Contrariamente alla credenza popolare, lo zucchero non si trova solo in dolci e bevande gassate, ma è spesso celato in prodotti che consideriamo salutari, come lo yogurt alla frutta. La tendenza a trascurare l'attenta lettura delle etichette nutrizionali contribuisce a un consumo inconsapevole di zuccheri, superando le dosi giornaliere raccomandate. È fondamentale essere consapevoli di ciò che ingeriamo quotidianamente e fare scelte alimentari informate per la nostra salute.
Un recente video virale su Instagram, condiviso dal rinomato nutrizionista Lorenzo Bellini, ha gettato nuova luce su questa problematica. Bellini ha dimostrato, con una bilancia, l'effettiva quantità di zucchero presente in un comune vasetto di yogurt alla fragola. Questo esperimento visivo ha evidenziato come, nonostante le etichette indichino la quantità di zucchero per 100 grammi, l'intero vasetto possa contenerne molto di più di quanto si immagini, talvolta superando i 15 grammi, una quantità equivalente a quella di una piccola bibita zuccherata. Questa rivelazione è particolarmente significativa poiché molti considerano lo yogurt alla frutta un alimento dietetico e salutare.
La scoperta di Bellini solleva interrogativi importanti sulle abitudini alimentari. Sebbene lo yogurt sia spesso scelto per il suo basso apporto calorico e i benefici per la salute, la presenza di zuccheri aggiunti può comprometterne i vantaggi. L'accumulo di zuccheri provenienti da diverse fonti alimentari nel corso della giornata può facilmente superare le linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, con potenziali effetti negativi sulla salute a lungo termine. È quindi essenziale adottare un approccio più critico e informato verso gli alimenti che consumiamo.
Per una nutrizione più consapevole e scientifica, Bellini suggerisce di consultare fonti autorevoli come il sito del CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l'Analisi dell'Economia Agraria). Questo portale offre tabelle nutrizionali dettagliate e informazioni basate su solide ricerche scientifiche, aiutando i consumatori a comprendere meglio la composizione degli alimenti e a prendere decisioni più salutari riguardo alla propria dieta. L'accesso a dati affidabili è cruciale per sfatare miti e fare scelte alimentari che supportino il benessere.
Per ridurre l'assunzione di zuccheri nascosti, una strategia efficace consiste nell'optare per yogurt bianco naturale non zuccherato, arricchendolo con frutta fresca di stagione. Questo permette un controllo diretto sulla quantità di zuccheri aggiunti, garantendo al contempo un gusto piacevole e appagante grazie alla dolcezza intrinseca della frutta. Questa semplice modifica nelle abitudini alimentari può portare a un miglioramento significativo della dieta quotidiana, promuovendo una maggiore consapevolezza e controllo su ciò che si mangia.
Le certificazioni informatiche convalidano le competenze digitali attraverso attestati ufficiali, rilasciati da enti accreditati e riconosciuti dal MIM. Diversamente dai corsi generici, queste certificazioni seguono standard europei e internazionali, acquisendo valore legale nel sistema educativo italiano. Sono cruciali per i docenti che desiderano migliorare le proprie competenze, scalare le graduatorie o arricchire il proprio profilo professionale. Il MIM, tramite piattaforme come S.O.F.I.A., garantisce la validità e l'uniformità del riconoscimento di tali qualifiche, stabilendo i criteri per l'assegnazione dei punteggi formativi.
Le opportunità di certificazione per i docenti sono molteplici, ciascuna con le proprie specificità e ambiti di applicazione:
È fondamentale che tutte le certificazioni siano rilasciate da enti presenti nell'elenco ufficiale del Ministero e riportino i codici identificativi dei percorsi formativi per essere considerate valide.
Un aspetto chiave delle certificazioni informatiche risiede nel loro impatto sui punteggi nei concorsi e nelle graduatorie scolastiche, come le GPS (Graduatorie Provinciali per le Supplenze), i concorsi ordinari e straordinari, i TFA Sostegno e la mobilità interna. Sebbene il punteggio massimo ottenibile tramite titoli informatici sia di 1 punto per categoria, la scelta oculata della certificazione può massimizzare i benefici. Ad esempio, ECDL Full Standard e EIPASS 7 Moduli User possono valere 0,5 punti nelle GPS e fino a 1 punto nei concorsi. Le certificazioni Google Educator L1 + L2, se congiunte, possono portare a 0,5 punti nelle GPS e 1 punto nei concorsi. Anche PEKIT Expert e Microsoft Office Specialist offrono punteggi analoghi, rendendo queste qualifiche un investimento strategico per la carriera docente.
Oltre al valore concorsuale, le certificazioni informatiche riconosciute dal MIM possono contribuire all'ottenimento di crediti formativi universitari (CFU). Questa opportunità è particolarmente vantaggiosa per chi segue percorsi in Scienze della Formazione, corsi di specializzazione per il sostegno, master universitari o percorsi abilitanti. Per il riconoscimento dei CFU, è necessario presentare la documentazione ufficiale della certificazione all'istituzione universitaria o accademica, verificando eventuali accordi o convenzioni con gli enti certificatori. Generalmente, una certificazione come ECDL Full Standard può fruttare fino a 3 CFU, un contributo significativo al percorso accademico.
