Inceneritore di Roma: Tre Comuni Chiedono un'Inchiesta Pubblica Urgente

Le amministrazioni comunali di Albano, Ardea e Pomezia hanno unito le forze per contrastare l'accelerazione della costruzione del termovalorizzatore a Santa Palomba, un progetto promosso dalla società RenewRome s.r.l. I consigli comunali, riunitisi in sedute straordinarie, hanno formalmente richiesto un'inchiesta pubblica, sostenendo la necessità di maggiore trasparenza e partecipazione democratica nella valutazione di un'opera di tale portata. La loro azione rappresenta una chiara opposizione alle tempistiche ridotte e alle modalità procedurali proposte dal Comune di Roma, sottolineando la preoccupazione per l'impatto ambientale e la salute dei cittadini residenti in prossimità del futuro impianto.
Dettagli dell'Iniziativa dei Comuni del Lazio
Nei giorni del 25 e 26 agosto, i consigli comunali di Albano e Ardea, che insieme rappresentano una popolazione significativa di oltre 140.000 persone, si sono riuniti in sessioni straordinarie per deliberare sulla richiesta di un'Inchiesta Pubblica riguardante il controverso termovalorizzatore di Santa Palomba. A seguire, il 28 agosto, anche il consiglio comunale di Pomezia si è allineato a questa iniziativa. Questa serie di incontri istituzionali è stata una risposta diretta alle ordinanze emesse dal sindaco Gualtieri di Roma, le quali hanno dato il via alle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e Autorizzazione Unica Regionale (PAUR) per il progetto.
Le ordinanze, in particolare quella del 7 agosto, miravano a velocizzare l'ottenimento delle autorizzazioni per il nuovo inceneritore, introducendo deroghe significative al Codice Ambientale. Tra queste, la riduzione dei tempi procedurali e la possibilità di condurre la Conferenza dei Servizi in modalità asincrona, limitando la riunione simultanea di tutti gli enti coinvolti. Successivamente, l'8 agosto, una seconda ordinanza ha notificato l'avvio ufficiale delle procedure VIA e PAUR ai comuni confinanti, tra cui Albano, Ardea e Pomezia, concedendo solo 20 giorni per l'esame della documentazione e l'eventuale richiesta di integrazioni. La richiesta di Inchiesta Pubblica si configura come un meccanismo partecipativo che coinvolge cittadini, associazioni e categorie economiche, garantendo trasparenza e integrazione nella VIA. Con una soglia di 50.000 residenti richiedenti già ampiamente superata, l'attivazione di tale procedimento diventa obbligatoria.
Il sindaco di Albano Laziale, Massimiliano Borelli, ha espresso con forza la sua posizione, dichiarando: “Nemmeno l'estate ci ha fermato nella battaglia contro una decisione che non abbiamo mai appoggiato: la costruzione dell'inceneritore di Roma alle porte delle nostre comunità.” Ha inoltre comunicato di aver formalmente contestato i termini ristretti imposti per le verifiche, chiedendo una proroga per assicurare un'analisi approfondita e una partecipazione effettiva. Borelli ha anche annunciato la richiesta alla Regione Lazio di partecipare al Tavolo Tecnico permanente per la definizione di un'area a elevato rischio ambientale a Roncigliano. Il Consiglio Comunale di Albano, con un consenso trasversale e l'unanimità dei presenti, ha approvato la delibera per l'Inchiesta Pubblica, mirando a rendere le informazioni sul progetto chiare, accessibili e complete. “Se prima non c'è stato modo di dialogare a causa della chiusura del sindaco di Roma, stiamo ora impiegando ogni mezzo disponibile per contrastare l'iter amministrativo di un impianto sproporzionato per l'area designata e di dubbia regolarità progettuale,” ha concluso Borelli. La Rete Tutela Roma Sud ha commentato l'azione dei comuni come un "assedio istituzionale e democratico" all'impianto, evidenziando che l'inchiesta pubblica garantirà ulteriori 90 giorni per la presentazione di osservazioni volte a dimostrare l'incompatibilità del progetto con il territorio.
Questo scenario evidenzia l'importanza cruciale della partecipazione civica e della trasparenza nelle decisioni che riguardano grandi opere pubbliche. La resistenza dei comuni di Albano, Ardea e Pomezia non è solo una battaglia locale, ma un esempio significativo di come la mobilitazione di più livelli istituzionali possa mettere in discussione processi decisionali accelerati, che potrebbero non tenere sufficientemente conto delle preoccupazioni ambientali e sociali. L'attivazione di un'Inchiesta Pubblica rappresenta un passo fondamentale verso una governance più inclusiva e responsabile, dove il benessere della comunità e la sostenibilità ambientale prevalgono sugli interessi economici o le tempistiche imposte. Come giornalista, ritengo che questi eventi sottolineino la necessità di un dialogo aperto e costruttivo tra le autorità e i cittadini, garantendo che le decisioni di grande impatto siano prese con la massima cautela e un'attenta valutazione di tutte le implicazioni.