pinton, specialista in produzioni alimentari, ha offerto un'illuminante spiegazione. Ha sottolineato che la legislazione sullo yogurt non è armonizzata a livello europeo e spesso si basa su normative nazionali, se non addirittura su circolari ministeriali. Nel contesto italiano, le circolari del Ministero della Sanità risalenti agli anni '70 e '80 definiscono lo 'yoghurt' intero come un prodotto con un contenuto di materia grassa non inferiore al 3%. Inoltre, è permesso l'impiego di crema di latte per arricchire il prodotto con grasso lattico.
L'esperto ha evidenziato che tali circolari, pur non avendo valore di legge, orientano le pratiche del settore. Nel caso specifico dello yogurt in questione, che ha un contenuto di grassi del 5%, la qualifica di 'intero' è pienamente giustificata. Questo perché, al latte scremato (con circa lo 0,5% di grassi), viene aggiunta della panna (con un tenore minimo del 10% di grassi). La tecnica di produzione dello yogurt greco, che prevede una significativa colatura del siero, concentra ulteriormente i componenti solidi, inclusi i grassi e le proteine. Questo processo, che può richiedere da 2 a 4 litri di latte per ogni litro di prodotto finito, contribuisce alla maggiore densità e al più elevato tenore proteico rispetto allo yogurt tradizionale, confermando la possibilità di ottenere un prodotto 'intero' partendo da latte scremato e integrando con crema di latte.
Il chiarimento di questa apparente anomalia, tra la denominazione e gli ingredienti dello yogurt, svela la complessità delle definizioni merceologiche e l'influenza delle pratiche consolidate. La classificazione 'intero' si riferisce al profilo nutrizionale finale del prodotto, in particolare al suo contenuto di grassi, piuttosto che alla materia prima esclusiva. Questa distinzione è cruciale per comprendere come i prodotti alimentari siano formulati e etichettati secondo le direttive esistenti, garantendo al contempo le caratteristiche attese dal consumatore.