La controversa sottrazione di una neonata Inuit alla madre in Danimarca: un caso di diritti violati

Un grave incidente che ha scosso l'opinione pubblica in Danimarca riguarda la giovane Ivana Nikoline Brønlund, una madre di diciotto anni di discendenza Inuit. La sua neonata, Aviaja-Luuna, è stata separata da lei a poche ore dalla nascita, avvenuta l'11 agosto 2025 in un ospedale vicino a Copenaghen. La motivazione ufficiale addotta per questa drastica misura è stata l'esito di un controverso \"test di competenza genitoriale\" (FKU), che ha dichiarato Ivana non idonea a prendersi cura della figlia. Le autorità hanno giustificato la decisione basandosi su presunti traumi infantili subiti dalla madre, inclusi abusi, ritenendo che questi potessero compromettere la sua capacità genitoriale.
Tuttavia, la vicenda assume contorni ancora più inquietanti se si considera che la legislazione danese vieta espressamente l'applicazione di tali test a individui di origine groenlandese, categoria a cui Ivana appartiene. Nonostante questo divieto, il Comune di Høje-Taastrup ha proceduto con il FKU, adducendo come giustificazione i traumi subiti dalla giovane. Questa decisione non solo ha ignorato le disposizioni legali, ma ha anche trasformato un potenziale sostegno in un'ingiusta penalizzazione, aggravando la sofferenza di una vittima. L'immagine straziante della madre e della figlia abbracciate ha circolato ampiamente, sollevando interrogativi profondi sull'umanità di tali procedure e sulla legittimità di separare un neonato dalla propria madre appena dopo il parto, indipendentemente da eventuali presunte inadeguatezze genitoriali ancora da verificare.
Il test di competenza genitoriale, o Forældrekompetenceundersøgelse (FKU), è uno strumento psicometrico impiegato dai servizi sociali per valutare l'idoneità di un genitore attraverso interviste, questionari e osservazioni che analizzano aspetti psicologici e relazionali. Nonostante le critiche di attivisti e associazioni per i diritti umani, che lo ritengono discriminatorio e culturalmente inadeguato per le famiglie groenlandesi a causa della sua incapacità di considerare le specificità culturali, le pratiche educative e le barriere linguistiche, il test è stato applicato. Un rapporto del 2022 ha rivelato che il 5,6% dei bambini groenlandesi in Danimarca è stato allontanato dalle famiglie a seguito di questo test, rispetto all'1% dei bambini danesi, evidenziando una disparità preoccupante. Sebbene il governo danese avesse vietato l'uso del FKU per le famiglie di origine groenlandese a partire da maggio 2025, il Comune di Høje-Taastrup ha aggirato la normativa, sostenendo che Ivana non fosse 'sufficientemente groenlandese' per beneficiare della nuova legge, nonostante fosse nata in Groenlandia da genitori groenlandesi. Il ministro degli Affari Sociali, Sophie Hæstorp Andersen, ha denunciato l'illegalità di tale procedura, costringendo l'amministrazione di Høje-Taastrup a riconoscere l'errore e a promettere il rispetto dei diritti di Ivana. Ivana ha la possibilità di incontrare la sua bambina solo due ore ogni due settimane, sotto stretta supervisione. Nonostante l'immenso dolore, come ha dichiarato al Guardian, la giovane madre sta strenuamente lottando per riavere sua figlia, supportata da numerose associazioni e attivisti che hanno organizzato manifestazioni e proteste a livello internazionale, con un'udienza in tribunale fissata per il 16 settembre che rappresenta una speranza concreta per la riunione della famiglia. Il suo caso non è isolato; già in precedenza, nel novembre scorso, Keira Alexandra Kronvold, un'altra madre groenlandese, aveva subito la stessa sorte, vedendosi sottrarre la figlia Zammi poco dopo il parto, un evento che aveva già generato ampia indignazione e proteste, rendendo queste vicende emblematiche della discriminazione affrontata dalla minoranza groenlandese nel sistema di tutela dei minori danese.
Questo episodio mette in luce l'importanza cruciale di proteggere i diritti delle minoranze e di garantire che le leggi siano applicate in modo equo e non discriminatorio. È fondamentale che ogni decisione che incide sul legame tra genitori e figli sia presa con la massima attenzione e sensibilità, nel rispetto dei principi di giustizia e umanità. Solo così si può costruire una società in cui ogni individuo, indipendentemente dalla propria origine, possa godere pienamente dei propri diritti e vivere con dignità e sicurezza.