Recentemente, il dibattito sulla qualità dei prodotti alimentari ha visto emergere un nuovo caso riguardante la mozzarella di bufala. La segnalazione di una consumatrice ha acceso i riflettori su un'anomalia nel peso di alcune confezioni, spingendo l'azienda produttrice, Fattorie Garofalo, a fornire chiarimenti. Questo episodio sottolinea l'importanza della trasparenza e del controllo qualità lungo l'intera filiera produttiva, dalla produzione alla tavola del consumatore.
In un episodio significativo datato 5 settembre 2025, una lettrice, identificata come Sara, ha portato all'attenzione della redazione un problema riscontrato con le mozzarelle di bufala a marchio Fattorie Garofalo. Le confezioni, etichettate per contenere 100 grammi di prodotto (all'interno di un multipack 3x100g), sono state pesate dalla signora Sara, rivelando un peso effettivo di soli 70 grammi per ogni singola mozzarella. La lettrice ha documentato la sua scoperta con una fotografia, inviandola come prova.
Prontamente, Fattorie Garofalo ha risposto attraverso la sua Quality Manager, Raffaella Avosso. L'azienda ha espresso gratitudine per la segnalazione, considerandola un'opportunità di continuo miglioramento. La dottoressa Avosso ha evidenziato due aspetti cruciali dalla foto inviata: il sottopeso del prodotto e un visibile danneggiamento della confezione, con la mozzarella apparsa schiacciata e “spellata” in superficie.
La spiegazione fornita dall'azienda si è focalizzata su diversi fattori che potrebbero influenzare il peso di un prodotto fresco come la mozzarella. Tra questi, sono stati citati aspetti legati alle fasi di produzione, ma soprattutto quelli connessi al mantenimento della catena del freddo durante il trasporto, la distribuzione e la vendita. Una differenza di peso così marcata, ha spiegato la Quality Manager, potrebbe essere causata dall'esposizione a temperature inadeguate o da uno schiacciamento della confezione dovuto a movimentazioni improprie. In tali circostanze, la mozzarella tende a perdere peso sia per effetto di scambio osmotico che per compressione meccanica.
Fattorie Garofalo ha sottolineato che queste ipotesi sono compatibili con l'immagine fornita e non rappresentano il loro standard qualitativo. L'azienda, forte di una lunga esperienza nel mercato, esegue rigorosi controlli interni su tutti i lotti prima della commercializzazione. Pur definendo l'accaduto un caso isolato rispetto alle migliaia di confezioni distribuite quotidianamente, ha assicurato l'attivazione di verifiche interne aggiuntive per identificare e risolvere eventuali lacune procedurali.
Questo episodio ci invita a riflettere sull'importanza cruciale della vigilanza dei consumatori e sulla responsabilità delle aziende nel garantire la conformità e la qualità dei prodotti. La trasparenza, non solo nell'etichettatura ma anche nelle risposte a problematiche sollevate, è fondamentale per costruire e mantenere la fiducia del pubblico. In un mercato globale, dove le catene di approvvigionamento sono complesse, la tracciabilità e il mantenimento degli standard qualitativi in ogni fase diventano pilastri irrinunciabili. Questo caso specifico dimostra come anche un singolo reclamo possa innescare un meccanismo di verifica e miglioramento, beneficiando l'intero sistema e, in ultima analisi, il consumatore finale.
In un'ottica di tutela della salute pubblica, il Ministero della Salute ha reso nota una misura di richiamo precauzionale riguardante un lotto per ciascuna di quattro tipologie di conserve vegetali sott'olio commercializzate con il brand Terra Mia. Le referenze interessate includono spicchi di carciofi grigliati, scarole, funghi grigliati e carciofi grigliati. La ragione di tale azione è stata individuata in una presunta contaminazione microbiologica, sebbene non siano state fornite specificazioni ulteriori. È importante sottolineare l'assenza di immagini dei prodotti coinvolti negli avvisi ministeriali.
I prodotti specificamente ritirati dal mercato sono i 'Spicchi di carciofi grigliati in olio', confezionati in vasi di vetro da 500 grammi (lotto 051224, TMC 05/12/2027); le 'Scarole in olio' in vasi da 500 grammi (lotto 220224, TMC 22/02/2027); i 'Funghi grigliati in olio', anch'essi in vasi da 500 grammi (lotto 061224, TMC 06/12/2027); e i 'Carciofi grigliati in olio', sempre in vasi da 500 grammi (lotto 270924, TMC 27/09/2028). La produzione di queste conserve è attribuita alla società Ciro Velleca Srl di Amura Stefano, con stabilimento a Scafati, in provincia di Salerno. Questo provvedimento segue un precedente episodio estivo in cui la stessa azienda era stata coinvolta in casi di botulismo, che avevano portato al ritiro di 'friarielli alla napoletana' con diversi marchi, tra cui Terra Mia. È rilevante notare che, sebbene il nuovo richiamo sia stato emesso dal produttore il 20 agosto 2025, la divulgazione ufficiale da parte del Ministero è avvenuta solo il 4 settembre 2025, con un notevole ritardo di due settimane.