Le certificazioni digitali accreditate dal MIM sono un elemento strategico nei concorsi per l'accesso ai ruoli della scuola pubblica. Oltre al punteggio, dimostrano competenze trasversali essenziali per l'uso della tecnologia in ambito didattico. Nel concorso ordinario, una certificazione informatica può valere fino a 1 punto, offrendo un vantaggio competitivo e attestando la capacità di affrontare le prove digitali. Per il TFA Sostegno, certificazioni sull'uso di strumenti compensativi o tecnologie inclusive rafforzano il profilo del candidato, evidenziando una preparazione specifica.
Tra le certificazioni più ambite dai docenti, ECDL/ICDL e EIPASS si distinguono per il loro riconoscimento ministeriale, ma presentano differenze significative. ECDL/ICDL, certificata da AICA, offre moduli come Base, Full Standard, Advanced, con costi medi tra 150-250€ e esami presso centri accreditati. Il suo riconoscimento è ampio, anche a livello europeo. EIPASS, gestita da CERTIPASS, propone moduli specifici come 7 Moduli User, Scuola Digitale, LIM, con costi medi di 120-200€ e la possibilità di sostenere esami online. Sebbene il suo riconoscimento sia eccellente nel contesto scolastico italiano, ECDL/ICDL potrebbe essere più versatile al di fuori dell'ambito educativo.
Google e Microsoft offrono percorsi formativi su misura per il settore educativo. Le certificazioni Google Educator Level 1 e 2 attestano la competenza nell'uso degli strumenti Google Workspace (Classroom, Drive, Meet), mentre Microsoft Certified Educator valorizza l'integrazione delle tecnologie Microsoft nella didattica. Entrambe sono riconosciute dal Ministero e altamente considerate per l'introduzione di pratiche didattiche innovative.
Gli esami per le certificazioni informatiche riconosciute dal MIM possono essere svolti presso centri accreditati, come università, scuole o enti di formazione, oppure online, tramite modalità telematica supervisionata. Per gli esami online, sono richiesti specifici requisiti tecnici, inclusi una webcam, una connessione internet stabile e una postazione isolata. Molti enti, tra cui EIPASS, PEKIT e ICDL, hanno semplificato le procedure per consentire agli aspiranti docenti di sostenere gli esami comodamente da casa.
Nonostante i progressi sociali e le normative, il mondo del lavoro, in particolare quello sportivo, continua a essere intriso di pregiudizi contro le donne, specialmente quando si parla di maternità. La parità di genere, tanto decantata, si scontra con una realtà in cui la gravidanza può ancora costare a una donna il suo impiego, trasformandola da risorsa a “peso” economico.
Asja Cogliandro, giocatrice di pallavolo con anni di esperienza tra Serie A1 e A2, si è trovata improvvisamente senza squadra dopo aver annunciato la sua gravidanza. Questo drammatico evento è avvenuto poco dopo il rinnovo del suo contratto con la Black Angels Perugia e la promozione della squadra in Serie A1. Un momento di grande felicità personale e professionale è stato bruscamente interrotto da una decisione che ha sollevato interrogativi sulla tutela delle atlete.
Asja ha rivelato di aver comunicato la sua gravidanza al direttore sportivo, ricevendo inizialmente un'accoglienza positiva. Tuttavia, lo scenario è presto cambiato: il club ha iniziato a esercitare forti pressioni, chiedendole di lasciare l'alloggio e di restituire le mensilità già percepite. Nonostante i suoi tentativi di negoziare una sospensione del contratto o un impiego in altre mansioni, la società ha insistito per interrompere il rapporto, mostrando un disinteresse verso la sua situazione.
La vicenda di Asja Cogliandro ha scosso il mondo della pallavolo, provocando reazioni da parte delle istituzioni sportive. Il presidente della Federazione Italiana Pallavolo, Giuseppe Manfredi, ha espresso piena solidarietà, sottolineando che la maternità non dovrebbe mai essere un ostacolo per la carriera di un'atleta. Anche la Lega Volley Serie A femminile ha manifestato rammarico, riaffermando l'importanza della maternità come diritto e l'impegno contro le discriminazioni.
La storia di Asja non è un caso isolato, ma riflette una mentalità ancora diffusa nel mondo dello sport, dove la maternità è spesso percepita come un onere piuttosto che una fase naturale della vita. Nonostante i proclami di inclusione e parità di genere, molte atlete si trovano di fronte a una violenza psicologica insostenibile, che le costringe a scegliere tra la carriera e il desiderio di diventare madri. Questo pregiudizio evidenzia la necessità di un cambiamento culturale profondo e di maggiori tutele per garantire alle donne il diritto di conciliare la vita professionale con quella familiare senza subire discriminazioni.