Colazione in Hotel: Tra Buone Maniere e Rischi Legali del 'Souvenir' Alimentare

Quell'abitudine, quasi un rituale per alcuni vacanzieri, di riempire discretamente le proprie borse con dolci e frutta prelevati dal buffet della colazione alberghiera, è tutt'altro che innocente agli occhi della legge. Nonostante sia un comportamento diffuso e spesso tollerato, esperti legali, come l'avvocato penalista Giuseppe Di Palo, hanno chiarito la natura giuridica di tale azione: si tratta, a tutti gli effetti, di un furto. L'equivoco nasce dalla percezione che, avendo pagato per il servizio di colazione incluso nel soggiorno, si abbia un diritto illimitato sul cibo esposto, come se si trattasse di un acquisto da asporto. Tuttavia, il servizio di colazione è specificamente designato per il consumo all'interno della struttura e durante gli orari prestabiliti; qualsiasi asportazione di alimenti senza un'esplicita autorizzazione costituisce un'appropriazione indebita.
La gravità di tale atto è sancita dall'articolo 624 del Codice Penale italiano. Questa norma definisce il furto come l'impossessamento di un bene mobile altrui, sottraendolo a chi lo detiene, con l'intento di trarne profitto. Non è la quantità o il valore del cibo a determinare la legalità dell'azione, ma la mera intenzione di portar via qualcosa che, al di fuori del contesto di consumo stabilito, rimane proprietà dell'hotel. Sebbene sia raro che un albergo proceda legalmente per pochi croissant o una mela, soprattutto in caso di episodi isolati, un comportamento ripetuto, sfacciato o che generi contenziosi con il personale può giustificare l'intervento delle forze dell'ordine o l'immediata espulsione dalla struttura, con possibili richieste di risarcimento danni. Invece di agire di nascosto, la soluzione più corretta e sicura è chiedere: molti hotel offrono opzioni per colazioni da asporto o 'lunch box' su richiesta, garantendo così trasparenza e rispetto delle regole.
Il fenomeno riflette una questione culturale più ampia, particolarmente evidente in Italia, dove vi è una certa tendenza a interpretare le regole in modo flessibile. In altri paesi, l'asportazione di cibo dal buffet è esplicitamente proibita e, in alcuni casi, può comportare costi aggiuntivi. È fondamentale comprendere che la tolleranza sociale non equivale alla legalità. Le norme esistono per essere rispettate, e la condotta etica impone di agire con integrità, anche quando si tratta di una semplice banana. Riconoscere e aderire a questi principi non solo previene potenziali complicazioni legali, ma contribuisce anche a promuovere un ambiente di rispetto e correttezza nelle relazioni commerciali e sociali, elevando gli standard del vivere civile.