Animali
Squali nei Mari Italiani: Presenza, Avvistamenti e Convivenza Pacifica
2025-08-14

Le acque del Mediterraneo celano una biodiversità marina sorprendente, che include la presenza di 48 specie diverse di squali, un numero che spesso sorprende chi non è abituato a considerare il nostro mare come dimora di tali predatori. Sebbene la maggior parte di queste specie non rappresenti una minaccia per l'uomo, alcune, circa una quindicina, possiedono la capacità teorica di attaccare, anche se tali eventi rimangono estremamente rari. Questo fenomeno è attribuibile al fatto che gli esseri umani non rientrano nella loro catena alimentare naturale. Tra le specie più frequentemente avvistate figura la verdesca, o squalo azzurro, che, nonostante non sia aggressiva, affronta purtroppo il rischio di estinzione nel Mediterraneo a causa delle catture accidentali. Al contrario, lo squalo volpe, riconoscibile dalla sua peculiare pinna caudale, tende a mantenere una distanza dagli insediamenti umani. Tra le specie considerate potenzialmente pericolose, spicca lo squalo mako, celebre per la sua velocità, e, sebbene più raro, il temuto squalo bianco, la cui presenza nelle nostre acque è tuttavia sporadica.

Negli ultimi tempi, si è assistito a un incremento degli avvistamenti di squali, specialmente durante i primi mesi del 2025, con episodi che hanno destato l'interesse pubblico. Avvistamenti significativi sono stati registrati a Metaponto, in Basilicata, e tra Lavinio e Lido dei Pini, in Lazio, proseguendo una tendenza già osservata negli anni precedenti. Ad esempio, nel giugno 2023, una verdesca di notevoli dimensioni è stata avvistata sulle coste della Sardegna e della Calabria. Un evento particolarmente rilevante è stato il ritrovamento di una verdesca incinta a Lido di Classe, vicino Ravenna, nel maggio 2023, che ha offerto preziose informazioni sulla riproduzione di questa specie. La distribuzione di questi avvistamenti non è casuale: la Sicilia, in particolare il Canale di Sicilia, è considerata un'area chiave per la riproduzione e lo sviluppo degli squali, inclusi gli squali bianchi. Calabria e Sardegna seguono per frequenza di avvistamenti, ma anche le coste di Toscana, Puglia, Campania, Marche e Liguria hanno registrato la presenza di questi animali. La vicinanza degli squali alle coste è spesso legata a fattori biologici, come la ricerca di acque più calde e meno profonde per la riproduzione e l'abbondanza di prede, oltre che a cambiamenti nelle correnti marine e nelle temperature.

Nonostante la crescente frequenza di avvistamenti, il pericolo per i bagnanti rimane statisticamente trascurabile. Dal 1900, si sono verificati solo 40 attacchi, con meno di dieci casi fatali, l'ultimo dei quali risalente al 1989. Questa estrema rarità si spiega con la natura non predatoria degli squali nei confronti dell'uomo, con gli attacchi che sono generalmente il risultato di un errore di identificazione. La presenza di questi magnifici animali marini nei nostri mari non dovrebbe quindi generare panico, ma piuttosto promuovere una maggiore consapevolezza e rispetto. La loro esistenza è cruciale per la salute degli ecosistemi marini, e una loro presenza indica spesso un ambiente acquatico equilibrato. La convivenza è assolutamente possibile, a patto di adottare semplici precauzioni e di basarsi su una corretta informazione, evitando di nuotare in condizioni di scarsa visibilità o con ferite aperte. È fondamentale che il pubblico comprenda il ruolo vitale che gli squali svolgono nel nostro pianeta e impari a coesistere con loro in armonia, celebrando la ricchezza della vita marina senza inutili paure.

Un'impresa straordinaria: la Svizzera salva oltre 6000 caprioli grazie a droni e volontari
2025-08-14

Il 2025 ha segnato un traguardo notevole per la Svizzera nella salvaguardia dei giovani caprioli, un'operazione resa possibile dall'impegno congiunto di centinaia di squadre di volontari e dall'impiego avanzato di droni equipaggiati con termocamere. Un totale impressionante di 6.451 piccoli è stato messo in salvo, superando ogni record precedente e consolidando un modello di successo basato sull'integrazione di tecnologia, formazione mirata e una vasta rete di coordinamento territoriale. Questo risultato eccezionale evidenzia l'importanza di un approccio multifacettato per la protezione della fauna selvatica, combinando l'efficacia delle soluzioni tecnologiche con la forza della partecipazione comunitaria.

