Ambiente

Rhizanthella Gardneri: L'Orchidea Sotterranea a Rischio Estinzione

La Rhizanthella gardneri, una delle piante più rare del mondo, si trova in una situazione critica, classificata come “criticamente minacciata”. Questa condizione è dovuta principalmente alla drastica riduzione del suo habitat naturale e all'aggravarsi delle pressioni causate dai cambiamenti climatici. Negli ultimi anni, in natura, sono stati registrati solo tre esemplari di questa specie. Kingsley Dixon, docente di botanica all'“Università dell’Australia Occidentale” ed ex direttore del Kings Park and Botanic Garden, ha osservato la sua transizione da specie enigmatica a specie a rischio. Oggi, il suo principale obiettivo è impedire la scomparsa definitiva di questa orchidea sotterranea.

La singolarità della Rhizanthella gardneri risiede nella sua natura unica: è l'unica pianta al mondo a completare l'intero ciclo vitale nel sottosuolo, dalla germinazione alla fioritura, fino alla produzione di semi. Si ipotizza che l'impollinazione avvenga tramite termiti. La sua esistenza è intrinsecamente legata a una complessa e delicata alleanza: vive in simbiosi con un fungo bianco filamentoso, il quale, a sua volta, si connette alle radici di una pianta autoctona australiana, la Melaleuca uncinata. Questo “ponte biologico” consente il trasferimento dei nutrienti dall'arbusto all'orchidea. Questo tipo di rapporto, noto come micorrizico, è comune nel regno vegetale, ma per le orchidee è essenziale. Jacopo Calevo, ecologo vegetale e orchidologo, ha studiato l'impatto dei cambiamenti climatici sulle orchidee, spiegando che per la germinazione, i semi microscopici delle orchidee, privi di riserve nutritive, necessitano dell'associazione con un fungo del terreno che trasferisce loro i nutrienti essenziali. Nel caso della Rhizanthella, questa dipendenza è ancora più intricata, poiché la presenza della Melaleuca è altrettanto indispensabile; la mancanza di uno dei due partner significherebbe la fine dell'orchidea.

Il riscaldamento globale e l'aumento degli incendi rappresentano una minaccia significativa per la Rhizanthella gardneri. Calevo ha condotto uno studio internazionale per valutare l'impatto dell'aumento delle temperature sulle orchidee dell'Australia Occidentale. Sebbene molte specie abbiano mostrato una certa capacità di adattamento, gli incendi, sempre più frequenti e intensi, rimangono un fattore devastante. Uno studio del 2025 ha rivelato che due terzi delle 17 specie di orchidee esaminate hanno reagito negativamente al fuoco. I risultati preliminari di un'analisi di Calevo del 2022 su un'area che ospitava la Rhizanthella, colpita da un incendio, hanno mostrato una completa alterazione della comunità fungina e la distruzione dei cespugli di Melaleuca un anno dopo l'evento. Tuttavia, due anni dopo, i funghi e i cespugli stavano ricrescendo, suggerendo una possibile ripresa dell'orchidea. Il pericolo maggiore si presenta quando gli incendi si susseguono troppo rapidamente, impedendo il ristabilimento degli ecosistemi. Anche gli incendi controllati, se eseguiti in periodi sfavorevoli, possono causare danni. Per contrastare questa minaccia, Dixon sta lavorando su due fronti: la protezione dell'habitat naturale e il tentativo di ricostruire l'ecosistema dell'orchidea in laboratorio. Al Chelsea Flower Show di Londra, nel maggio 2025, ha partecipato a un'esposizione per sensibilizzare il pubblico sulla situazione critica della Rhizanthella. Contemporaneamente, si impegna a coltivare l'orchidea sotterranea in cattività, replicando un successo degli anni '90, quando riuscì a far crescere esemplari con i loro funghi e arbusti di Melaleuca in vaso, una collezione purtroppo perduta a causa di un errore nella gestione dell'irrigazione.

