Per la prima volta nel panorama italiano, due entità autonome operanti nella gestione degli imballaggi hanno siglato una partnership strategica. L'obiettivo è fornire alle aziende del comparto delle bevande un servizio integrato di recupero, riutilizzo e riciclo che va oltre le comuni bottiglie in PET, estendendosi al film plastico impiegato per avvolgere i fardelli e coprire i pallet durante il trasporto. Questa sinergia rappresenta un passo significativo verso una gestione più olistica e sostenibile dei rifiuti plastici.
L'intesa sperimentale prevede che Coripet, il consorzio riconosciuto per la gestione e il riciclo del polietilene tereftalato (PET) destinato ai liquidi alimentari, indirizzi le proprie imprese consorziate verso l'impiego del film riciclato fornito da P.A.R.I. P.A.R.I., un sistema volontario specializzato nel recupero del film flessibile in polietilene a bassa densità (LDPE), si impegna a fornire film con una percentuale minima del 50% di plastica riciclata post-consumo, con la possibilità di raggiungere il 90%, garantendo il riciclo di almeno il 60% degli imballaggi immessi sul mercato. Questo processo innovativo chiude il cerchio per un riciclo più efficiente e completo.
Questa collaborazione è un risultato diretto della volontà di dare nuova linfa al principio della Responsabilità Estesa del Produttore (EPR), un concetto introdotto a livello europeo e recepito dalla legislazione italiana. L'EPR attribuisce alle aziende la facoltà e l'onere di gestire autonomamente la fase finale del ciclo di vita degli imballaggi che immettono sul mercato, anche tramite soluzioni alternative rispetto ai consorzi di filiera tradizionali. L'accordo tra Coripet e P.A.R.I. incarna perfettamente questo principio, offrendo un esempio concreto di gestione autonoma e responsabile.
La fase sperimentale consentirà di integrare la consolidata filiera 'bottle-to-bottle' di Coripet, che già garantisce l'utilizzo del 25% di PET riciclato (Rpet) nelle bottiglie dei propri associati, con le capacità di P.A.R.I. Questa sinergia valorizzerà anche il film utilizzato per i fardelli e le coperture dei pallet, creando un sistema completo per la gestione dell'intero processo di confezionamento in plastica, dal primario al terziario. Nel 2024, Coripet ha già raccolto oltre 165.000 tonnellate di bottiglie PET, rappresentando più della metà del consumo nazionale, dimostrando l'efficacia del loro operato.
Michele Petrone, responsabile di P.A.R.I. e amministratore delegato di Aliplast (società del Gruppo Hera), ha sottolineato come l'accordo con Coripet permetta di estendere i principi dell'economia circolare anche agli imballaggi secondari e terziari, promuovendo l'integrazione verticale della filiera e la rigenerazione potenzialmente infinita di bottiglie e film. Corrado Dentis, presidente di Coripet, ha evidenziato che questa iniziativa rappresenta un passo concreto verso le direttive europee, dalle normative sulla plastica monouso (SUP) al nuovo Regolamento sugli imballaggi (PPWR) approvato a gennaio, ribadendo l'impegno del consorzio nel promuovere soluzioni operative scalabili e conformi agli obiettivi comunitari di riciclo e sostenibilità.
La fase sperimentale di questa collaborazione, valida fino al 31 dicembre 2028, prevede un'attenta supervisione delle performance ambientali, tecniche e industriali. L'obiettivo primario di questo monitoraggio continuo è duplice: da un lato, valutare la possibilità di rinnovare e consolidare l'accordo tra Coripet e P.A.R.I.; dall'altro, identificare e definire un modello operativo che possa essere replicato con successo in altri settori produttivi, ampliando così l'impatto positivo dell'economia circolare su scala più ampia.
Questa notizia evidenzia un passo importante verso la gestione più efficiente e responsabile dei rifiuti nella città di Milano. L'iniziativa della ricicleria temporanea, gestita da Amsa, si inserisce in un quadro più ampio di servizi volti a promuovere il corretto smaltimento e il riciclo dei materiali. L'obiettivo è duplice: da un lato, offrire ai cittadini soluzioni pratiche per disfarsi di oggetti voluminosi o speciali; dall'altro, ridurre l'impatto ambientale derivante dall'abbandono indiscriminato di rifiuti e incentivare pratiche virtuose di economia circolare. La riapertura di questo punto di raccolta rappresenta un'opportunità significativa per la comunità, sottolineando l'importanza della collaborazione tra enti pubblici e cittadini per un ambiente più pulito e sostenibile.
A partire da venerdì 6 settembre 2025, la ricicleria temporanea, situata strategicamente nelle immediate vicinanze del capolinea del tram 24 nella vivace via Ripamonti a Milano, riprenderà le sue operazioni. Questa struttura, gestita con perizia dall'Amsa, l'azienda milanese servizi ambientali, sarà accessibile al pubblico durante i fine settimana, con orari continuati che vanno dalle 9:00 del mattino alle 17:00 del pomeriggio, sia il sabato che la domenica.
Questo servizio essenziale è stato concepito per offrire ai residenti un canale agevole e corretto per il conferimento di una varietà di materiali, tra cui rifiuti ingombranti di grandi dimensioni, scarti in ferro e legno, e in particolare, i piccoli apparecchi elettrici ed elettronici (RAEE). L'iniziativa si integra perfettamente con la rete esistente di riciclerie permanenti sparse sul territorio cittadino, come quelle di via Olgettina, via Corelli, via Pedroni e via Riccardo Lombardi, le quali mantengono un orario di apertura esteso dal lunedì al sabato, dalle 8:00 alle 20:00, e la domenica dalle 8:00 alle 19:00.
