Squali nei Mari Italiani: Presenza, Avvistamenti e Convivenza Pacifica

Le acque del Mediterraneo celano una biodiversità marina sorprendente, che include la presenza di 48 specie diverse di squali, un numero che spesso sorprende chi non è abituato a considerare il nostro mare come dimora di tali predatori. Sebbene la maggior parte di queste specie non rappresenti una minaccia per l'uomo, alcune, circa una quindicina, possiedono la capacità teorica di attaccare, anche se tali eventi rimangono estremamente rari. Questo fenomeno è attribuibile al fatto che gli esseri umani non rientrano nella loro catena alimentare naturale. Tra le specie più frequentemente avvistate figura la verdesca, o squalo azzurro, che, nonostante non sia aggressiva, affronta purtroppo il rischio di estinzione nel Mediterraneo a causa delle catture accidentali. Al contrario, lo squalo volpe, riconoscibile dalla sua peculiare pinna caudale, tende a mantenere una distanza dagli insediamenti umani. Tra le specie considerate potenzialmente pericolose, spicca lo squalo mako, celebre per la sua velocità, e, sebbene più raro, il temuto squalo bianco, la cui presenza nelle nostre acque è tuttavia sporadica.
Negli ultimi tempi, si è assistito a un incremento degli avvistamenti di squali, specialmente durante i primi mesi del 2025, con episodi che hanno destato l'interesse pubblico. Avvistamenti significativi sono stati registrati a Metaponto, in Basilicata, e tra Lavinio e Lido dei Pini, in Lazio, proseguendo una tendenza già osservata negli anni precedenti. Ad esempio, nel giugno 2023, una verdesca di notevoli dimensioni è stata avvistata sulle coste della Sardegna e della Calabria. Un evento particolarmente rilevante è stato il ritrovamento di una verdesca incinta a Lido di Classe, vicino Ravenna, nel maggio 2023, che ha offerto preziose informazioni sulla riproduzione di questa specie. La distribuzione di questi avvistamenti non è casuale: la Sicilia, in particolare il Canale di Sicilia, è considerata un'area chiave per la riproduzione e lo sviluppo degli squali, inclusi gli squali bianchi. Calabria e Sardegna seguono per frequenza di avvistamenti, ma anche le coste di Toscana, Puglia, Campania, Marche e Liguria hanno registrato la presenza di questi animali. La vicinanza degli squali alle coste è spesso legata a fattori biologici, come la ricerca di acque più calde e meno profonde per la riproduzione e l'abbondanza di prede, oltre che a cambiamenti nelle correnti marine e nelle temperature.
Nonostante la crescente frequenza di avvistamenti, il pericolo per i bagnanti rimane statisticamente trascurabile. Dal 1900, si sono verificati solo 40 attacchi, con meno di dieci casi fatali, l'ultimo dei quali risalente al 1989. Questa estrema rarità si spiega con la natura non predatoria degli squali nei confronti dell'uomo, con gli attacchi che sono generalmente il risultato di un errore di identificazione. La presenza di questi magnifici animali marini nei nostri mari non dovrebbe quindi generare panico, ma piuttosto promuovere una maggiore consapevolezza e rispetto. La loro esistenza è cruciale per la salute degli ecosistemi marini, e una loro presenza indica spesso un ambiente acquatico equilibrato. La convivenza è assolutamente possibile, a patto di adottare semplici precauzioni e di basarsi su una corretta informazione, evitando di nuotare in condizioni di scarsa visibilità o con ferite aperte. È fondamentale che il pubblico comprenda il ruolo vitale che gli squali svolgono nel nostro pianeta e impari a coesistere con loro in armonia, celebrando la ricchezza della vita marina senza inutili paure.