La storia della Rhizanthella gardneri ci invita a riflettere sull'interconnessione profonda degli ecosistemi e sulla fragilità della vita sul nostro pianeta. La conservazione di specie così uniche non è solo una questione scientifica, ma un imperativo etico che ci spinge a una maggiore responsabilità verso la natura. Ogni sforzo per proteggere la biodiversità e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici contribuisce a preservare l'equilibrio del mondo naturale e a garantire un futuro più sostenibile per tutti gli esseri viventi.

Extinction Rebellion e Fridays For Future bloccano il Salone dell'Auto di Torino: annullata la sfilata delle Super Car e critiche alle istituzioni

Attivisti di Extinction Rebellion e Fridays For Future, supportati da altre realtà ecologiste torinesi, hanno inscenato una vibrante protesta al Salone dell'Auto di Torino. L'azione, guidata dallo slogan \"Dai SUV ai carri armati: blocchiamo tutto\", ha interrotto l'evento per l'intero pomeriggio. La manifestazione ha avuto come conseguenza l'annullamento della prevista sfilata delle Super Car, che avrebbe dovuto attraversare piazza Castello per giungere al Duomo, a causa del timore di ulteriori contestazioni. I partecipanti hanno esposto striscioni e cartelli che denunciavano l'inquinamento, la disuguaglianza sociale e la presunta complicità di alcune aziende espositrici con le operazioni militari israeliane. La giornata di protesta si è conclusa con l'intervento delle forze dell'ordine, che hanno fermato un corteo diretto all'aeroporto di Caselle, utilizzando lacrimogeni e idranti per disperdere i manifestanti.

Extinction Rebellion Contesta il Salone dell'Auto: L'Impatto Ambientale e le Connessioni con il Conflitto Israelo-Palestinese a Torino

Le attiviste del movimento ecologista Extinction Rebellion hanno dichiarato che questo è il quarto anno consecutivo in cui le strade e le piazze storiche di Torino vengono utilizzate per esporre e far sfilare veicoli altamente inquinanti e costosi. Inoltre, è stato evidenziato che l'edizione attuale del Salone ospita aziende accusate di trarre profitto dalle operazioni militari israeliane nei territori palestinesi. Una delle portavoci ha definito la situazione uno \"sfregio\" per Torino, una delle città più inquinate d'Italia, dove i lavoratori del settore automobilistico affrontano licenziamenti e cassa integrazione. Ha inoltre sottolineato l'immoralità di un tale evento di fronte alla drammatica situazione a Gaza. La protesta rientra in una più ampia ondata di azioni, con lo slogan \"blocchiamo tutto\", che nelle scorse settimane ha visto blocchi di autostrade, stazioni, porti ed eventi in numerose città italiane. L'obiettivo è chiedere lo stop alla fornitura di armi italiane a Israele e la protezione della Global Sumud Flotilla, impegnata in una missione umanitaria. Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, firmato dalla relatrice speciale per i territori palestinesi, Francesca Albanese, alcune aziende presenti al Salone, come Allianz e Hyundai, avrebbero tratto profitto dalle operazioni militari israeliane. Hyundai Heavy Industries, la divisione del gruppo che produce macchinari pesanti, avrebbe fornito escavatori utilizzati per la demolizione di edifici a Gaza e nei territori occupati, mentre Allianz avrebbe investito in aziende della difesa coinvolte nel conflitto. La protesta si estende anche al modello stesso rappresentato dal Salone dell'Auto. Molti dei veicoli esposti sono modelli di lusso, prodotti di altissimo livello e con costi elevatissimi, accessibili solo a una minima parte della popolazione. Le attiviste hanno criticato la surrealità di un tale evento a Torino, una città afflitta da inquinamento, disuguaglianze, licenziamenti e cassa integrazione, denunciando il supporto istituzionale a un'iniziativa così controversa. Torino è, infatti, una delle città più inquinate d'Europa, con una grossa percentuale di inquinamento attribuibile al traffico veicolare. Contemporaneamente, il trasporto pubblico locale è prossimo al collasso, con una carenza di 23 milioni di euro per coprire le esigenze del settore, costringendo i cittadini a utilizzare l'auto. Il settore automobilistico nazionale, di cui Torino è storicamente un centro nevralgico, è in declino da diversi anni, con il rinnovo della cassa integrazione per 2.300 dipendenti Stellantis e il licenziamento di altri 600 solo a settembre. La protesta ha quindi voluto sottolineare la necessità che il Governo cambi rotta, cessando l'invio di armi a Israele e investendo in una reale transizione ecologica, equa, giusta e radicale.

