Ambiente

Proteste ecologiste al Salone dell'Auto di Torino: Attivisti chiedono una transizione sostenibile

A Torino, il Salone dell'Auto è stato teatro di animate manifestazioni da parte di Extinction Rebellion, Fridays for Future e altri gruppi ambientalisti. Un corteo vivace, composto da biciclette, cargo bike, monopattini e rollerblade, ha attraversato la città dai Giardini Reali fino al Lingotto e Mirafiori. Gli attivisti hanno sollevato la voce contro l'impatto ambientale del settore automobilistico, criticando un evento che, a loro dire, celebra un modello di sviluppo obsoleto e inquinante, in un contesto di crescente preoccupazione per il clima e la disoccupazione.

Torino: Attivisti Ambientalisti Manifestano al Salone dell'Auto Chiedendo un Futuro Sostenibile

Nella città di Torino, in una giornata contraddistinta da un'atmosfera festosa ma determinata, i membri di Extinction Rebellion e Fridays for Future, insieme ad altre organizzazioni ecologiste, hanno organizzato una serie di proteste in concomitanza con il Salone dell'Auto. Il corteo, che ha preso il via dai Giardini Reali di Piazza Castello, si è snodato attraverso le vie cittadine, raggiungendo il Lingotto e Mirafiori. I manifestanti, equipaggiati con biciclette, cargo bike, monopattini e rollerblade, hanno scandito slogan incisivi come \"le città non sono un parco giochi per ricchi\", \"lusso per pochi, smog per tutti\" e \"dai SUV ai carri armati: blocchiamo tutto\".

Viola, rappresentante di Fridays for Future, ha sottolineato come il Salone dell'Auto, annunciato come una grande opportunità per Torino con previsioni di 500.000 visitatori, rappresenti in realtà un'illusione. Ha criticato l'idea di una \"Vehicle Valley\" che emula la \"Motor Valley\" emiliana, definendola un mito ancorato al secolo scorso, scollegato dalla realtà attuale della città, afflitta da licenziamenti e cassa integrazione.

Matilde di Extinction Rebellion ha ribadito l'urgenza della situazione climatica, citando l'aumento delle emissioni del settore dei trasporti, come certificato dall'Agenzia Internazionale per l'Energia. Ha quindi esortato il Governo e la Regione Piemonte a modificare radicalmente le loro politiche, investendo in una transizione ecologica equa, giusta e decisiva per affrontare l'incremento delle temperature globali, le siccità, le ondate di calore e le alluvioni che stanno devastando il pianeta.

Questo evento a Torino evidenzia una crescente consapevolezza e mobilitazione da parte della società civile sui temi ambientali. Le proteste sottolineano la necessità di un cambiamento di paradigma nel settore dei trasporti, passando da un modello basato sui combustibili fossili a soluzioni più sostenibili e rispettose dell'ambiente. È un chiaro segnale che i cittadini chiedono politiche più audaci e lungimiranti per contrastare la crisi climatica, promuovendo un futuro più verde e inclusivo per tutti.

Tragedia in montagna: cacciatore muore dopo una caduta fatale

Un drammatico incidente di caccia ha scosso il Trentino, dove un uomo è stato ritrovato senza vita dopo essere precipitato per diverse centinaia di metri in un impervio canale roccioso. L'allarme, lanciato da due compagni di caccia, ha innescato una complessa operazione di soccorso che ha visto l'impiego dell'elisoccorso e delle squadre del Soccorso Alpino, ma purtroppo ogni tentativo di salvataggio si è rivelato vano.

La vicenda ha avuto inizio poco dopo le 11 del mattino, quando due cacciatori hanno contattato il Numero Unico per le Emergenze 112, segnalando la scomparsa del loro compagno. Si presume che l'uomo sia scivolato a causa del terreno reso viscido dalle recenti piogge, cadendo per un lungo tratto lungo un ripido canale. La Centrale Unica di Emergenza ha immediatamente mobilitato l'elicottero di soccorso, mentre gli operatori delle Stazioni di Trento Monte Bondone e Molveno del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino si sono preparati per l'intervento.

Dopo circa un'ora di intense ricerche, la squadra di soccorso è riuscita a individuare il cacciatore. Giunti sul luogo dell'incidente, il medico a bordo dell'elisoccorso ha purtroppo potuto solo confermare il decesso dell'uomo. Le difficili condizioni del terreno e la notevole altezza della caduta non gli hanno lasciato scampo.

Ottenuto il nulla osta dalle autorità competenti per la rimozione della salma, le operazioni di recupero sono state avviate con grande professionalità. Il corpo dell'uomo è stato ricomposto e, con l'assistenza dei due soccorritori della Stazione di Molveno, che erano stati prelevati dall'elicottero e trasportati in quota, è stato imbarcato sul velivolo. La salma è stata poi elitrasportata al campo sportivo di Terlago, dove ad attenderla c'erano i Carabinieri di Vallelaghi e i Vigili del Fuoco Volontari per le procedure di rito.