La sfida di proteggere i caprioletti, che per istinto si immobilizzano nell'erba alta per evitare i predatori, diventa critica durante la fase della falciatura, poiché questo comportamento naturale li espone a un grave pericolo. Sebbene le stime ufficiali indichino la perdita di almeno 1.500 cuccioli ogni anno a causa delle macchine agricole, si ritiene che il numero reale sia ben più elevato. In questo contesto, l'intervento rapido dei volontari, supportato dalla tecnologia dei droni, si rivela essenziale per identificare e spostare questi animali vulnerabili in aree sicure prima dell'inizio delle operazioni agricole. Questo impegno costante e l'adozione di strategie innovative sono fondamentali per mitigare l'impatto delle attività umane sulla fauna selvatica e garantire la sopravvivenza di queste specie.

La Sinergia Tra Tecnologia e Volontariato

Il 2025 ha rappresentato un anno di svolta per la protezione dei giovani caprioli in Svizzera. Grazie alla collaborazione tra più di 700 gruppi di volontari e all'uso estensivo di droni muniti di termocamere, è stato raggiunto un risultato senza precedenti, con il salvataggio di oltre 6.400 cuccioli. Questo successo straordinario non solo ha superato i record delle stagioni precedenti, ma ha anche consolidato un modello innovativo che unisce l'efficienza della tecnologia alla dedizione umana. La strategia implementata ha dimostrato come la formazione accurata e un coordinamento capillare sul territorio siano elementi chiave per garantire la salvaguardia di queste fragili vite selvatiche.

Il periodo critico per queste operazioni si estende da fine aprile a inizio luglio, in concomitanza con la stagione dello sfalcio. Nel 2025, una primavera particolarmente mite e asciutta ha indotto un numero maggiore di madri capriolo a partorire nei campi piuttosto che nelle zone boschive, rendendo i loro piccoli più vulnerabili e visibili. Le condizioni meteorologiche favorevoli hanno permesso ai droni di operare con maggiore efficacia, migliorando notevolmente la capacità di rilevamento e la sicurezza delle missioni di salvataggio. Complessivamente, sono stati sorvolati circa 62.693 ettari di terreni agricoli, un incremento di 20.000 ettari rispetto all'anno precedente. Questo ampliamento delle aree monitorate, unito all'aumento delle ore di intervento che hanno superato i 6.300 giorni complessivi, ha permesso di massimizzare gli sforzi di salvataggio. Il contributo di organizzazioni come la Protezione Svizzera degli Animali e l'associazione Salvataggio Capriolotto è stato fondamentale per rafforzare la rete di monitoraggio e coordinare interventi regolari durante tutta la stagione di fienagione, garantendo che sempre più giovani caprioli potessero essere messi in sicurezza.

Affrontare le Sfide per la Coesistenza

La protezione dei cuccioli di capriolo è un'esigenza vitale, dettata da un comportamento istintivo che li espone a rischi elevati. I giovani caprioli, infatti, tendono a rimanere immobili e nascosti nell'erba alta come meccanismo di difesa contro i predatori. Questo comportamento, estremamente efficace in contesti naturali, si rivela però letale durante il passaggio delle macchine agricole. Ogni anno, un numero significativo di questi animali, stimato ufficialmente in almeno 1.500 unità ma probabilmente molto più alto, perde la vita a causa di questo conflitto tra natura e attività umana. L'intervento tempestivo e mirato dei volontari è quindi cruciale per identificare questi animali vulnerabili e trasferirli in luoghi sicuri prima che le operazioni di falciatura possano causare danni irreparabili, mitigando così l'impatto devastante dell'agricoltura intensiva sulla fauna selvatica.

