Il mercato dei pomodori pelati offre una vasta scelta, e identificare il prodotto migliore può essere una sfida. Per orientare i consumatori, il Gambero Rosso ha condotto un rigoroso test di degustazione alla cieca, esaminando 15 marchi di larga distribuzione. Il risultato ha incoronato Arioli come leader indiscusso, riconosciuto per la sua eccellenza in tutti gli aspetti sensoriali.
Il team di assaggiatori, composto da chef e specialisti sensoriali, ha valutato i pomodori sia crudi che cotti, focalizzandosi su criteri come l'aspetto visivo, l'aroma, l'equilibrio tra dolcezza e acidità, e la consistenza. I pomodori pelati Arioli, lavorati nello stabilimento di Gragnano con pomodori italiani immersi nel loro succo naturale, hanno impressionato per il loro profumo distinto, la texture gradevole e un equilibrio di sapori che li rende versatili per ogni tipo di preparazione culinaria. La loro freschezza e la pulizia al palato sono state considerate caratteristiche chiave che esaltano anche le ricette più semplici. Inoltre, il prodotto Arioli si distingue per l'ottimo rapporto qualità-prezzo, disponibile in formato da 400 grammi (260 grammi sgocciolati) a un costo accessibile, dimostrando che l'alta qualità non è sempre sinonimo di prezzo elevato. Altri marchi degni di nota nella classifica includono Saviano – Linea Camilla, La Torrente, Graziella, Cirio e Mutti, ognuno con le proprie peculiarità che contribuiscono alla ricchezza dell'offerta sul mercato.
Questa analisi evidenzia ancora una volta il ruolo preminente della Campania nel settore conserviero italiano. La regione è un punto di riferimento per la produzione di pomodori di alta qualità, grazie a una tradizione ben consolidata e tramandata con cura. La classifica del Gambero Rosso non solo celebra i prodotti di eccellenza come Arioli, ma offre anche una guida preziosa ai consumatori, permettendo loro di scegliere con maggiore consapevolezza prodotti che possano arricchire il sapore di un sugo o esaltare una pizza fatta in casa, confermando che la qualità autentica è accessibile a tutti senza compromessi.
Il tonno confezionato, un alimento ampiamente diffuso sulle tavole di tutto il mondo, è stato spesso oggetto di discussione a causa di due problematiche principali: l'impatto ambientale della pesca intensiva e la possibile contaminazione da metilmercurio. Quest'ultima è una sostanza estremamente dannosa per l'organismo umano. Il mercurio, rilasciato nell'ambiente principalmente da attività industriali come la combustione del carbone, si deposita negli oceani, dove viene trasformato in metilmercurio da microrganismi marini. Questa forma organica si concentra negli organismi predatori attraverso la catena alimentare, e il tonno, in particolare, può accumularne quantità elevate, specialmente gli esemplari di grandi dimensioni o quelli pescati in zone inquinate. Una volta assimilato, il metilmercurio si distribuisce nel corpo, potendo raggiungere il cervello e danneggiare il sistema nervoso, il cuore, il fegato, i reni e il sistema riproduttivo; gli effetti sono particolarmente gravi nei feti e nei bambini, rendendo cruciale limitare l'esposizione.
Per comprendere meglio la reale entità della contaminazione, un recente studio tedesco ha esaminato diverse marche di tonno in scatola. La ricerca, condotta da Öko-Test tra aprile e maggio 2025, ha analizzato 29 prodotti a base di tonno Skipjack (Katsuwonus pelamis), la specie più comune per il tonno confezionato, focalizzandosi esclusivamente sui prodotti al naturale per garantire l'omogeneità dell'analisi. I test hanno misurato la presenza di mercurio totale e, in particolare, di metilmercurio, la forma più tossica e facilmente assorbibile. I risultati hanno evidenziato tracce di mercurio in tutti i campioni esaminati. Sebbene la maggior parte dei prodotti abbia ricevuto una valutazione positiva, con concentrazioni generalmente basse che non superavano la dose settimanale tollerabile (TWI) di 1,3 μg per kg di peso corporeo stabilita dall'EFSA, due prodotti di marche tedesche sono stati penalizzati. Questi ultimi presentavano livelli di metilmercurio così elevati da superare la soglia di sicurezza settimanale per un adulto di 60 kg in caso di consumo regolare. È importante sottolineare che nessun campione ha superato i limiti legali di mercurio per i prodotti alimentari, ma i due prodotti critici, se consumati frequentemente, si avvicinavano a valori che potrebbero costituire un rischio per la salute, specialmente per le categorie più vulnerabili come donne incinte, in allattamento e bambini piccoli.