Questo evento evidenzia la crescente interconnessione tra le tematiche ambientali, sociali e geopolitiche. La scelta di protestare al Salone dell'Auto non è stata casuale, mirando a colpire un simbolo di lusso e un'industria spesso accusata di contribuire all'inquinamento e alle disuguaglianze. L'azione di Extinction Rebellion e Fridays For Future solleva interrogativi cruciali sulla responsabilità sociale delle aziende e delle istituzioni, specialmente in un contesto di crisi climatica e conflitti internazionali. L'appello a una transizione ecologica \"equa, giusta e radicale\" risuona come un monito per la politica, invitandola a riconsiderare le proprie priorità e a intraprendere azioni concrete per un futuro più sostenibile e inclusivo.

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Salvataggio Alpino nel Bellunese: Escursionisti Bloccati dalla Neve e Anziano Disperso

Il Soccorso Alpino è stato protagonista di due distinti interventi nel Bellunese, dimostrando ancora una volta la sua fondamentale importanza per la sicurezza in montagna. La prontezza e la professionalità delle squadre sono state cruciali per garantire il lieto fine in situazioni di pericolo e incertezza.

Intervento Rapido per Escursionisti in Difficoltà sulla Neve

Due giovani escursionisti provenienti da Treviso si sono trovati in una situazione critica mentre si dirigevano verso il Bivacco Fanton, lungo il sentiero numero 280. Senza l'attrezzatura adeguata per affrontare le insidiose condizioni di alta montagna, i due sono rimasti intrappolati dalla neve a circa 2.400 metri di altitudine. Incapaci di proseguire o di tornare indietro, hanno prontamente richiesto aiuto. Le avverse condizioni meteorologiche, con nuvole dense che impedivano l'intervento immediato di un elicottero, hanno inizialmente complicato le operazioni di soccorso. Nonostante ciò, una squadra di terra del Soccorso Alpino di Auronzo si è preparata alla base, pronta a intervenire.

Fortunatamente, un'apertura tra le nuvole ha consentito all'eliambulanza di raggiungere l'area. Gli operatori hanno individuato i due ventiduenni di Riese Pio X, calando un tecnico di elisoccorso per assisterli. I giovani, bagnati e infreddoliti, sono stati rapidamente dotati di imbrago di sicurezza. L'elicottero, con due manovre precise, li ha issati a bordo con un verricello di 15 metri, trasportandoli in sicurezza a valle. Questo episodio sottolinea l'importanza di una preparazione adeguata e dell'attrezzatura idonea per affrontare le sfide dell'ambiente montano, specialmente in condizioni meteorologiche imprevedibili.

Ritrovamento di un Anziano Disperso

Contemporaneamente, è rientrato l'allarme per la scomparsa di un uomo di 83 anni di Teolo (PD), che si era allontanato durante una passeggiata nei pressi del Lago di Mosigo. La moglie aveva perso di vista il marito intorno alle 10:30 e, dopo averlo atteso e cercato invano per diverse ore, ne aveva denunciato la scomparsa verso le 13:30. La segnalazione ha immediatamente attivato il Soccorso Alpino di San Vito di Cadore, che ha collaborato con i Vigili del Fuoco per avviare le operazioni di ricerca. Le squadre hanno perlustrato intensamente le aree vicine al lago e lungo il fiume Boite.

Le ricerche hanno avuto esito positivo: l'anziano è stato ritrovato mentre camminava in località Geralba. L'uomo, sebbene disorientato, era in buone condizioni di salute. Questo secondo intervento evidenzia l'efficienza delle operazioni di ricerca e salvataggio che, grazie alla tempestività e alla sinergia tra le diverse squadre di soccorso, riescono a localizzare persone disperse in tempi rapidi, prevenendo potenziali situazioni di pericolo. Entrambi gli eventi confermano il valore inestimabile del Soccorso Alpino e delle altre forze di emergenza nel garantire la sicurezza e la tranquillità di chi frequenta le aree montane, sia per svago che per altre attività.

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