Sospesa la Concessione per l'Allevamento Intensivo di Tonno Rosso a Battipaglia

La giunta comunale di Battipaglia ha recentemente annullato l'autorizzazione precedentemente concessa a Tuna Sud per l'istituzione di un impianto di allevamento intensivo di tonno rosso. Questa struttura avrebbe occupato quasi 50.000 metri quadrati di spazio marittimo, situato a circa sette chilometri dalla costa. L'intervento è stato scatenato da un'accurata indagine promossa da Greenpeace, che ha sollevato dubbi sulla legittimità e la trasparenza del processo autorizzativo. Il caso ha evidenziato come l'area destinata non fosse neppure sotto la giurisdizione del comune di Battipaglia, un dettaglio significativo emerso dalle verifiche richieste dall'amministrazione locale. Tale episodio si inserisce in un contesto più ampio dove Greenpeace aveva già denunciato la carenza di normative chiare e di meccanismi di controllo nel settore degli allevamenti di tonno in Italia, sottolineando una problematicità diffusa e la necessità di maggiore responsabilità.
Il ripristino delle popolazioni di tonno rosso nel Mediterraneo, risultato di sforzi congiunti a livello internazionale e dell'azione di organizzazioni ambientaliste, rischia di essere vanificato dall'espansione incontrollata di allevamenti intensivi. Sebbene i dati ufficiali dell'ICCAT registrino numerosi impianti in Italia, la mancanza di dettagli operativi e la gestione ambigua di alcuni di essi sollevano serie preoccupazioni. Nel caso specifico di Battipaglia, l'azienda Tuna Sud, priva di dipendenti e di un fatturato, aveva ottenuto l'autorizzazione senza una valutazione d'impatto ambientale, nonostante la vicinanza a un tratto di mare già compromesso da inquinamento. Questo scenario ha suscitato allarme tra la popolazione locale e gli ambientalisti, che hanno sottolineato il pericolo di danni irreversibili all'ecosistema marino e la possibilità che fondi pubblici siano impiegati in modo improprio. La vicenda mette in luce la necessità di una gestione più oculata e trasparente delle risorse marine, che anteponga la salvaguardia dell'ambiente al mero guadagno economico.
La vicenda di Battipaglia rappresenta un esempio virtuoso di come la vigilanza e la denuncia da parte delle organizzazioni civili possano portare a importanti vittorie ambientali. Questo successo conferma che un'azione congiunta tra cittadini attivi e istituzioni responsabili può contrastare efficacemente pratiche insostenibili. Il futuro del nostro ecosistema marino e, in particolare, la conservazione del tonno rosso, dipendono da decisioni politiche che diano priorità alla protezione ambientale. È fondamentale che la gestione delle risorse naturali sia improntata alla massima trasparenza e responsabilità, per garantire che i benefici a lungo termine prevalgano sugli interessi economici immediati. Solo così potremo assicurare un equilibrio duraturo tra lo sviluppo umano e la salute del nostro pianeta, promuovendo un futuro più giusto e prospero per tutti.