Questo studio, pur non evidenziando superamenti dei limiti legali, rimarca la necessità di un monitoraggio continuo e di una maggiore trasparenza nelle informazioni fornite ai consumatori riguardo ai potenziali rischi. Inoltre, sottolinea l'importanza di variare il consumo di pesce, evitando di privilegiare costantemente specie che potrebbero accumulare quantità maggiori di contaminanti, per promuovere una dieta più sicura e consapevole. Le autorità sanitarie, italiane ed europee, pur mantenendo un controllo costante, dovrebbero intensificare gli sforzi per garantire che i consumatori siano pienamente informati e protetti.
Le celebrazioni dedicate ai più piccoli spesso si trasformano in un vortice di sprechi, caratterizzato da un'abbondanza di oggetti in plastica, buste superflue, doni costosi e un'eccessiva quantità di dolciumi. Questo scenario contribuisce non solo a un notevole dispendio economico, ma anche a un impatto ambientale significativo, con la generazione di ingenti quantità di rifiuti. È tempo di riflettere su ciò che è realmente essenziale e su quanto si possa tralasciare per rendere questi momenti più significativi e meno gravosi per l'ambiente e il portafoglio. Immaginate di limitare i pacchi regalo, di offrire meno zuccheri e di optare per stoviglie riutilizzabili, dicendo addio anche a palloncini e lanterne usa e getta.
In questo contesto, Charlotte Mason-Curl, madre di due bambini, ha intrapreso un'iniziativa pionieristica nel Regno Unito. Profondamente consapevole dell'eccessivo consumismo che circonda le feste dei bambini, ha dato vita al “Kids’ Party Pact” e al movimento “No Crap Parties”. L'obiettivo è incoraggiare i genitori ad adottare un approccio più consapevole e a basso impatto per l'organizzazione e la partecipazione a queste celebrazioni. La campagna si focalizza sulla riduzione dei regali superflui e sulla promozione di alternative più ecologiche, come doni di seconda mano o fatti in casa, e l'emissione di linee guida per regali sostenibili. L'iniziativa ha riscosso un notevole successo, evidenziando come molti genitori siano alla ricerca di soluzioni che allevino il carico economico e mentale legato all'acquisto e all'impacchettamento di innumerevoli doni, spostando l'attenzione sul valore del tempo trascorso insieme anziché sull'accumulo di oggetti.
Adottare un approccio eco-consapevole per le feste dei bambini non solo giova all'ambiente, ma arricchisce anche l'esperienza complessiva, insegnando ai più giovani il valore della sostenibilità. Si possono considerare diverse strategie per organizzare un evento sostenibile: utilizzare inviti digitali per ridurre il consumo di carta, optare per decorazioni riutilizzabili o biodegradabili come quelle realizzate con carta riciclata, stoffa o fiori, preferire stoviglie riutilizzabili (in ceramica, vetro o acciaio) o compostabili (in bambù, legno). Le 'goodie bags' possono essere trasformate in sacchetti di stoffa contenenti semi da piantare, pastelli o piccoli oggetti in legno fatti a mano. In Italia, sebbene manchino campagne strutturate come il Kids’ Party Pact, esistono numerose risorse, guide e blog che offrono consigli pratici per realizzare feste ecologiche, promuovendo la creatività, l'uso di materiali riciclati e soluzioni a basso costo. L'adozione di queste pratiche rappresenta un passo significativo verso un futuro più sostenibile, educando le nuove generazioni al rispetto per il pianeta e alla valorizzazione delle relazioni umane rispetto al mero materialismo.