Carrelli intelligenti nei supermercati: innovazione o inutile spreco?

La rivoluzione silenziosa del carrello: il futuro ci segue?
La nuova era della spesa: carrelli autonomi che ti assistono
LIDL ha intrapreso una fase di sperimentazione nei suoi punti vendita del Nord Europa, introducendo gli innovativi E-Mand Smart Cart. Questi carrelli, equipaggiati con sistemi di intelligenza artificiale, sono progettati per seguire il cliente senza necessità di contatto fisico. Attraverso il download di un'applicazione dedicata e l'attivazione tramite un codice univoco, l'esperienza di acquisto viene trasformata.
Un compagno di shopping intelligente: come funziona il carrello del futuro
Una volta collegato all'app, il carrello intelligente mantiene una distanza ravvicinata dal cliente, navigando agilmente tra gli scaffali e superando gli ostacoli. Il sistema costruisce una mappa virtuale dell'ambiente, garantendo un percorso fluido e riducendo lo stress. L'obiettivo primario è quello di offrire maggiore libertà di movimento, minimizzare la fatica e accelerare il processo di acquisto.
Il prezzo dell'innovazione: un bilancio tra costi e benefici
Il panorama della grande distribuzione vede un crescente interesse per i carrelli intelligenti, capaci di agire come assistenti personali o di calcolare automaticamente il totale della spesa. Tuttavia, l'implementazione su vasta scala di questa tecnologia presenta sfide significative, soprattutto in termini di costi. Ogni unità può costare tra i 5.000 e i 10.000 dollari, una cifra notevolmente superiore rispetto ai tradizionali carrelli che si attestano sotto i 100 dollari. A questi si aggiungono le spese per la manutenzione, gli aggiornamenti software e il supporto tecnico. Nonostante ciò, si stima che tali carrelli possano incrementare i profitti dei supermercati fino al 18% per cliente, grazie a un'esperienza di acquisto più efficiente. Per il momento, si tratta di una fase di test, ma se i risultati saranno positivi, questi carrelli smart potrebbero presto arrivare anche nei supermercati italiani.
Interrogativi sull'innovazione: ne avevamo davvero bisogno?
Nonostante l'aspetto affascinante e la potenziale comodità, sorge spontanea la domanda sulla reale necessità di tali innovazioni. C'è il rischio di dedicare risorse ed energie a soluzioni che potrebbero rivelarsi poco sostenibili o scarsamente utili. Mentre il settore della grande distribuzione promuove la transizione ecologica e la riduzione dei consumi, la direzione intrapresa sembra a volte contraddittoria.
Oltre il gadget: le implicazioni di un progresso ambiguo
Un carrello che segue il cliente non risolve problemi esistenti, ma ne introduce di nuovi. Si profilano aumenti nel consumo energetico, obsolescenza tecnologica accelerata e una crescente dipendenza da applicazioni e dispositivi personali, senza considerare l'impatto ambientale legato alla produzione e al mantenimento di questi sistemi. Inoltre, vi è il rischio di un maggiore isolamento del consumatore, sempre più dipendente da automatismi e meno incline all'interazione umana. In un'era che promuove il consumo consapevole, la filiera corta e i prodotti locali, l'introduzione di tecnologie che richiamano più un videogioco che un'attività quotidiana potrebbe essere solo un ulteriore gadget superfluo travestito da progresso. La vera questione non è se il futuro della spesa ci seguirà autonomamente, ma quale tipo di futuro vogliamo realmente costruire.