La Verità Sconvolgente sugli Allevamenti di Animali da Pelliccia: L'EFSA Chiede un Divieto URGENTE in Tutta l'UE

Il recente rapporto dell'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha scoperchiato la cruda realtà degli allevamenti di animali destinati alla produzione di pellicce in Europa. Le prove scientifiche accumulate dimostrano in modo inequivocabile che le condizioni attuali di queste strutture infliggono sofferenze inimmaginabili agli animali, compromettendo gravemente il loro benessere. Questo studio non solo convalida le preoccupazioni a lungo nutrite dalle organizzazioni per i diritti degli animali, ma fornisce anche una base solida per un'azione legislativa urgente a livello continentale.
Le scoperte dell'EFSA evidenziano che le problematiche riscontrate, come la restrizione dei movimenti, lo stress psicologico e le malattie, non sono risolvibili con modifiche marginali o con i presunti standard di benessere proposti dall'industria. Di conseguenza, si è rafforzata la richiesta di un divieto completo su allevamento e commercializzazione di pellicce in tutta l'Unione Europea, un passo cruciale per riflettere un impegno etico più profondo verso la protezione animale.
L'Impattante Giudizio dell'EFSA sugli Allevamenti di Pellicce
L'Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare ha reso pubblica una valutazione scientifica di vasta portata, puntando il dito contro l'intera industria degli allevamenti di animali da pelliccia nel continente. Questa analisi approfondita ha esaminato le condizioni in cui vivono specie come visoni americani, volpi rosse e artiche, cani procioni e cincillà, rivelando un quadro desolante di sofferenza e privazione. La ricerca evidenzia come le strutture attuali non permettano agli animali di esprimere comportamenti naturali, portando a gravi problemi fisici e psicologici. Nonostante gli sforzi dell'industria di presentare certificazioni di 'benessere', l'EFSA ha chiarito che nessuna misura può mitigare la crudeltà intrinseca a questi sistemi. La conclusione è lampante: per garantire un benessere animale accettabile, questi allevamenti devono cessare.
Le indagini dell'EFSA hanno svelato che la sofferenza degli animali negli allevamenti di pellicce è diffusa e profonda. Ad esempio, i visoni sono confinati in gabbie che limitano drasticamente il loro movimento e impediscono attività essenziali come l'esplorazione e la ricerca di cibo. Anche le volpi sono soggette a stress cronico, dovuto alla mancanza di spazio e rifugi, che acutizza l'ansia sociale e la sensibilità alle manipolazioni. Questi risultati scientifici demoliscono ogni pretesa di sostenibilità o eticità degli allevamenti di pellicce, confermando che il modello attuale è fondamentalmente incompatibile con il rispetto del benessere animale. Questa condanna da parte di un'autorità scientifica di tale calibro rafforza notevolmente la posizione di coloro che chiedono l'abolizione di questa industria in Europa.
La Richiesta di un Divieto Complessivo e i Passi Futuri
A seguito delle inconfutabili evidenze fornite dall'EFSA, organizzazioni come la LAV hanno intensificato la loro campagna, esortando le istituzioni europee a imporre un divieto universale sull'allevamento e il commercio di pellicce. Tale richiesta è rafforzata da un'iniziativa popolare, 'Fur Free Europe', che ha raccolto oltre un milione e mezzo di firme valide, dimostrando un ampio sostegno pubblico a questa causa. Il successo di questa iniziativa riflette una crescente consapevolezza e una chiara volontà dei cittadini europei di porre fine a pratiche considerate disumane. L'Italia, avendo già implementato un divieto nazionale nel 2022, è ora in prima linea nel sostenere un'azione congiunta a livello dell'intera Unione Europea, mirata a fermare definitivamente l'intera filiera delle pellicce.
Il percorso verso un'Europa senza pellicce sta guadagnando slancio, con la Commissione Europea che ha tempo fino a marzo 2026 per rispondere formalmente all'iniziativa dei cittadini e proporre un quadro legislativo che vieti l'allevamento, l'importazione e la vendita di prodotti in pelliccia. Questo potenziale cambiamento legislativo rappresenterebbe una pietra miliare significativa per i diritti degli animali e un'affermazione dei valori etici dell'UE. L'appoggio di enti autorevoli come la Federazione Veterinaria Europea e la Federazione Nazionale Ordine Veterinari Italiani aggiunge ulteriore peso scientifico e professionale alla causa, sottolineando l'importanza di basare le decisioni politiche sulle migliori conoscenze disponibili in materia di benessere animale. L'auspicio è che questo impulso si traduca presto in una politica concreta, ponendo fine a un'era di crudeltà superflua e aprendo la strada a un futuro più compassionevole.