Nonostante i successi senza precedenti registrati nel 2025, la salvaguardia dei caprioli rimane un impegno costante e una sfida aperta. La combinazione di pratiche agricole e l'innato comportamento difensivo degli animali continua a mettere a rischio migliaia di vite ogni anno. Tuttavia, l'esperienza svizzera dimostra chiaramente che l'integrazione di soluzioni tecnologiche avanzate, come l'uso dei droni, con la dedizione e l'impegno dei volontari, può creare un modello di coesistenza sostenibile tra agricoltura e fauna selvatica. Il notevole aumento delle ore di intervento e la formazione di nuovi piloti di droni sono stati fattori determinanti in questo risultato, evidenziando come l'investimento in innovazione e la collaborazione tra diverse entità siano essenziali per superare le difficoltà. Questo successo rafforza l'idea che, mantenendo alta la vigilanza e continuando a sviluppare strategie innovative, è possibile proteggere efficacemente la biodiversità e promuovere un equilibrio armonioso tra le esigenze umane e quelle della natura. La Protezione Svizzera degli Animali e l'associazione Salvataggio Capriolotto, attraverso la loro coordinazione, hanno giocato un ruolo cruciale nel rafforzare questa rete di sorveglianza, assicurando interventi più sistematici e su larga scala durante tutta la stagione di fienagione. Questo sforzo congiunto non solo ha salvato innumerevoli vite, ma ha anche posto le basi per una maggiore consapevolezza e per l'adozione di pratiche più responsabili in futuro, dimostrando che la protezione della fauna selvatica può e deve essere parte integrante della gestione del territorio.

Vedi di più
Punture di Tracina: Prevenzione e Gestione del Dolore
2025-08-14

I pesci ragno, scientificamente noti come tracine, sono una specie ittica ampiamente diffusa nelle acque del Mediterraneo. Questi organismi marini prediligono i fondali sabbiosi e poco profondi, comprese le zone vicine alla battigia, rendendo possibili incontri ravvicinati con i bagnanti. La loro particolarità risiede negli aculei velenosi situati sul dorso, che rappresentano un meccanismo di difesa e possono infliggere punture estremamente dolorose. È fondamentale sapere come riconoscerle, dove si trovano prevalentemente e, soprattutto, quali misure adottare in caso di contatto per minimizzare il disagio.

Per identificare correttamente una tracina, è utile sapere che possiedono un corpo lateralmente compresso e una pelle quasi priva di scaglie visibili. I loro occhi, posizionati lateralmente e in alto, permettono loro di osservare l'ambiente circostante anche quando sono parzialmente interrate nella sabbia. Questo aspetto, a volte, può portare a confonderle con i sifoni di altri organismi marini, come i cannollicchi. Le spine dorsali, robuste e dotate di ghiandole velenifere, sono solitamente abbassate ma si erigono rapidamente in presenza di una minaccia o durante la caccia. In caso di puntura, il dolore è immediato e raggiunge il suo apice entro circa venti minuti, manifestandosi con rossore e gonfiore nella zona interessata, e in alcuni casi, con sintomi sistemici come nausea, vomito o febbre. Il dolore può irradiarsi lungo l'arto colpito e persistere per diverse ore. Contrariamente a quanto si possa pensare, antidolorifici orali o rimedi casalinghi come l'aceto o l'urina sono inefficaci o addirittura controproducenti. Il metodo più efficace per inattivare la tossina termolabile rilasciata dalla tracina è l'immersione immediata della zona colpita in acqua molto calda (tra 37°C e 40°C) per almeno mezz'ora, o l'applicazione di sabbia calda. Successivamente, è consigliabile sciacquare la ferita con acqua di mare e disinfettarla accuratamente con soluzioni a base di iodio o acqua ossigenata, evitando prodotti a base alcolica. La consulenza medica è sempre raccomandata per valutare la necessità di trattamenti specifici, come pomate cortisoniche o antibiotiche, e per una profilassi antitetanica se necessaria.

Prevenire gli incontri con le tracine è il modo migliore per evitare le loro dolorose punture. Quando ci si avventura in acque poco profonde o si cammina lungo la battigia su fondali sabbiosi o fangosi, è consigliabile muoversi lentamente e con attenzione. Questo approccio graduale consente alle tracine, che solitamente si nascondono sotto la sabbia, di percepire la vostra presenza e allontanarsi, riducendo significativamente il rischio di calpestarle. La consapevolezza e la prudenza sono i migliori alleati per godere delle bellezze marine in sicurezza.

Vedi di più