Si consiglia vivamente ai consumatori che dovessero essere in possesso di tali conserve, identificate dai lotti e dalle scadenze sopra menzionate, di astenersi dal consumarle. Per qualsiasi ulteriore chiarimento o per procedere con la restituzione, è opportuno rivolgersi direttamente al punto vendita in cui l'acquisto è stato effettuato. Questo genere di richiami, sebbene possa generare apprensione, rappresenta un fondamentale strumento di protezione per il consumatore, garantendo che i prodotti alimentari sul mercato rispettino elevati standard di sicurezza e qualità. La trasparenza e la tempestività nella comunicazione di tali eventi sono pilastri essenziali per costruire e mantenere la fiducia dei cittadini nel sistema alimentare e nelle autorità preposte alla sua vigilanza. Ogni volta che si verifica un richiamo, il sistema dimostra la sua capacità di auto-correzione e di risposta alle criticità, rafforzando la consapevolezza collettiva sull'importanza della vigilanza e della precauzione nel consumo di alimenti.
Un'analisi approfondita condotta da Altroconsumo sulle creme spalmabili alla nocciola e al cacao ha scosso il mercato, rivelando che il celebre prodotto di Ferrero, la Nutella, non detiene più il primato in termini di eccellenza. Dallo studio è emerso che numerosi concorrenti offrono alternative superiori, sia dal punto di vista nutrizionale che per la qualità degli ingredienti e, sorprendentemente, anche per il sapore. Questa indagine, che ha esaminato 14 diverse creme, ha posto in evidenza l'evoluzione dei criteri di valutazione rispetto ai test precedenti, sottolineando l'importanza di un consumo consapevole e informato.
Il test di Altroconsumo ha confermato una tendenza già osservata in altre indagini di settore: la Nutella, nonostante la sua popolarità indiscussa, non si posiziona ai vertici delle classifiche. Questa è la quarta volta che Altroconsumo valuta le creme spalmabili, e il prodotto Ferrero ha conquistato il primo posto solo nel lontano 1998, quando aspetti come la bassa percentuale di nocciole, l'impiego di olio di palma e l'alto contenuto di zuccheri non erano considerati criticità rilevanti. Anche Gambero Rosso, in una sua precedente analisi, non aveva premiato la Nutella, suggerendo un cambiamento nel panorama delle preferenze e delle aspettative dei consumatori.
La vera rivelazione di questo studio è stata la crema fondente Zaini Emilia, che ha meritato la prima posizione grazie alla sua notevole percentuale di nocciole (25%) e al giudizio favorevole dei consumatori nella prova di assaggio. Zaini Emilia ha inoltre ottenuto il riconoscimento di “Migliore Acquisto” per il suo eccellente rapporto qualità-prezzo. Sul podio, subito dopo Zaini, si sono classificate la Nocciolata Rigoni di Asiago nella sua versione dark senza latte biologico e, in terza posizione, la crema Novi. Questi risultati evidenziano come l'attenzione alla composizione e al gusto stia diventando sempre più determinante per i consumatori.
La prova di assaggio, condotta con un panel di consumatori che hanno valutato i prodotti alla cieca, ha riservato altre sorprese. Contrariamente alle aspettative, la Nutella non ha dominato in questa categoria, dimostrando che il suo gusto non è universalmente preferito. La differenza fondamentale tra le varie creme è stata attribuita alla quantità di nocciole, ingrediente pregiato e costoso. Novi si è distinta in questo aspetto, vantando un impressionante 45% di nocciole, giustificando così il suo prezzo superiore. Seguono Zaini Emilia con il 25%, Rigoni di Asiago con il 19,5%, e Lindt, anch'essa con il 25%. La Nutella, invece, si ferma al 13% di nocciole.
Nella classifica finale, che ha preso in considerazione anche la trasparenza delle etichette e il contenuto di zuccheri, la Nutella si è posizionata a metà classifica, al sesto posto, insieme ad altre cinque creme. La raccomandazione degli esperti è chiara: dato l'elevato contenuto di zuccheri e grassi, le creme spalmabili dovrebbero essere consumate con moderazione. È fondamentale leggere attentamente l'etichetta, privilegiando i prodotti con un'alta percentuale di nocciole, l'assenza di grassi aggiunti o l'uso di olio di girasole al posto dell'olio di palma, notoriamente ricco di grassi saturi. La crema Novi, ad esempio, si distingue per l'assenza di grassi aggiunti, con quelli presenti derivanti naturalmente dalle nocciole, contribuendo a un profilo nutrizionale superiore, pur cedendo leggermente nel gusto a Zaini.
Interessante anche il confronto tra la Nutella classica e la sua versione vegetale. L'analisi ha rivelato che la distinzione tra le due, in termini di sapore, è quasi impercettibile per la maggior parte dei consumatori. Solo un panelista su cinque è riuscito a identificare la versione Plant-Based, che contiene ceci e sciroppo di riso in sostituzione del latte scremato in polvere e presenta un leggero calo di zuccheri e calorie. Tuttavia, la versione vegetale ha un costo significativamente più elevato, circa il 30% in più, e si è classificata in decima posizione nella valutazione complessiva.
In conclusione, il test di Altroconsumo mette in luce l'importanza di andare oltre la notorietà del marchio quando si sceglie una crema spalmabile. Il mercato offre valide alternative che superano la Nutella in termini di qualità degli ingredienti, profilo nutrizionale e, in alcuni casi, anche nel gusto. La scelta più saggia ricade su prodotti con un'elevata quantità di nocciole, meno additivi, e grassi più salutari, come l'olio di girasole o l'assenza di grassi aggiunti. Inoltre, per i consumatori attenti al budget, esistono creme con caratteristiche simili alla Nutella, ma a prezzi decisamente più accessibili, come quelle a marchio Conad ed Esselunga.