La Controversa Decisione del TAR di Bolzano: Via Libera all'Abbattimento di Due Lupi in Trentino-Alto Adige

La recente pronuncia del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) di Bolzano ha sollevato un'ondata di polemiche, confermando l'autorizzazione all'abbattimento di due esemplari di lupo. Questa decisione ha vanificato gli sforzi iniziali delle associazioni per la protezione degli animali, che avevano ottenuto una sospensione temporanea del provvedimento. La motivazione alla base di tale risoluzione risiede nella protezione dei pascoli e del bestiame, a seguito di numerosi episodi di predazione in una specifica area montana.
Dettagli della Controversia Giudiziaria sui Lupi in Trentino-Alto Adige
Il 9 agosto 2025, il Tribunale Amministrativo Regionale di Bolzano ha emesso una decisione cruciale che ha riacceso il dibattito sulla gestione della fauna selvatica nel Trentino-Alto Adige. La sentenza ha respinto la richiesta di sospensiva presentata da tre influenti organizzazioni ambientaliste, dando il via libera all'eliminazione di due lupi. Questi esemplari erano stati identificati come responsabili di attacchi a pecore incustodite in una malga situata nella pittoresca Alta Val Venosta.
La vicenda ha avuto inizio il 30 luglio 2025, quando il Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, aveva rilasciato l'autorizzazione per il prelievo dei due lupi. La decisione provinciale era motivata dalla necessità di salvaguardare i pascoli, evidenziando che tra maggio e luglio 2025 si erano verificati ben 31 attacchi accertati a bestiame in pascolo, attribuiti ai lupi, nella sola Alta Val Venosta. A ciò si aggiungevano i 42 attacchi registrati nella stessa area durante la precedente stagione alpina, nonostante i proprietari avessero implementato diverse misure di protezione per il loro bestiame, le quali si erano rivelate insufficienti a prevenire i danni.
Le associazioni ambientaliste, tra cui la Lega Anti Vivisezione (LAV), avevano prontamente agito, ottenendo inizialmente una sospensiva del provvedimento fino al 9 settembre, data fissata per un'ulteriore udienza. Tuttavia, con un'inattesa inversione di marcia, il presidente del TAR ha revocato tale sospensiva, legittimando così l'intervento immediato. Nonostante questa accelerazione, la data dell'udienza del 9 settembre rimane confermata, lasciando un barlume di speranza per un riesame della situazione.
La Provincia di Bolzano ha reso noto che sia l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) che l'Osservatorio faunistico provinciale avevano già confermato la sussistenza delle condizioni per il prelievo. L'autorizzazione, valida per 60 giorni, è stata affidata per l'esecuzione al Corpo forestale provinciale. Il TAR ha giustificato la sua decisione sostenendo che l'eliminazione di due lupi non comprometterebbe lo stato di conservazione complessivo della popolazione lupina in Alto Adige, una valutazione che continua a generare profonda preoccupazione e dissenso tra gli ambientalisti.
Da una prospettiva sia giornalistica che di osservatore attento, questa vicenda solleva interrogativi fondamentali sulla gestione della convivenza tra l'uomo e la fauna selvatica. La decisione del TAR, pur rispondendo a esigenze immediate di protezione zootecnica, sembra tralasciare le implicazioni a lungo termine per la conservazione di specie protette e la biodiversità. È essenziale che si trovi un equilibrio tra le necessità economiche degli allevatori e la tutela degli ecosistemi naturali, promuovendo soluzioni che vadano oltre la mera eliminazione degli animali. La continua 'condanna a morte' per i lupi in queste regioni evidenzia una carenza di strategie innovative e sostenibili per una vera coesistenza, ponendo l'accento sulla necessità di un dialogo più costruttivo tra le istituzioni, gli allevatori e le associazioni ambientaliste per sviluppare approcci integrati e lungimiranti.