Questo tragico evento sottolinea ancora una volta i pericoli intrinseci delle attività venatorie in montagna, specialmente in condizioni meteorologiche avverse che possono rendere i sentieri e i terreni estremamente insidiosi. La prontezza e la professionalità dei soccorritori, sebbene non abbiano potuto cambiare l'esito finale, hanno garantito un recupero dignitoso e tempestivo della vittima.

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Rhizanthella Gardneri: L'Orchidea Sotterranea a Rischio Estinzione

La Rhizanthella gardneri, una delle piante più rare del mondo, si trova in una situazione critica, classificata come “criticamente minacciata”. Questa condizione è dovuta principalmente alla drastica riduzione del suo habitat naturale e all'aggravarsi delle pressioni causate dai cambiamenti climatici. Negli ultimi anni, in natura, sono stati registrati solo tre esemplari di questa specie. Kingsley Dixon, docente di botanica all'“Università dell’Australia Occidentale” ed ex direttore del Kings Park and Botanic Garden, ha osservato la sua transizione da specie enigmatica a specie a rischio. Oggi, il suo principale obiettivo è impedire la scomparsa definitiva di questa orchidea sotterranea.

La singolarità della Rhizanthella gardneri risiede nella sua natura unica: è l'unica pianta al mondo a completare l'intero ciclo vitale nel sottosuolo, dalla germinazione alla fioritura, fino alla produzione di semi. Si ipotizza che l'impollinazione avvenga tramite termiti. La sua esistenza è intrinsecamente legata a una complessa e delicata alleanza: vive in simbiosi con un fungo bianco filamentoso, il quale, a sua volta, si connette alle radici di una pianta autoctona australiana, la Melaleuca uncinata. Questo “ponte biologico” consente il trasferimento dei nutrienti dall'arbusto all'orchidea. Questo tipo di rapporto, noto come micorrizico, è comune nel regno vegetale, ma per le orchidee è essenziale. Jacopo Calevo, ecologo vegetale e orchidologo, ha studiato l'impatto dei cambiamenti climatici sulle orchidee, spiegando che per la germinazione, i semi microscopici delle orchidee, privi di riserve nutritive, necessitano dell'associazione con un fungo del terreno che trasferisce loro i nutrienti essenziali. Nel caso della Rhizanthella, questa dipendenza è ancora più intricata, poiché la presenza della Melaleuca è altrettanto indispensabile; la mancanza di uno dei due partner significherebbe la fine dell'orchidea.

Il riscaldamento globale e l'aumento degli incendi rappresentano una minaccia significativa per la Rhizanthella gardneri. Calevo ha condotto uno studio internazionale per valutare l'impatto dell'aumento delle temperature sulle orchidee dell'Australia Occidentale. Sebbene molte specie abbiano mostrato una certa capacità di adattamento, gli incendi, sempre più frequenti e intensi, rimangono un fattore devastante. Uno studio del 2025 ha rivelato che due terzi delle 17 specie di orchidee esaminate hanno reagito negativamente al fuoco. I risultati preliminari di un'analisi di Calevo del 2022 su un'area che ospitava la Rhizanthella, colpita da un incendio, hanno mostrato una completa alterazione della comunità fungina e la distruzione dei cespugli di Melaleuca un anno dopo l'evento. Tuttavia, due anni dopo, i funghi e i cespugli stavano ricrescendo, suggerendo una possibile ripresa dell'orchidea. Il pericolo maggiore si presenta quando gli incendi si susseguono troppo rapidamente, impedendo il ristabilimento degli ecosistemi. Anche gli incendi controllati, se eseguiti in periodi sfavorevoli, possono causare danni. Per contrastare questa minaccia, Dixon sta lavorando su due fronti: la protezione dell'habitat naturale e il tentativo di ricostruire l'ecosistema dell'orchidea in laboratorio. Al Chelsea Flower Show di Londra, nel maggio 2025, ha partecipato a un'esposizione per sensibilizzare il pubblico sulla situazione critica della Rhizanthella. Contemporaneamente, si impegna a coltivare l'orchidea sotterranea in cattività, replicando un successo degli anni '90, quando riuscì a far crescere esemplari con i loro funghi e arbusti di Melaleuca in vaso, una collezione purtroppo perduta a causa di un errore nella gestione dell'irrigazione.

La storia della Rhizanthella gardneri ci invita a riflettere sull'interconnessione profonda degli ecosistemi e sulla fragilità della vita sul nostro pianeta. La conservazione di specie così uniche non è solo una questione scientifica, ma un imperativo etico che ci spinge a una maggiore responsabilità verso la natura. Ogni sforzo per proteggere la biodiversità e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici contribuisce a preservare l'equilibrio del mondo naturale e a garantire un futuro più sostenibile per tutti gli esseri viventi.

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