Oltre a questi punti di raccolta fisici, Amsa continua a mettere a disposizione dei cittadini un prezioso servizio gratuito di ritiro a domicilio per i rifiuti ingombranti. Questo può essere comodamente prenotato tramite il sito web ufficiale di Amsa o attraverso l'applicazione mobile “PULIamo”, disponibile per smartphone e tablet. L'azienda rinnova l'invito a tutti i cittadini a fare uso di questi canali ufficiali per smaltire i propri materiali in modo responsabile, contribuendo così a diminuire drasticamente i conferimenti impropri e illegali sul suolo pubblico, preservando la pulizia e il decoro della città.
Da una prospettiva giornalistica e civica, la riattivazione e il mantenimento di servizi come la ricicleria temporanea in via Ripamonti sottolineano l'importanza cruciale della partecipazione attiva dei cittadini nella gestione ambientale urbana. Non è sufficiente che le istituzioni predispongano le infrastrutture; è fondamentale che i residenti ne comprendano il valore e ne facciano un uso consapevole. Questo tipo di iniziative non solo facilita il riciclo e il riuso di materiali, ma infonde anche un senso di responsabilità collettiva per l'ambiente in cui viviamo. Il successo di tali programmi dipende in larga misura dalla volontà individuale di aderire alle pratiche di smaltimento corretto, trasformando la gestione dei rifiuti da un semplice compito burocratico in un atto concreto di cittadinanza attiva e sostenibile. Solo attraverso questa sinergia tra offerta di servizi e domanda consapevole potremo costruire città più pulite, efficienti e vivibili per tutti.
La prima metà del 2025 ha segnato un traguardo storico per gli investimenti globali dedicati a nuove iniziative nel settore delle energie rinnovabili, raggiungendo l'impressionante cifra di 386 miliardi di dollari. Questo dato rappresenta un incremento del 10% rispetto all'anno precedente, evidenziando una forte e continua fiducia nel potenziale del settore. Tuttavia, parallelamente a questa espansione, si è assistito a una contrazione del 13% nei finanziamenti destinati a impianti solari ed eolici terrestri di grandi dimensioni. Tale calo ha portato la quota di questi progetti sul totale degli investimenti al livello più basso registrato dal 2006, come rivelato dal recente studio di BloombergNEF (BNEF) nel suo report di metà 2025.
Il rapporto di BNEF mette in luce come il segmento del solare fotovoltaico su vasta scala sia stato particolarmente influenzato da questa tendenza, subendo un decremento del 19% rispetto al periodo analogo del 2024. Questa flessione è stata più marcata in aree come la Cina continentale, la Spagna, la Grecia e il Brasile, dove la sovrapproduzione energetica e le fluttuazioni dei prezzi hanno generato incertezza tra gli investitori. Al contrario, l'interesse per il solare su larga scala è rimasto elevato nei contesti caratterizzati da meccanismi d'asta governativi favorevoli o da una robusta richiesta di energia da parte del settore industriale.
A controbilanciare la diminuzione dei fondi per i grandi progetti, gli investimenti nel solare a piccola scala hanno registrato un'impennata. Questi progetti, caratterizzati da tempi di implementazione rapidi, si dimostrano resilienti ai cambiamenti normativi che possono impattare ricavi e ritorni. Un esempio significativo è la Cina continentale, dove i finanziamenti per il solare su piccola scala sono quasi raddoppiati, mentre le installazioni industriali hanno subito una riduzione del 28% a causa delle nuove regole che espongono le rinnovabili alla volatilità dei prezzi. Parallelamente, l'eolico offshore ha contribuito al record di investimenti, attirando 39 miliardi di dollari nel primo semestre del 2025, superando il totale di 31 miliardi di dollari dell'intero 2024, grazie anche a progetti di vaste dimensioni e al calendario delle aste pubbliche.
Meredith Annex, a capo della divisione Clean Power di BloombergNEF, sottolinea come sviluppatori e investitori stiano strategicamente ricalibrando le proprie priorità, dirigendo i capitali verso le opportunità con i migliori rendimenti. La diminuzione dei finanziamenti per il solare e l'eolico terrestre di grandi dimensioni nella prima metà del 2025 si prevede avrà ripercussioni negative sulla pipeline di progetti futuri. Tra le nazioni, gli Stati Uniti hanno registrato il calo più significativo negli investimenti in energie rinnovabili, con una riduzione del 36% rispetto al semestre precedente del 2024. Questo scenario è in parte una reazione alle incertezze politiche e tariffarie post-elezioni federali del 2024, che hanno spinto gli sviluppatori ad accelerare i lavori in anticipo per garantirsi gli incentivi fiscali, per poi rallentare.
In netto contrasto, l'Unione Europea (EU-27) ha visto un aumento di quasi 30 miliardi di dollari, pari al 63%, negli investimenti nel primo semestre del 2025 rispetto alla seconda metà del 2024. Questo dato suggerisce uno spostamento dei capitali dagli Stati Uniti verso l'Europa, in particolare per l'eolico offshore, dove numerosi sviluppatori hanno privilegiato i siti nel Mare del Nord. I mercati emergenti, sebbene non abbiano registrato un'ulteriore espansione della loro quota nel totale globale, hanno mantenuto i livelli di investimento raggiunti nel 2024. Spiccano il Sud-est asiatico e l'America Latina, che hanno mostrato una crescita rispettivamente del 7% e una maggiore concentrazione di investimenti nei loro mercati più piccoli. La Cina continentale si conferma il mercato leader, detenendo il 44% dei nuovi investimenti globali nel primo semestre del 2025.